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Venerdì, 19 Aprile 2024
lo scontro

Parole di fuoco tra Conte e Renzi: perché i due leader stanno litigando

Il casus belli è nato dopo le parole pronunciate da Conte durante un comizio in Sicilia: "Venga qui senza scorta". Il senatore di Iv: "Inneggia alla violenza, ho ricevuto minacce. Si deve vergognare". Controreplica del leader M5s: nessuna minaccia

"Non può un ex presidente del Consiglio minacciare un altro ex presidente del Consiglio, non si fa. Dire come ha fatto Conte a me 'Vieni in piazza senza scorta' che vuol dire? Che mi vuol picchiare?". Lo ha detto Matteo Renzi, ospite di Agorà, commentando così le parole che il leader del M5s Giuseppe Conte aveva pronunciato durante un comizio in Sicilia: "Secondo voi, tutte queste persone che applaudono prendono il reddito di cittadinanza? Renzi deve fare una cosa, venga, finalmente senza scorta, in mezzo alla gente a parlare, ad esporre le sue idee. Venga a dire che in Italia non occorre un sistema di protezione sociale. Venga a dirlo e non si nasconda". Il leader di Italia Viva aveva risposto subito con parole di fuoco: "Si deve vergognare perché inneggia alla violenza. È un mezzo uomo, usa un linguaggio da mafioso della politica". 

In tv Renzi è tornato ancora una volta sull'episodio denunciando di aver ricevuto minacce di morte: "Il mio canale social è pieno di messaggi diretti di gente che mi augura la morte, a me e alla mia famiglia, dopo che Conte ha detto quello che ha detto - ha continuato il leader di Italia Viva - Vi sembra normale istigare alla violenza?  Poi è evidente che io ho reagito a una pessima uscita di Conte. Se poi domani mattina un pazzo prende e fa un gesto irresponsabile, chi è il colpevole? Chi è il mandante morale di una roba del genere?". 

E Conte? L'ex premier ha replicando spiegando di non aver minacciato nessuno. "Non vorrei che Renzi cedesse a furbizie di sorta e ribaltasse l'ordine delle cose. Lui ha voluto leggere il mio come un invito alla violenza, in realtà io l'ho invitato a confrontarsi senza filtri con le persone, soprattutto con i percettori di reddito, perché sta facendo una battaglia contro i poveri. Il mio è solo un invito a confrontarsi con la realtà piuttosto che a stare nei palazzi a fare una battaglia contro i poveri".

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