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Martedì, 23 Aprile 2024
Crisi economica

Crisi-Italia: quell'incubo chiamato Equitalia

Da mesi al centro delle cronache nere per i tanti casi di disperazione dovuti alle cartelle esattoriali, ora i comuni tentano di uscire dalla morsa dell'agenzia di riscossione tributi

Uno spettro si aggira nella crisi. Uno spettro chiamato Equitalia. O meglio, una cartella esattoriale timbrata Equitalia. E così si vanno moltiplicando i casi di rabbia, che si trasformano spesso in disperazione, contro quella che ormai è per tutti una "società di strozzinaggio legalizzata". Virgolettato duro, certo, ma attribuibile - oggi - a una forza politica: la Lega Nord 'post' scandalo che prova a tornare, con un blitz dopo l'altro contro Equitalia, Lega Nord 'di pancia'.

E così è un susseguirsi di posizioni anti-Equitalia. Quasi come se la società fosse calata dall'alto all'improvviso e si sia impadronita della gestione della riscossione dei tributi. 

Cos'è Equitalia - Equitalia è una società pubblica - le cui quote sono divise al 51% per l'Agenzia delle Entrate e al 49% per l'Inps - che esercita la riscossione dei tributi su tutto il territorio nazionale, Sicilia esclusa. Il Gruppo Equitalia si compone di sei società: Equitalia Spa (che è capogruppo della 'holding'), Equitalia Servizi, Equitalia Giustizia, e tre 'agenti' della riscossione sul territorio: Equitalia Nord, Equitalia Centro, Equitalia Sud).

Le critiche - Al centro degli attacchi contro l'agenzia, in primis la lentezza dell'apparato amministrativo che contribuisce a un drastico aumento degli interessi in relazione ai tributi non corrisposti. Quindi l'alto numero di pignoramento di beni, immobili inclusi, a fronte di debiti anche modesti. Ma è soprattutto il fatto che spesso il debitore non viene nemmeno messo a conoscenza di avere ipoteche a suo carico. Esemplificativi i casi, ormai migliaia, di multe stradali che si trasformano in pignoramento di immobili o in fermo amministrativo dei veicoli. L'ultimo caso eclatante è quello di Roma, dove il Giudice di pace ha condannato Equitalia per "comportamento vessatorio" per aver ipotecato immobili ad un cittadino a fronte di un debito di appena 5mila euro. La legge, infatti, vieta di procedere all'iscrizione ipotecaria a fronte di un debito inferiore alle 8mila euro.

Comuni in rivolta - "Non è più tempo del pugno duro di Equitalia". Mentre è in corso il sequestro in provincia di Bergamo, è il presidente dell'Anci, Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia, a spiegare come "l'episodio racconta lo stato di ordinaria disperazione in cui viviamo". Ed ecco che il vertice dell'associazione dei comuni italiani spiega che "abbiamo una proposta alternativa: apriremo una società di riscossione dei tributi locali al servizio esclusivo dei comuni, gestita e partecipata dall'Anci nazionale". In pratica "un'agenzia meno costosa, che distingua i contribuenti in base al reddito, che adotterà pesi diversi a seconda che si tratti di un evasore o di un pensionato in bolletta". A differenza di Equitalia, il nuovo soggetto "parte da un principio diverso. Non si può trattare allo stesso modo il pensionato che un appartamento di 80mq e l'imprenditore che ha lo stesso tipo di alloggio. Prima di mettere in campo delle azioni per il recupero crediti, verificheremo se si tratta di un lavoratore dipendente o di un cassaintegrato. Non metteremo certo ganasce fiscali per debiti da mille euro, come abbiamo visto accadere". 

Equitalia risponde - "I sindaci non devono disdire alcun contratto con Equitalia perchè è la legge (dl 201/2011) a prevedere che i comuni gestiscano da soli l'attività di riscossione dall'1 gennaio 2013". Una dura risposta agli "annunci di alcuni sindaci di voler disdire il contratto con Equitalia" che "appaiono pretestuosi, visto che è una norma dello Stato a imporre ai Comuni di gestire in proprio l'attività di riscossione". in fondo, "i Comuni dal 1997 hanno la facoltà di disciplinare autonomamente le forme e le modalità della riscossione delle proprie entrate. Se fino ad oggi non l'hanno fatto, un motivo ci sarà".

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