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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Verso il 25 settembre

Il piano di Matteo Renzi per entrare in parlamento e salvare Italia Viva

In campo i big del partito che hanno un proprio bacino di voti: Saccardi, Cosimi, Danti. Obiettivo arrivare a inizio settembre sul filo del 3 per cento e puntare su qualche annuncio a sorpresa alla Leopolda per scavallare la soglia. Difficile? Sì. Impossibile? tutt'altro

L'ex leader del Pd Matteo Renzi va in solitaria il 25 settembre. O almeno, questo è il piano per adesso. Fino al 22 agosto, quando le liste dovranno essere chiuse, la strada è ancora lunga. "Cosa è il diritto di tribuna? Un posto garantito come capolista del Pd a tutti i leader dei partiti in coalizione. Così sono sicuri di entrare in Parlamento. Lo hanno proposto anche a noi - dice il numero uno di Italia Viva -  Pare che al momento abbia accettato di prendere questo posto e correre con il simbolo del Pd, Luigi Di Maio. Amici miei, ma la dignità dov`è? Ho lasciato il Pd perché non condividevo le idee di quel gruppo dirigente. Io non mi faccio adesso candidare da quel partito per salvare una poltrona. Le idee valgono più dei posti". "Per me - aggiunge - la politica è un ideale, non un centro per l`impiego. E a chi mi chiede se useremo il diritto di tribuna rispondo: mi chiamo Matteo Renzi, io, non Luigi Di Maio. Meglio rischiare di perdere il seggio che avere la certezza di perdere la faccia". In realtà Letta non gli ha chiuso del tutto la porta: "Sono pronto a incontrarlo, c'è assolutamente ancora tempo", ha detto il segretario del Pd. La porta del Pd è aperta a tutti, M5s escluso.

Matteo Renzi sa che gli servono circa un milione di voti. Tanti, ma non tantissimi a conti fatti. Sì, perchè correndo da sola Italia Viva deve arrivare al 3 per cento,la soglia minima del Rosatellum per entrare in Parlamento. L'obiettivo è portare a Montecitorio e Palazzo Madama, un gruppetto di fedelissimi, una decina in tutto tra deputati e senatori. Il 3 per cento è un obiettivo difficile ma non impossibile: secondo l'ultimo sondaggio Swg Italia Viva è al 2,8 per cento. Renzi ritiene che i voti decisivi arriveranno dalle città. Si potrebbe dunque candidare in prima persona a Firenze, Roma, Milano, Napoli e Torino, come primo nome in cima al listino proporzionale (e in alcuni casi nell’uninominale, dove evidentemente Iv non ha speranze di eleggere nessuno). Tutte soluzioni pensate per sottrarre voti sia ai moderati del centrodestra, delusi da FI, sia dai calendiani delusi da Azione dopo l'accordo col Pd.

La sensazione è che per raggiungere la milionata di voti necessaria, Italia Viva debba almeno fare un exploit in Toscana, dove punta al 10 per cento (grazie a nomi forti che si portano dietro migliaia di preferenze) per far da contrappeso alle regioni in cui di voti Renzi ne vedrà pochini. Renzi punterà forte su Stefania Saccardi, vicepresidente della Toscana, Alessandro Cosimi, ex sindaco di Livorno, Nicola Danti, europarlamentare mister 53 mila preferenze personali. La sfida con il Pd lì sarà più frontale che altrove, perché proprio nella "rossa Toscana" Letta ritiene di avere i (non molti) collegi blindati all'uninominale. Il leader di Italia Viva aggiunge: "La nostra campagna elettorale è una campagna di libertà, di dignità, di coerenza. Come sapete, la nostra vittoria è a portata di mano: ci basta il 3% per entrare in parlamento e giocare lo stesso ruolo, decisivo, della scorsa legislatura. Col 3% abbiamo portato Draghi, ci riproveremo. Ma non mi basta, non ci basta: vogliamo il 5%".

Che gli basti entrare in parlamento per farsi strategicamente "sentire" in qualche modo nella prossima legislatura nessuno lo mette in dubbio, nemmeno tra i suoi più acerrimi nemici. D'altra parte che Renzi abbia avuto un ruolo preponderante sia nella nascita del Conte bis sia nella sua caduta è un dato di fatto. Ma poteva contare su un gran numero di deputati e senatori, transfughi eletti nelle liste Pd nel 2018 e poi passati alla nuova formazione centrista. Ora le cose son diverse, più complicate.

Arrivare dunque a inizio settembre sul filo del 3 per cento e puntare su qualche annuncio a sorpresa alla Leopolda, appuntamento renziano per eccellenza se ce n'è uno, in programma proprio dal 1° al 3 settembre all'ex stazione fiorentina con il probabile solito risalto mediatico, per scavallare la soglia. Questo è il piano. Difficile? Sì. Impossibile? tutt'altro. 

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