rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Cambia tutto

Cos'è il Presidenzialismo e come cambierebbe l'Italia: pro e contro

Vediamo come cambierebbe l'Italia se fosse fatta una riforma per introdurre una forma di governo presidenziale. Tutti i lati positivi e tutte le potenziali criticità di un nuovo modello caro al centrodestra

Presidenzialismo. È uno dei punti programmatici del centrodestra, in vista delle prossime elezioni del 25 settembre 2022. Il centrodestra, lo vede come un obiettivo. Berlusconi ha sempre detto di sognare una riforma in tal senso. Fratelli d’Italia ha anche steso una proposta di legge, arrivata all’Aula della Camera, dove è stata bocciata, anche per l’assenza degli alleati di Lega e Forza Italia, tanto che Giorgia Meloni si era appellata a Matteo Renzi, l’unico a sinistra a non vederla come un’anticamera dell’autoritarismo.

Dalla monarchia all'ipotesi del presidenzialismo

Ma che cos’è il presidenzialismo e come cambierebbe il nostro Paese? Intanto per capire la differenza principale, giova ricordare la forma di governo presente in Italia oggi. Dopo essere stata una monarchia costituzionale e poi una monarchia parlamentare, ha attraversato un periodo di dittatura con il fascismo, durante il quale, seppur con un formale riferimento allo Statuto Albertino, è stata sovvertita la natura dello Stato. Alla fine, con l’unico referendum istituzionale della storia, l’Italia si è data la forma di Repubblica parlamentare. Come si definisce un governo parlamentare? È quel governo caratterizzato da un rapporto di fiducia tra Governo e il Parlamento. Il primo ha una precisa agenda politica e la segue, esercitando il potere esecutivo (a volte anche quello legislativo), il secondo detiene il potere legislativo, cioè quello di fare le leggi, motivo per il quale il nostro Parlamento viene anche detto “Legislatore”. Fra questi due organi c’è un rapporto di equilibrio dettato dalla fiducia, per cui quando questa viene meno, come successo anche di recente a Mario Draghi, il governo cade e il Presidente del Consiglio deve dare le dimissione dal Presidente della Repubblica.

Presidenzialismo: la proposta di Fratelli d'Italia 

Quali sono le caratteristiche principali della repubblica parlamentare?

  • Ruolo predominante del parlamento con Camera e Senato con identiche funzioni (bicameralismo perfetto);
  • Pluralità dei partiti politici;
  • Neutralità del Capo dello Stato. 

Col presidenzialismo cosa cambia? Il governo presidenziale vede il massimo della sua espressione nell’esempio degli Stati Uniti d’America, dove sia il Congresso che il Presidente vengono eletti dal popolo. È come se in Italia si votasse direttamente sia per il Presidente della Repubblica che per il Parlamento. Come in Italia, il Congresso esercita la funzione legislativa ma, dall’altra parte dell’oceano, il Presidente ha in sè sia le funzioni di capo del Governo che capo dello Stato e non è legato alle Camere da un rapporto di fiducia. Per cui non ha bisogno dell’avvallo delle Aule per prendere decisioni. L’attività di governo si svolge dunque in totale indipendenza dal Congresso, che però ha pesanti poteri di controllo finanziario sull’attività del Presidente della Repubblica.

Come cambia l’Italia con il presidenzialismo

Di fatto con il presidenzialismo il potere esecutivo e di controllo e garanzia dello status e della Costituzione è nelle mani della stessa persona che è appunto il presidente, contemporaneamente del Governo e dello Stato. Nella forma di Repubblica presidenziale è quindi il presidente è la massima autorità e come tale è investito da grandi poteri:

  • Dispone della possibilità di porre il veto alle decisioni delle Camere e svolgere alcuni compiti legislativi;
  • Dirige attivamente la politica estera dello Stato;
  • Nomina gli alti funzionari;
  • È eletto direttamente dai cittadini e resta in carica 5 anni. 

Una grande libertà perché, se oggi il Parlamento ha la facoltà di far cadere un governo nel momento in cui questo non avesse più la fiducia della maggioranza assoluta dei deputati o dei senatori (ricordiamo come la fiducia debba essere presente in entrambe le camere), con il presidenzialismo, non ci sarebbe questa sorta di freno di emergenza e il presidente potrebbe andare avanti. Di contro però il Presidente non potrebbe sciogliere le Camere, potere che, ad oggi, è invece nelle mani del Presidente della Repubblica. Tra l’altro il presidenzialismo non è adottato solo dagli Stati Uniti bensì da Corea del Sud, Argentina, Cile, Brasile, Messico, Uruguay, Costa Rica e Corea del Sud. Poi c’è la Francia con il suo sistema semi presidenziale: il potere esecutivo è condiviso dal presidente della Repubblica e dal primo ministro.

Pro e contro del presidenzialismo

Il presidenzialismo è sempre stata una battaglia delle destre. A sinistra non se ne parla e anzi viene visto come un cavallo di Troia per sabotare il sistema democratico del Paese andando verso una pericolosa deriva autoritaria. Al centro non c’è un rifiuto aprioristico ma le condizioni non sono le stesse di Meloni. Italia Viva per esempio non chiude e anzi si dimostra possibilista. I renziani sono favorevoli ma credono che una riforma del genere debba essere affrontata nell'ambito di un progetto complessivo di riforma della Costituzione.

I contro del presidenzialismo:

  • Eccesso di autoritarismo;
  • Fratture fra istituzioni e Paese;
  • Meno pluralismo.

I pro del presidenzialismo:

  • Legittimità del presidente;
  • Separazione poteri;
  • Maggiore governabilità.

Questo anche perché con il presidenzialismo cambierebbe tutto. Sicuramente, senza una riforma che valuti tutti i pesi e contrappesi del caso, si rischia di dare troppo potere al presidente, con anche il rischio di una certa frattura politica, per cui si potrebbe arrivare a forti tensioni fra governo e parlamento e resto del Paese. C’è poi da mettere in conto la mancanza di pluralismo poiché nelle repubbliche presidenziali è molto accentuata la tendenza al bipartitismo. Molti costituzionalisti invitano a guardare i Paesi del Sud America. In particolare Sabino Cassese ha detto che “senza una chiara distinzione dei poteri, si presta a forme di autoritarismo incompatibili con la nostra tradizione democratica. Occorre perciò ridefinire i rapporti con Camera e Senato, con le Regioni, con il potere giudiziario e con la Corte costituzionale. È evidente, ad esempio, che un presidente eletto direttamente dal popolo non può non avere uno o più partiti che lo sostengono”.

Dall’altra però ci sarebbero anche alcuni elementi a favore. Tra i punti di forza rimarcati dai costituzionalisti c’è la “massima legittimità” riconosciuta al presidente in quanto eletto a suffragio universale. Inoltre si vedrebbe un rafforzamento della separazione dei poteri e l’indipendenza del Parlamento visto che sia il presidente sia le Camere sarebbero scelti in elezioni dirette e distinte (senza interferenze). Ma soprattutto si assisterebbe a una stagione di stabilità politica perché c’è anche la forma di governo dietro un problema tutto italiano, cioè quello di non avere quasi mai visto un governo percorrere un’intera legislatura dall’inizio alla fine. La storia dell’Italia è fatta di governi litigiosi, di rimpasti e crisi di governo continue, spesso sedate con la chiamata dei tecnici. Secondo i sostenitori, il presidenzialismo potrebbe dare all’Italia una stabilità mai avuta prima. C’è da capire bene se ne valga la pena.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cos'è il Presidenzialismo e come cambierebbe l'Italia: pro e contro

Today è in caricamento