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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'intervista

Chi è Silvia Roggiani, scelta da Letta per guidare i volontari Pd: "Mobilitazione straordinaria"

Il segretario nazionale dei democratici ha scelto lei, che a Milano ha dimostrato di saper mobilitare giovani e volontari, contribuendo al successo di Beppe Sala. Direttamente a Today spiega la mobilitazione straordinaria contro le destre: "Saremo nelle case per ascoltare". L'intervista

"Per le elezioni del 25 settembre ci mobiliteremo casa per casa, strada per strada contro la destra. Da oggi si può far parte dei volontari Pd e aiutarci". Lo aveva detto il segretario del Partito democratico Enrico Letta, lanciando la piattaforma digitale sulla quale potersi iscrivere per diventare volontari del Pd. L'obiettivo è raggruppare centomila persone in tutto il Paese e coordinare così un "esercito" democratico. Per questo Letta ha scelto Silvia Roggiani.

Classe 1984, Roggiani è nata a Ferno, in provincia di Varese ed è milanese di adozione. Laureata in Scienze sociali per la cooperazione e lo sviluppo, ha collaborato all'ufficio progetti nella fondazione Exodus di Don Mazzi e per oltre quattordici anni è stata assistente parlamentare dell'eurodeputata Patrizia Toia. La prima tessera l'ha presa quando è nato il Pd, nel 2007 ma la svolta è avvenuta con il progetto "Bella ciao Milano" e le magliette gialle, di cui è stata promotrice. È nata il 25 Aprile, "e forse in questo c'era già un po' di destino" ha detto lei, che ha passato gli ultimi compleanni ad organizzare il corteo e le attività per l'anniversario della Liberazione. Dopo aver coordinato la Festa de l’Unità nazionale a Porta Venezia, è diventata Responsabile organizzazione del Pd Milano, di cui è segretaria dal novembre 2018.

Roggiani perché avete sentito l’esigenza di formare un gruppo di volontari?
"Siamo forse l'unico partito strutturato sul territorio. A Milano ad esempio ci sono 170 circoli fra città e provincia con un numero di iscritti importante. C'è tanta voglia di partecipare alla politica e da qui è nata l'idea a Milano ma anche a Verona, Bologna e in tante parti d'Italia, di dare protagonismo alle persone che vogliono impegnarsi per la comunità. A Milano, nel 2015, abbiamo messo su un gruppo che si chiama "Bella ciao Milano", a cui hanno aderito persone di tutte le età. Sono diventati volontari del Pd, protagonisti nelle elezioni del 2016 che hanno eletto sindaco Beppe Sala".

Quindi l’esperienza milanese riprodotta a livello nazionale.
"Sì. La chiamata è partita subito dopo la caduta del governo Draghi. In questi primi giorni abbiamo nominato i responsabili territoriali in tutta Italia e lanciato la piattaforma per raccogliere la disponibilità di chi ha voglia di mettersi in gioco in prima persona. Si può fare in tanti modi diversi, per esempio facendo volontariato digitale perché anche i social network sono i luoghi in cui le persone si incontrano. E ovviamente i luoghi fisici: saremo ad agosto nelle città al fianco delle persone che non possono permettersi di andare in vacanza. Poi dal 25 agosto parte una mobilitazione straordinaria in cui metteremo in campo tante iniziative tra cui il porta a porta".

Ma quanti siete?
"L'obiettivo che ci ha dato Letta è centomila volontari. Abbiamo appena lanciato la piattaforma, sono già qualche migliaio le persone che hanno aderito ma puntiamo a raggiungere l’obiettivo che è molto sfidante".

Da pochi migliaia a centomila è dura con il poco tempo che avete.
"Gli iscritti al Partito democratico in Italia sono oltre 400mila ma ovviamente vogliamo allargare la platea".

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Cosa farete di preciso? Quale sarà il compito del volontario?
"Ci sarà un primo momento in cui il Pd, con i volontari, sarà al fianco delle persone più sole che non potranno andare in vacanza. Andremo nelle case popolari, nelle piazze, terremo aperti i circoli, organizzeremo la consegna di quotidiani e medicinali agli anziani soli. Sono alcune delle esperienze già vissute a Milano e che vogliamo mettere in campo ad agosto per raccontare un Partito democratico che conosce i bisogni di chi vive situazioni di difficoltà".

Questo fino al 25 agosto. Poi?
"Daremo il via a giornate di formazione della rete di volontari che diventerà sempre più capillare. Sarà una campagna di mobilitazione straordinaria fatta di porta a porta, telefonate e presenza nei quartieri. L’obiettivo è raggiungere quante più persone possibile casa per casa, strada per strada".

Questo lavoro quanto può spostare in termini di voti?
"Io penso che il Pd non debba guardare i sondaggi. Il nostro obiettivo è convincere quante più persone possibili che oggi la risposta ai loro bisogni, ma anche i loro sogni, è nella politica e nelle proposte del Partito democratico".

Quindi, una volta in casa, cosa andrete a dire?
"Innanzitutto ascoltaremo. E parleremo delle proposte del Partito democratico per l’Italia".

Ma in un mondo così digitale, ha ancora senso il porta a porta?
"La politica non può prescindere dalla relazione personale. Il Partito democratico è un partito popolare e vuole restare tale, un partito al fianco delle persone che fa politica per loro".

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