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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'influenza di Putin

Soldi russi ai partiti: che cosa sappiamo

Secondo il presidente del Copasir l'Italia non sarebbe coinvolta nei finanziamenti erogati dal Cremlino ai partiti stranieri dal 2014 ad oggi. In attesa dei nomi contenuti nel rapporto dell'intelligence Usa, le forze politiche chiedono chiarezza prima delle elezioni


Il voto del 25 settembre si avvicina e sulla campagna elettorale irrompe il dossier dell'intelligence degli Stati Uniti che ha scoperto finanziamenti milionari erogati dalla Russia a partiti di Paesi stranieri. Dal 2014, anno dell'annessione della Crimea, il Cremlino avrebbe "investito" circa 300 milioni di dollari in finanziamenti verso forze politiche dislocate in 20 stati. Una strategia di "soft power" con cui Putin cercato di influenzare elezioni e decisioni di funzionari e dirigenti, in Europa e non solo. La rete creata da Mosca per sostenere soggetti e cause avrebbe coinvolto think tank in Europa e aziende pubbliche in America Centrale, Asia, Medio Oriente e Nord Africa. In particolare un membro dell'amministrazione Usa ha evidenziato che il presidente russo Vladimir Putin ha speso somme ingenti "nel tentativo di manipolare le democrazie dall'interno".

Le forze politiche invocano chiarezza prima della data del voto, ma intanto il presidente del Comitato per la Sicurezza della Repubblica Adolfo Urso sostiene che l'Italia non sia coinvolta: "Allo stato, dalle informazioni che mi sono state date, non risulta che il nostro Paese ci sia, ma sono ancora informazioni parziali. Per questo io ho convocato il Copasir venerdì mattina. Sarà il mio impegno con gli interlocutori nel Congresso e nell'amministrazione affinché siano date tutte le informazioni al governo italiano che poi le fornisce al parlamento".

"Con il presidente e della Commissione intelligence del Senato, Mark Warner, democratico, e Richard Burr, repubblicano, abbiamo affrontato i temi della sicurezza e della Difesa comune. Ho anche evidenziato la necessità che l’amministrazione Usa fornisca immediate ed esaurienti informazioni al governo italiano sul dossier sui finanziamenti russi a partiti ed esponenti politici di alcuni Paesi. Lo stesso ribadirò tra breve al Dipartimento di Stato. È necessario - ha concluso il presidente del Copasir, senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso - fare subito assoluta chiarezza, siamo in campagna elettorale e abbiamo il dovere di tutelare le istituzioni democratiche e di evitare ogni forma di delegittimazione".

Cosa succederà adesso? Per prima cosa, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, dovrà inviare alle ambasciate di oltre 100 paesi un documento che svela come Mosca ha pagato i partiti di 20 Paesi. Nel frattempo inizierà la "caccia£ ai nomi contenuti nel documento: in una nota inviata a Chigi e alla Farnesina non ci sono specifiche sui politici coinvolti. Domani, venerdì 16 settembre, sarà la volta del Copasir, con il Comitato parlamentare di controllo sui servizi vuole che si riunirà per fare il punto della situazione.

Ma i dossier potrebbero essere diversi, come avverte il ministro degli Esteri, e leader di Impegno Civico Luigi Di Maio: "Il dossier potrebbe non essere uno. Il presidente Urso fa una dichiarazione molto cauta, non esistono affermazioni di assoluta certezza. L'intelligence Usa quando pubblica un dossier del genere è perché lancia un allarme. Dal 2014 a oggi è un periodo impressionante". "Dobbiamo fare una commissione d'inchiesta e vedere se c'è qualcuno che ci ha venduto a Putin". Sul caso ha preteso un chiarimento anche Silvio Berlusconi: "Le rassicurazioni del Copasir ovviamente mi fanno piacere. Ma di questa vicenda davvero non so nulla, se non quello che leggo sui giornali e sulle agenzie di stampa. Solo due cose posso dire con certezza: prima di tutto che Forza Italia naturalmente non è coinvolta in alcun modo in questa faccenda. Il nostro finanziamento è quanto di più trasparente ci può essere anche perché fino a quando la legge lo ha consentito me ne sono fatto carico integralmente io", ha ricordato. "La seconda certezza è che gli unici fondi provenienti da Mosca che finora sono stati dimostrati e accertati sono quelli che ha incassato il partito comunista italiano per tutti gli anni della guerra fredda, anche quando i missili nucleari sovietici erano puntati sul nostro paese. E questo è nell’album di famiglia della sinistra italiana, fa parte di una storia che non hanno mai rinnegato".

"Mai chiesti e mai presi soldi, rubli, euro, dinari, dollari dalla Russia - ha commentato Matteo Salvini - L'unica cosa che portai a casa da Mosca quando andai per lavoro fu per mia figlia un pericoloso e sovversivo personaggio dei cartoni, Masha e Orso. Strano che ogni volta, a dieci giorni dal voto, arrivino queste fake news: sono anni che ci sono indagini aperte, non è mai stato trovato nulla perché non c'è nulla. Altra cosa è lavorare per la pace e cercare di fermare la guerra. Se qualcuno ha preso soldi lo dica. Mi sembra che qualcuno soprattutto a sinistra usi questa storia per non parlare di Italia, italiani, bollette, cartelle esattoriali e lavoro. Chi aiuta la Lega lo fa in Italia, in modo trasparente e spontaneo. Mai preso soldi da nessuno, ma vorremmo mettere soldi nelle tasche negli italiani. Mi stupisce che a sinistra, anziché parlare di lavoro e tasse, tirino in ballo russi e fascisti".

Chiarezza pretesa anche da Enrico Letta del Pd: ''Io chiedo che il governo italiano dia informazione e chiedo che sia fatta chiarezza prima del voto e intervenga il Copasir. In Italia ci deve essere la dovuta informazione e chiarezza prima del voto. Gli italiani prima di andare al voto sappiano se partiti politici di questo Paese siano stati finanziati da una potenza, la Russia, che oggi è contro l'Europa e ha invaso l'Europa...Quindi noi chiediamo al governo italiano di dare informazione e che intervenga subito il Copasir. È fondamentale che l'opinione pubblica sappia se ci sono partiti politici che hanno preso posizioni di sostegno alla Russia perché sono stati pagati dalla Russia stessa in tutta questa operazione".

Aggiornamento 16 settembre: Il Copasir ha ascoltato oggi l'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, sottosegretario Franco Gabrielli. Nel corso dell'audizione "sono stati forniti elementi, riguardanti le recenti dichiarazioni rese dall'amministrazione Usa in ordine alle attività di ingerenza russa nei processi democratici di diversi Paesi, dai quali non sono emersi profili concernenti la sicurezza nazionale del nostro Paese". Lo rende noto il presidente del Copasir, senatore Adolfo Urso.

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