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Giovedì, 18 Aprile 2024
Le sue ragioni

Di Battista spara a zero su Grillo e gli altri ex amici: "Ecco perché non mi candido"

L'ex deputato a ruota libera su Movimento 5 Stelle, Pd, Grillo e Conte. Del garante del Movimento dice: "Non mi fido politicamente. Non sto sotto 'padre-padrone'". Su DI Maio: "Faceva il 'ducetto'"

Alessandro Di Battista non sarà tra i candidati del Movimento Cinque Stelle alle prossime elezioni del 25 settembre. Lo annuncia lui stesso in un video nel quale spiega le ragioni della sua assenza e si toglie qualche sassolino dalle scarpe. Contro i suoi ex amici, Grillo in primis "che ha indirizzato M5s verso il Governo 'dell'assembramento'". Ne ha anche contro il Pd definito "il peggiore partito italiano". Si salva solo l'ex premier Conte, definito "leale". Un lungo video dal titolo "Perché non sarò candidato alle prossime elezioni e cosa farò" quello dell'ex pentastellato, girato nell'abitacolo dell'auto di famiglia, con tanto di seggiolino per i bambini a fare da sfondo, sul sedile posteriore.

"Di questi tempi - dice - tutti vogliono candidarsi, pur di avere una poltrona in Parlamento sono disposti a vendere la madre, a calpestare le proprie coscienze e la propria dignità - se ancora ne hanno un grammo -, a infilarsi nella sede del Partito democratico per elemosinare un seggio quando avevano detto peste e corna del Pd... Io davvero non sono come queste persone grazie a Dio".

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"Ho chiamato Conte - spiega Di Battista -nonostante ogni giorno leggessi delle interviste, da parte di vari esponenti del Movimento 5 Stelle che mi tiravano in ballo, non proprio carine... Nessuno mi ha detto 'Abbiamo bisogno di te'. Le più gentili erano 'Se torna si deve allineare'. Le meno gentili erano 'Non abbiamo bisogno di lui perché è un distruttore', tipo Attila il re degli Unni. Forse i 'disboscatori di consenso' sono stati altri: alcuni sono ancora all'interno del M5S, altri se ne sono andati. Ho parlato con Conte e ho compreso che ci sono molte componenti nell'attuale M5S che non mi vogliono. Da Beppe Grillo passando per Roberto Fico: non mi vogliono, per una serie di ragioni. Forse temono che io sia poco imbrigliabile, perché forse temono giustamente che io possa ricordare degli errori politici che sono stati commessi negli ultimi due anni da vari esponenti: Grillo, Di Maio che poi se n'è andato, Fico. Coloro che in un certo senso sono stati i principali promotori dell'entrata del Movimento nel governo Draghi", prosegue l'ex deputato.

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"Non mi fido di Beppe Grillo"

"Politicamente oggi non mi fido di Beppe Grillo, che ancora fa da 'padre padrone'. E io sotto Grillo non ci sto. Non dimentico quello che ha fatto per il Paese e per me. Ho appreso molto e sono molto grato", puntualizza Di Battista. Poi insiste: "Non dimentico il passato, ma neanche quello recente, determinati sbagli che sono stati fatti" come "avere mandato a quel paese gli attivisti che a Napoli erano molto scettici" sull'alleanza con il Pd. Quel "padre padrone" dice allora Di Battista "deve fare un passo di lato" perché "politicamente, io di Grillo non mi fido".  Di Battista è chiaro "Per rientrare nel Movimento e ricandidarmi è giusto che io pretenda determinate cose: e non sono poltrone, ma garanzie politiche. In questo momento, con Grillo che ancora non ha fatto un passo di lato - che dovrebbe fare - queste garanzie non ci sono".

Onore delle armi a Giuseppe Conte, invece, al quale Di Battista riconosce di essere stato "defenestrato in maniera vergognosa". All'ex premier attribuisce correttezza e pulizia morale, anche se "questo non basta" per tornare all'impegno diretto. Anche perché a me nessuno, nessuno dei vertici di M5s, ha chiesto di tornare. Tranne Toninelli (ex ministro delle Infrastrutture, ndr)".

Di Battista prosegue e racconta le ultime settimane. "Con Conte abbiamo avuto un'interlocuzione molto leale, lo ringrazio, perché è stato molto sincero. Per me è un galantuomo, non mi ha mai mancato di rispetto e mi ha sempre detto la verità. Si è sempre comportato bene. Credo che abbia veramente a cuore l'interesse del Paese", dice . L'ex parlamentare spiega "con Conte su alcune posizioni abbiamo idee molto diverse, io non sono un atlantista e non credo minimamente all'efficacia delle sanzioni (alla Russia, ndr), mai e poi mai avrei votato per l'invio di armi all'Ucraina. Per me atlantismo ed europeismo oggi non sono la stessa cosa".

"Di Maio 'ducetto'"

"Io - ricorda Di Battista - sono stato costretto a lasciare il M5S quando Grillo ha indirizzato il Movimento nel governo dell'assembramento". E spiega "Ho avuto momenti difficili anche quando mi hanno impedito di fare il capo politico del M5s, non hanno voluto pubblicare i voti degli Stati Generali perché io avevo preso il triplo dei voti di Di Maio quando lui era il capo politico e faceva il 'ducetto', e non si doveva sapere che avevo preso il triplo dei voti". 

"Farò politica da fuori"

Cosa c'è nel futuro di Di Battista? Un'associazione culturale "per fare politica insieme da fuori, per darci una struttura e un'organizzazione civica per fare cittadinanza attiva. Per fare proposte e scrivere leggi, e poi magari portarle in Parlamento come leggi di iniziativa popolare".  L'intenzione è quella di "creare un percorso, poi - spiega - vedremo in futuro a cosa potrà portare questo percorso. Io credo molto nei percorsi dal basso e non nei cartelli elettorali nati in fretta e furia perché ci sono le elezioni anticipate". 

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