rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
L'incentivo statale

Superbonus: le proposte dei partiti e cosa succede dopo le elezioni

C'è chi propone la stabilizzazione del sostegno economico, chi parla di un riordino degli incentivi fiscali destinati all'efficientamento energetico degli immobili, e chi non fa nessun riferimento al tema nel programma elettorale. Facciamo il punto

Qual è il futuro del superbonus? Mentre alcuni problemi sulla cessione dei crediti non fanno dormire sonni tranquilli a chi ha cominciato i lavori e attualmente ha il cantiere bloccato da imprese che non riescono più a scontare i crediti fiscali (ne abbiamo parlato qui), il tema è entrato anche nella discussione politica in questa campagna elettorale, in vista delle elezioni di domenica 25 settembre. D'altronde, da tempo i bonus edilizi sono al centro di alcune critiche per il peso sulle casse dello Stato, tanto che nel corso dei mesi sono stati spesso rimodulati in Parlamento, soprattutto sull'aspetto della cessione del credito di imposta, uno dei "meccanismi" più utilizzati per ricevere il bonus.

In sintesi, si può trasferire la detrazione fiscale a imprese, banche, enti o professionisti. In cambio della cessione del credito, chi ristruttura un'abitazione ha la possibilità di avere subito i soldi che servono per iniziare i lavori, oppure per accedere a un mutuo o a un finanziamento. Una persona che vuole fare dei lavori di efficientamento energetico può pagare l'impresa, invece che una somma ipotetica di 10mila euro, con il credito d'imposta di 11mila euro. Chi compra un credito di imposta fa un investimento sicuro, se sa che può poi cederlo a sua volta per esempio a una banca. In un primo momento, il superbonus consentiva di cedere il credito per un numero illimitato di volte, poi però le regole sono cambiate.

Ebbene, cosa vogliono fare i partiti e cosa potrebbe succedere dopo le elezioni? Cosa propongono nei loro programmi elettorali sul superbonus 110% e in generale sui bonus edilizi? Le posizioni dei principali schieramenti sono differenti: c'è chi propone la stabilizzazione del sostegno economico, chi parla di un riordino degli incentivi fiscali destinati all'efficientamento energetico degli immobili, e chi non fa nessun riferimento al tema nel programma elettorale. Andiamo con ordine.

Il futuro del superbonus 110% nel programma del centrodestra

Nel programma comune della coalizione di centrodestra (Fratelli d'Italia-Lega-Forza Italia), riguardo ai bonus edilizi si legge che è prevista la "salvaguardia delle situazioni in essere" e il "riordino degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all'efficientamento energetico degli immobili residenziali pubblici e privati". E quindi: da un lato sembra esserci la volontà di confermare l'incentivo attuale, dall'altro si propone una sorta di riorganizzazione semplificata dei bonus edilizi.

Nello specifico, Forza Italia propone la razionalizzazione e semplificazione della normativa sugli incentivi edilizi, sull'efficientamento energetico (superbonus) e sul sismabonus, "rendendola strutturale". Il superbonus è citato diverse volte nel programma della Lega. "Si prevede un intervento sulla misura del superbonus che garantisca garanzie per l'accesso all'agevolazione fiscale per tutti i soggetti che hanno già maturato il diritto - si legge -. Rendere il superbonus più coerente e applicabile, contemperando le esigenze di contenimento degli oneri a carico dello Stato con quelle di riqualificazione energetica e adeguamento antisismico degli edifici, rispondendo agli interessi e alle preoccupazioni di proprietari di casa, imprese e tecnici", si legge ancora.

Su questo argomento, il partito di Matteo Salvini è quello che va più nel dettaglio, proponendo "per le villette la rimozione del vincolo del Sal (stato avanzamento lavori) a settembre, mentre per le prime case e in bassa classe energetica interventi anche dal 2023 ma con décalage dell'incentivo". E ancora, nel programma della Lega si legge: "Per gli alloggi ex Iacp la riduzione Sal lavori dal 60% al 30% del 30 giugno 2023 e la proroga dal 2023 al 2025 ove i lavori è necessario affidarli con gara; semplificazioni per la cessione del credito, possibile anche per i piccoli importi, nel trasferimento dalle banche ai clienti". In un altro passaggio, la Lega propone di "prevedere la stabilizzazione degli ecobonus per la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare privato".

Il superbonus assente nei programmi elettorali

Nel programma del centrosinistra, invece, non c'è un riferimento specifico a questo tema. Stessa scelta, cioè nessun riferimento, nel programma di Azione e Italia Viva. Nell'accordo che qualche settimana fa era stato siglato tra il leader del Pd Enrico Letta e quello di Azione Carlo Calenda, uno dei punti era: "Correggere lo strumento del reddito di cittadinanza e il bonus 110%, in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi". Nel discorso dello scorso 20 luglio in Senato, il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva detto che "per quanto riguarda le misure per l'efficientamento energetico e più in generale i bonus per l'edilizia, intendiamo affrontare le criticità nella cessione dei crediti fiscali, ma al contempo ridurre la generosità dei contributi". Letta e Calenda, dunque, volevano una stretta sul bonus. Poi però il loro accordo elettorale è saltato.

Cosa vuole fare il Movimento 5 stelle

E veniamo al Movimento 5 stelle, che propone in maniera piuttosto vaga la "stabilizzazione" del superbonus 110% e in generale di tutti gli altri incentivi che riguardano l'edilizia, l'energia e l'ambiente. I pentastellati hanno spiegato che il M5s è dalla "parte della transizione ecologica e dell'ambiente, che vogliamo proteggere attraverso un nuovo superbonus energia imprese, la stabilizzazione del superbonus e degli altri bonus edilizi e quella del meccanismo della cessione dei crediti d'imposta, per garantire liquidità a cittadini e imprese".

Nel programma dei 5 stelle, al punto "cessione crediti fiscali strutturale", si legge: "Stabilizzare l'innovativo meccanismo che ha decretato il successo del superbonus, che è in grado di mettere a disposizione di famiglie e imprese ingente liquidità e che può essere esteso ad altre agevolazioni per investire a costi ridotti nella transizione ecologica". Cosa significa? A quanto pare, il partito di Giuseppe Conte vorrebbe mantenere il sostegno economico così com'è, senza modificarlo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Superbonus: le proposte dei partiti e cosa succede dopo le elezioni

Today è in caricamento