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Martedì, 16 Aprile 2024
Il caso

Meloni pubblica il video dello stupro di Piacenza, è bufera. Lei: "Sinistra allo sbando"

Enrico Letta: "Indecente usare quelle immagini a fini elettorali". La replica della leader di Fdi: "Il filmato è oscurato in modo da non far riconoscere la vittima. Usano uno stupro per attaccare me". La Procura dispone accertamenti

Fa discutere la scelta di Giorgia Meloni di pubblicare sui suoi canali social un video che documenta lo stupro avvenuto domenica 21 agosto a Piacenza, in via Scalabrini, dove un uomo africano di 27 anni, originario della Guinea, ha violentato una donna ucraina di 55 anni sul marciapiede in mezzo alla strada. "Non si può rimanere in silenzio davanti a questo atroce episodio di violenza sessuale ai danni di una donna ucraina compiuto di giorno nella città di Piacenza da un richiedente asilo" si legge nel post della leader di Fdi. "Un abbraccio a questa donna, alla quale la nostra società non ha saputo garantire la sicurezza di cui aveva diritto. A nome delle istituzioni italiane le chiedo scusa" scrive ancora Meloni.

Che poi conclude: "La lotta al degrado, all'illegalità diffusa, all'immigrazione illegale di massa non sono concetti astratti, riguardano la vita quotidiana di ognuno di noi e soprattutto dei più fragili. Farò tutto ciò che mi sarà possibile per ridare sicurezza alle nostre città". 

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Una scelta che ha fatto storcere il naso a molti. Tante le critiche avanzate nei confronti della Meloni accusata, a torto o a ragione, di strumentalizzare il video per fini elettoralistici. Perché pubblicare il video di uno stupro lede prima di tutto la dignità della vittima che quella violenza l'ha subita. Questa almeno è la tesi di chi non ha condiviso la decisione della leader di Fdi. Per Enrico Letta, segretario del Pd, è "indecente" usare le immagini di uno stupro ed è "indecente ancora di più farlo a fini elettorali. Il rispetto delle persone e delle vittime viene prima di ogni cosa".

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Duro anche il commento dell'europarlamentare dem Pina Picierno. "In campagna elettorale è tutto lecito? No. La legge consente la divulgazione di materiale sensibile senza il consenso della vittima? No. Giorgia #Meloni, pubblicando il video di uno stupro, ha violato la Legge dimostrandosi più amica dei sondaggi che delle donne".

E ancora, scrive la segretaria di Possibile Beatrice Brignone: "Il video dello stupro di Piacenza postato su tutti i canali social di Giorgia Meloni non ci dice soltanto che la leader di Fratelli d'Italia è disposta a tutto in questa campagna elettorale. Ci dice anche che delle vittime, delle donne, non gliene importa niente". Anche per Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, "rilanciare un video che indugia su una vittima di un reato odioso come lo stupro non è informazione, non è politica, ma bieco sciacallaggio senza dignità. Chi lo compie non ha rispetto per le donne e per il vivere civile". 

La replica di Giorgia Meloni: "Il video è oscurato"

Insomma, il tema tiene banco. Meloni ha commesso un autogol? Non manca ovviamente chi difende la scelta della leader di Fdi accusando a sua volta la sinistra di strumentalizzare l'episodio. La diretta interessata ha poi risposto alle polemiche con un nuovo post sui social.

"Non consento a Enrico Letta di diffondere menzogne sul mio conto e fare bieca propaganda sul gravissimo stupro di Piacenza" si legge. "Il video pubblicato sui miei social è oscurato in modo da non far riconoscere la vittima ed è preso dal sito di un importante quotidiano nazionale, a differenza di quanto da lui sostenuto". 

"Questi metodi diffamatori e che distorcono la realtà - scrive ancora Meloni - sono ormai caratteristici di una sinistra allo sbando, lo sappiamo tutti da tempo, ma a tutto c'è un limite. Soprattutto quando si parla di stupri e violenza sulle donne.  E mi vergogno francamente di leader politici che mentre usano uno stupro per attaccare me non spendono una parola di solidarietà per la vittima, evidentemente per paura di dover affrontare il tema dell'emergenza sicurezza aggravato dall'immigrazione illegale di massa. Che livello".

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Il Garante della Privacy avvia un'istruttoria, accertamenti della Procura

Intanto sulla diffusione del video la Procura di Piacenza ha fatto sapere che "sono in corso approfonditi accertamenti, trattandosi di fatto astrattamente riconducibile ad ipotesi di reato". 

E si muove anche il Garante per la protezione dei dati personali che ha avviato un’istruttoria per accertare., si legge in una nota, eventuali responsabilità da parte dei soggetti che a vario titolo e per finalità diverse vi hanno proceduto e avverte tutti i titolari del trattamento a verificare la sussistenza di idonee basi giuridiche legittimanti tale diffusione. Il Garante della privacy si riserva di adottare eventuali provvedimenti di sua competenza.

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