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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il programma

L'idea del Pd: una dote ai giovani con i soldi di una patrimoniale

Nel programma elettorale si legge la volontà di introdurre "una dotazione di 10mila euro, erogata al compimento dei 18 anni"

Il Partito democratico ha presentato il suo programma elettorale in vista delle elezioni del 25 settembre 2022 e dedica una parte bene precisa a donne e giovani. Un paragrafo dell’elenco delle cose da fare se dovesse vincere le elezioni è però strettamente pensato per i giovani, dedicato agli under 35 e prevede una vera patrimoniale per recuperare gettito da girare  chi compie 18 anni.

Nel documento infatti si legge la volontà di introdurre “una dotazione di 10.000 euro, erogata al compimento dei 18 anni sulla base dell’Isee familiare, per coprire le spese relative alla casa, all’istruzione e all’avvio di un’attività lavorativa”. Dunque i democratici pensano di incentivare lo sviluppo dei cittadini del futuro con un tesoretto da dare chiavi in mano a chi ha appena compiuto la maggiore età. Ma come coprire la spesa di quei dieci mila euro ciascuno? “Con gli introiti aggiuntivi derivanti dalla modifica dell’aliquota dell’imposta sulle successioni e donazioni superiori ai 5 milioni di euro (pari allo 0,2% del totale delle eredità e donazioni in Italia)”. In pratica si va a mettere mano alle eredità e alle donazioni superiori ai 5 milioni di euro, che rappresenta il 2% più ricco del Paese (sempre con riferimento a quelle forma di transazione).

Il Pd sceglie questa via dopo aver specificato alcune condizioni, in particolari di disoccupazione giovanile, con oltre il 20% degli stage extracurriculari attivati tra il 2014 il 2019 che ha riguardato persone con più di 30 anni. In generale sono le difficoltà nel trovare un lavoro a innescare la miccia di altri problemi che affliggono i giovani:  la casa, il mutuo come un miraggio (“Non a caso gli under 35 sono la fascia di popolazione che più spesso vive in affitto” si legge nel programma) e le difficoltà nel fare una famiglia con la persona che si ama.

Dunque ecco “l’obbligo di retribuzione per stage curriculari” e “aboliremo gli stage extra-curriculari, salvo quelli attivati nei 12 mesi successivi alla conclusione di un percorso di studi - si continua a leggere nel progrmma - Contemporaneamente incentiveremo l’apprendistato come principale strumento di ingresso nel mercato del lavoro. Continueremo sulla strada dell’azzeramento dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni”.

Insomma il Pd cerca incentivi economici per far uscire i giovani di casa e lo fa tassando di più le transazioni dei più ricchi. “Aiuteremo le ragazze e i ragazzi a uscire di casa, potenziando il Fondo di garanzia mutui per la prima casa e introducendo un contributo affitti di 2.000 € per studenti e lavoratori (under 35) in base al reddito. Introdurremo una pensione di garanzia, che stanzi fin da subito le risorse necessarie a garantire una pensione dignitosa a chi ha carriere lavorative discontinue e precarie. Ci impegniamo a migliorare ulteriormente l’Assegno unico e universale per i figli a carico, potenziando le clausole di salvaguardia, in particolare per le persone con disabilità e le famiglie con figli disabili, e rivedendo il peso della prima casa nel calcolo dell’ISEE utilizzato per l’Assegno unico”.

Un lavoro di fiducia nei confronti dei giovani, che il Pd non guarda come da proteggere ma, al contrario, da responsabilizzare. Forse anche per questo il programma di Letta e i suoi prevede l’abbassamento dell’età del voto a 16 anni.

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