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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Letta dall'assemblea del Pd striglia Silvio: "Magistratura autonoma"

Il primo ministro: "Questo è un governo che non è il mio governo ideale, non è il governo per il quale ho lottato. Posso aggiungere: non è nemmeno il mio presidente del Consiglio ideale"

Nel giorno in cui l’assemblea nazionale del Partito Democratico ha scelto la via del traghettatore, non è mancato l’abbraccio del nuovo presidente del consiglio, Enrico Letta, al successore di Pierluigi Bersani, Guglielmo Epifani: “È una buona notizia per il governo l’elezione, senza aggettivi, di Guglielmo Epifani a segretario del Pd”.

Da numero due a premier Letta, una volta presa la parola tra le mura di casa, non ha mancato di fare autoironia. Tanto da prendere le distanze da sé stesso: “È con profonda emozione sono qui oggi a fare un intervento che non avrei mai immaginato di fare in questa veste. Sono qui a dire quanto senta sulla spalle l’eccezionalità del momento. Questo è un governo che non è il mio governo ideale, non è il governo per il quale ho lottato. Posso aggiungere: non è nemmeno il mio presidente del Consiglio ideale”. Qualche risata in sala, il ringraziamento sentito a chi c’era prima dell’ex segretario della Cgil, Pierluigi Bersani, e poi una serie di spunti. Di governo e di partito: “Quello che è successo lo conosciamo tutti. Abbiamo avuto la fortuna di trovare un punto di riferimento insostituibile nel presidente della Repubblica, che voglio salutare e ringraziare. Un'eccezionalità rispetto ai governi scelti dagli elettori. Un governo che veramente è di servizio al paese, non ci sono altre definizioni, per il quale il nostro partito ha fatto una scelta: l’Italia viene prima”.

MAGISTRATURA - E lo sguardo del primo ministro si è soffermato subito nella piazza di Brescia, dove il Pdl e Silvio Berlusconi, stanno dando vita ad una manifestazione contro la magistratura. Una scelta, quella del Pdl, contestata (ma non troppo) e su cui Letta ha voluto, con un accenno, sgomberare il campo dai fraintendimenti: “L’autonomia della magistratura, sempre, ovunque e qualunque cosa accada”.

GOVERNO E RIFORME – Chiarito il discorso con i pm, il premier ha messo davanti ai suoi, i punti forti della missione che gli è stata affidata. La riforma della legge elettorale, in primis, nonché “la fine del finanziamento pubblico dei partiti come lo abbiamo conosciuto sostituito da forme che diano protagonismo alla società”.

IUS SOLI – E non manca, nel suo intervento, il sostegno al ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge. Tira fuori dalla tasca il suo cellulare e comincia a leggere: “Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro”. Inizia così la relazione del 1912 dell’ispettorato per l'immigrazione al Congresso degli Stati Uniti citata dal premier per dare piena solidarietà al suo ministro, vittima di attacchi razzisti in questi giorni. Una risposta alle “parole fuori luogo che le sono state rivolte”.

Conclude con due ‘sms’. Il primo riguarda il suo futuro: “Mi dedicherò con impegno totale alla missione che il Parlamento mi ha dato. Non governerò a tutti i costi ma con tutte le energie che il Signore mi ha dato”. Il secondo è un invito al nuovo segretario: “Guglielmo ti suggerisco uno slogan. Visto che Renzi ha citato il Manchester United, io parlo del Liverpool: ‘You'll never walk alone’, tu non camminerai mai da solo. Deve essere il nostro slogan. Il che non significa dire: ‘risolverò i tuoi problemi, ma che ci proverò’. Il dramma sociale, credo debba essere il problema maggiore del nostro partito, l’unico che ci può fare ripartire”.

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