Che cos’è il Rosatellum: tutto quello che c'è da sapere sulla legge elettorale
È la legge elettorale con cui si andrà a votare il 25 settembre prossimo. Ma siamo sicuri di sapere come funziona? Eccola spiegata bene e in modo semplice in questo video.
È la legge elettorale del 2017, chiamata legge Rosato, redatta dall’allora vicepresidente della Camera dei Deputati Ettore Rosato, nota ai più semplicemente come Rosatellum. Andiamo per ordine. Per chiarire un po’ di cose la ripartizione dei seggi è effettuata a livello nazionale per la Camera e a livello regionale per il Senato.
Che cos’è una legge elettorale? È il sistema con il quale si esprimono le preferenze di voto degli elettori. Ovvero è la modalità più diretta per scegliere i nostri rappresentanti in Parlamento, dato che in Italia non sono i cittadini a scegliere il Presidente del Consiglio ma scelgono solo il proprio partito o coalizione di riferimento. A scegliere il premier ci pensa il Presidente della Repubblica su indicazione dei gruppi parlamentari che si formano alla camera e al senato.
C’è una cosa importante da sapere. Con la riforma costituzionale del 2020, dalla prossima legislatura si taglierà il numero dei parlamentari, che passerà dagli attuali 945 a 600. Alla Camera si sederanno 230 deputati in meno da settembre: da 630 a 400. Al Senato invece ci saranno 115 poltrone in meno e si passerà dagli attuali 315 a soli 200 senatori. E fin qui tutto facile.
Ora torniamo al sistema di voto, con un po’ di paroloni ma, una volta spiegati bene, vi saranno di più semplice comprensione. Uninominale è la modalità di elezione di una parte di parlamentari, siano essi deputati o senatori. Più semplice? L’Italia viene divisa in territori. Ognuno di questi rappresenta una circoscrizione nella quale quel partito o coalizione presenta sulla scheda elettorale un solo candidato. Uno solo, per una coalizione, quindi uninominale. Viene eletto chi ha la maggioranza.
Parola difficile numero 2: proporzionale. Sì, perché non tutti i rappresentanti vengono eletti attraverso la via dell’uninominale, che rappresenta il 37%. E il resto? Si fa una bella proporzione sulla percentuale dei voti del partito e voilà.
Ok lo rispiego. Si sommano tutti i voti d’Italia di un dato partito e calcoliamo la percentuale: chi più voti prende, più seggi conquista. I candidati sono inseriti all’interno di un listino bloccato e il numero dei parlamentari eletti verrà scelto sulla base della percentuale dei voti ricevuti dal partito.
Ma in parlamento ci arrivano tutti? Non è così. Esiste un altro bel termine chiamato soglia di sbarramento. Ogni lista deve superare il 3% mentre le coalizioni deve raggiungere il 10%. I voti delle liste che rimangono sotto l’1% vengono persi.
Conclusione: non per tutti è la migliore legge elettorale possibile visto che non garantisce ampia governabilità, tanto che qualcuno aveva anche pensato di cambiarla di nuovo. Ma non c’è stato il tempo, il governo è caduto e per il momento ci teniamo ben stretto il Rosatellum.
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Approfondimento a cura di Stefano Pagliarini e Alberto Pezzella. Riprese e montaggio Alberto Pezzella, Today.it
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