rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Verso la nomina

Enrico Letta dopo Zingaretti: perché al Pd piace tanto l'ex premier rimasto sereno fuori dalla guerra tra correnti

All'età di 35 anni è stato il più giovane ministro della storia repubblicana e oggi è tornato a Roma. Dopo la rottamazione di Renzi ora potrà avere la sua rivincita ma ha ritrovato un partito sull'orlo di una crisi di nervi

E’ arrivato a Roma oggi Enrico Letta, l’ex presidente del Consiglio che nel 2014 dovette passare il testimone al successore Matteo Renzi dopo che quest’ultimo gli aveva detto l’ormai noto “Stai sereno”. E lui sereno lo è stato perché, dopo l'esperienza da Premier, se ne è andato all’estero. Nell'aprile 2014 è volato a Parigi per insegnare alla prestigiosa facoltà di Sciences Politiques, ma oggi quello stesso aereo lo ha riportato nella capitale italiana. Invitato da alcuni esponenti del Partito Democratico a ricoprire il ruolo di nuovo segretario, potrebbe raccogliere l’eredità del dimissionario Nicola Zingaretti.

L'arrivo a Roma di Enrico Letta

In teoria non c’è nulla di certo. Per ora è una proposta. Anzi è stata proprio la presidente del Pd Valentina Cuppi a Sky Tg24 a ribadire che "vedremo nelle prossime ore, ma è l'assemblea il luogo deputato a decidere e a scegliere". Assemblea in programma domenica. Sarà quello il giorno in cui dovrebbe essere formalizzato il nuovo incarico. Intanto Letta ci pensa, non ha detto “sì”, ha chiesto 48 ore di tempo per decidere e domani dovrebbe sciogliere la riserva. Fatto sta che è atterrato a Fiumicino alle 14,30 e si diretto in taxi alla sua casa romana nel quartiere Testaccio. Mentre si susseguono le riunioni delle varie anime del partito, prima dell’assemblea decisiva. I lavori saranno aperti dalla presidente Cuppi e, a seguire, ci saranno le operazioni per la presentazione della candidatura e il voto senza discussione.

Letta segretario? Accolto da gran parte del Pd

Ma Letta potrebbe essere l’uomo giusto. Mette d’accordo molti, ha un profilo istituzionale e senza un esercito al seguito. Quello che ci vuole per rassicurare le molteplici aree interne ai democratici e superare quelle faide intestine che avevano logorato Zingaretti a tal punto da farlo “vergognare” dei suoi compagni. “Una guida così autorevole non può essere un segretario di transizione. Di sicuro poi, dopo le amministrative sarà necessario un congresso vero, tematico”. Lo dice Nicola Oddati, coordinatore della Segreteria Pd dai microfoni di Radio Immagina, web radio dem - Potrà essere una discussione sui temi al centro del nostro dibattito di questi mesi: ossia come realizzare una vocazione maggioritaria e tenerla insieme con un sistema di alleanze che in questo Paese é un sistema indispensabile per essere alternativa vincente e credibile alla destra”.

I candidati a segretario del Pd

Altri nomi ci sarebbero pure. Circola quello di  Debora Serracchiani, ma è ancora troppo divisivo se si pensa che c’è chi la riterrebbe una scelta “priva di senso” tra le donne democratiche. Insomma Letta ha davanti a sé le praterie, con Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, che lo giudica “un candidato autorevole" e la benedizione del Presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, che lo ha definito “personalità autorevole e adeguata con cui aprire insieme una nuova fase costituente".

Chi è Enrico Letta? Potenziale segretario del Pd

La strada, insomma, sembra quella di un sostegno unitario all’ex premier e, a breve, anche ex professore. Oggi Letta ha 49 anni ed è sposato. Ha tre figli: Giacomo, Lorenzo e Francesco. Stando alla sua autobiografia dal suo sito internet personale, originario di Pisa, è laureato in Diritto internazionale all’Università di Pisa, dove consegue anche il dottorato di ricerca in Diritto delle comunità europee alla Scuola Superiore “S. Anna”. A 25 anni è presidente dei Giovani del Partito Popolare europeo. Nel 1993 segue Andreatta, come capo della sua segreteria, al Ministero degli Esteri, nel governo Ciampi. Proprio Ciampi lo chiama nel 1996 al Ministero del Tesoro come segretario generale del Comitato per l’euro. Poi, nel novembre del 1998, con il primo governo D’Alema, viene nominato a 32 anni ministro per le Politiche Comunitarie, diventando il più giovane ministro della storia repubblicana e batte Andreotti, ministro a 35 anni. Dal 2000 in poi ricopre vari incarichi ministeriali, è Sottosegretario e viene anche eletto come deputato al Parlamento europeo. Poi, dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 è Presidente del Consiglio dei Ministri, precedendo il Governo Renzi. Dopo di che, intraprende la carriera professionale di insegnante nella capitale francese. E’ autore di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative, mentre l’ultimo libro letto é “L’uomo dei sogni” di Jean-Christophe Rufin.

Letta segretario, tutte le correnti del Partito Democratico 

Se dovesse essere confermato segretario del Partito Democratico, dovrà cominciare subito a lavorare per accompagnare il partito in una nuova fase più istituzionale, in cui si possano anestetizzare le ferite che infiammano tra le correnti. Quelle aree nel Pd il cui numero è incerto forse anche per il popolo nato dalla fusione tra Democratici di Sinistra e Margherita. Zingaretti è riferimento della corrente “progressista” del partito, la prevalente dopo l’ultimo congresso; i “DemS“, fanno riferimento ad Andrea Orlando, a sinistra dentro il Pd c’è anche “Sinistra radicale” di Gianni Cuperlo; poi ci sono i Giovani Turchi, guidati da Matteo Orfini; è forte l’”AreaDem“, capitanata da Dario Franceschini e di ispirazione; ci sono anche i superstiti dal distaccamento di Italia Viva, nominati “Base Riformista“; liberale è anche la componente nominata “Energia Democratica“, corrente fondata da Anna Ascani, deputata e attuale sottosegretaria allo Sviluppo economico nel governo Draghi; c’è anche “Fianco a Fianco“, il gruppo capitanato dall’ex segretario Martina.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Enrico Letta dopo Zingaretti: perché al Pd piace tanto l'ex premier rimasto sereno fuori dalla guerra tra correnti

Today è in caricamento