rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
PRIMARIE CENTROSINISTRA

Primarie centrosinistra: il fair play lascia il campo all’artiglieria. È scontro totale

Dopo il duello 'morbido' su Rai Uno, è una pubblicità a pagamento di Renzi su Corriere e La Stampa a scatenare il caos. Durissima la risposta degli altri quattro candidati: un esposto al Comitato dei garanti contro il sindaco di Firenze

Dalla buona e brava politica agli esposti il passo è breve. Giusto il tempo di far passare una notte ed un mattino. L’abbraccio di ieri sera, mentre la Rai stava già facendo passare i titoli di coda, si è congelato nel giro di dodici ore. 

Tra Matteo Renzi e Pierluigi Bersani, accompagnato dagli altri tre candidati estromessi dalle primarie dopo il voto del primo turno, è guerra aperta. Fine, se anche ci fosse mai stato, del fair play.  A tre giorni dal ballottaggio il buonismo non fa più gioco a nessuno. Meglio i guantoni e quell’asprezza pratica che fa da corredo alla realpolitik.

ESPOSTO CONTRO RENZI. Per questo Bersani e company hanno presentato un esposto al Comitato dei Garanti contro Matteo Renzi. Tutti contro il sindaco di Firenze, reo, secondo i candidati, di aver fatto una “palese violazione del codice di comportamento dei candidati e dei principi regolamentari” per le pubblicità a pagamento. Da qui l’invito a chiare lettere affinché il Comitato prenda  “ogni necessaria misura”.

“È evidente – tuonano i firmatari – che il candidato Matteo Renzi sta tentando artatamente di modificare in maniera consistente la base elettorale dei votanti per il turno di ballottaggio''. Tutto nasce da tre paginate apparse questa mattina sul Corriere della Sera, La Stampa e Qn. Nell’esposto, firmato da Paolo Fontanelli per Bersani, Pino Bicchielli per Tabacci, Gianluca Zuccari per Puppato e Loredana De Petris per Vendola, si contesta al rottamatore che quell’invito alla registrazione alle liste elettorali (aperto oggi e domani anche attraverso l’ausilio della mail) altro non è che pubblicità a pagamento, pratica in contrasto con le regole del confronto (art. 3 e art. 4, comma 2 del Codice di comportamento dei candidati).

DUELLO TV RENZI-BERSANI: VINCE IL PD

IL MERITO DEL RICORSO. Nel ricorso infatti è scritto che l’iniziativa a mezzo stampa è “riconducibile al candidato Matteo Renzi”. A partire da una prima osservazione: “La pubblicità contenuta in tale pubblicazione, apparentemente 'istituzionale' non è stata deliberata ne' pubblicata dal Coordinamento nazionale delle Primarie, unico organismo preposto e legittimato a farlo”.

Inoltre i quattro sostengono si tratti di pubblicità “ingannevole, in quanto suscita la convinzione che chi non si è iscritto all'Albo degli elettori entro la data del 25 novembre e, di conseguenza non ha votato al primo turno, può farlo semplicemente richiedendo la registrazione 'tout court', senza specificare che, in realtà, la tipologia dei casi ammissibili è rigorosamente disciplinata”.

Nelle pagine inviate ai Garanti c’è il tempo per una terza obbiezione: “La pubblicità contenuta in tale pubblicazione è palesemente riconducibile al candidato Matteo Renzi”. Nella pagina contestata infatti sin invita il lettore ad inviare la richiesta al sito  ‘www.domenicavoto.it’ , che secondo chi ha sollevato il caso “è creato e gestito dalla Fondazione Big Bang fondata dallo stesso Matteo Renzi e diretta dal Comitato di Matteo Renzi”.

COME VOTARE AL BALLOTTAGGIO

COSTI. Problema di regole, comprese quelle che limitano i costi alla spesa elettorale. Secondo i firmatari infatti quello che viene definito uno spot supererebbe il budget consentito dall’art.5 del Codice: “È infatti evidente che il costo di tale operazione molto probabilmente supera da solo l'intero importo previsto e concesso per le spese di propaganda elettorale”.

PUBBLICITA’?. Sotto la lente di ingrandimento è finita ‘l’offensiva’ alla registrazione lanciata da Renzi dopo che i Garanti hanno dato il via libera all’iscrizione tramite mail (in cui però vanno specificati gli impedimenti che non hanno permesso la registrazione al primo turno). Il perché dell’operazione dei renziani è di facile lettura. Più la platea elettorale sarà ampia, maggiori saranno le chance per il sindaco di recuperare il gap che lo separa da Bersani, poco meno di 300mila voti. Così la sponda del rottamatore ha cominciato il ‘bombardamento’ via facebook e twitter. Seguendo questo schema, da questa mattina, sono comparse le pagine nei tre quotidiani legate al sito. Il lettore è invitato dalla pubblicità in questione ad  “iscriversi entro venerdì 30 novembre, ore 20, scrivendo una email al coordinamento ‘primarie Italia bene comune’ della propria provincia”. Pagina oltretutto arricchita da una frase di Gaber, “Libertà è partecipazione”, e da uno slogan, “Si decide il futuro dell'Italia”.

DIBATTITO 'DOMANDA PER DOMANDA'

BIG BANG. L’iniziativa è finanziata dalla ‘Fondazione Big Bang’, che nasce per sostenere il sindaco di Firenze. Proprio Renzi questa mattina su Repubblica Tv ha citato più di una volta il sito in questione, ‘www.domenicavoto.it’. Entrando nel sito si accede ad un ‘form’ (modulo precompilato). Una volta compilata, la richiesta è inviata direttamente al comitato provinciale di appartenenza del potenziale elettore. Alberto Bianchi, presidente della Fondazione, in mattinata ha precisato all’agenzia Asca: “E’ un contributo che la Fondazione vuol dare per favorire la partecipazione, senza nessun invito a votare per Renzi piuttosto che per Bersani”. Parole che non hanno evitato si alzasse il polverone.

RENZI. E il sindaco di Firenze? Renzi alla notizia dell’esposto non si è scomposto troppo, anzi. Alla polemica non ha dato più spazio di un twitt: “Il sito 'domenicavoto.it' è perfettamente in linea con le regole delle primarie. Evitiamo il nervosismo e manteniamo il clima giusto, dai”. Una riga, visto che poi all’artiglieria pesante ci  ha pensato il suo staff: “Ci siamo addormentati negli Usa – ha commentato Giuliano da Empoli, responsabile del programma del Comitato Renzi – con questo bel confronto in tv; ci risvegliamo in Bulgaria con questo esposto di 4 candidati, di cui tre già trapassati. Da una parte un appello per il voto; dall’altro questo esposto bulgaro”.

“Le spese del comitato Renzi – spiegano – sono ferme a 50mila euro, come da regolamento.  La Fondazione Big Bang è completamente slegata dal comitato; è nata prima del comitato e vivrà anche dopo. In ogni caso sull’appello ci sono entrambi i nomi, prima quello di Bersani e poi quello di Renzi”. Insomma secondo il Comitato trattasi di apparato autonomo, che tuttavia fa il tifo per Renzi. E spende. Quanto? A rispondere è sempre il Comitato: “100mila euro”. Tanto sono costate le tre paginate sui quotidiani.

I VIDEO DEL DUELLO TV

VENDOLA. Una ricostruzione che ai vendoliani non torna. Secondo Loredana De Petris, rappresentante del comitato Vendola nel coordinamento nazionale delle primarie, i renziani cercano “inutilmente di negare che il comitato Renzi c’entri qualcosa con le pagine a pagamento sui giornali. Dimenticando di dire che la Fondazione Big Bang ha l’abitudine di pagare le iniziative di Renzi , come per esempio quella di Verona il 13 settembre scorso. Anzi a questo punto ci chiediamo chi sono questi benefattori. Un po' di trasparenza non guasterebbe”.

BERSANI. Ma se Renzi ha poca voglia di parlare, di contro Bersani durante la registrazione di Porta a Porta affonda il colpo: “Matteo Renzi ieri è stato garbato e flessibile. Il mattino dopo un po’ meno”. Per il segretario del Pd le regole in questione,  “sono state condivise e decise insieme da tutti. Ora non si può dire ai tre milioni e centomila che hanno votato al primo turno 'vi abbiamo preso in giro'. In questi anni abbiamo già visto troppe regole cambiate in corso d'opera. Non sfregiamo questa meraviglia delle primarie”.

“È una cosa non gradevole – continua Bersani – anch’io ricevo richieste di poter votare al secondo turno e dico ok ma dentro le regole che sono state mutuate da elezioni a doppio turno: chi compie 18 anni tra il primo e il secondo turno delle elezioni non vota”. Bersani sostiene che “i garanti decideranno ma non si cambiano le regole tra il primo e il secondo turno di una partita. Non si pensi che ci sia la volontà di limitare la partecipazione ma le regole si rispettano rigorosamente e questo vale per le primarie e anche per il paese perché abbiamo già subito regole stravolte per troppi anni”.

SISTEMA IN TILT. Ed il lancio dell’operazione registrazione sembra funzionare. Forse troppo. Talmente tanto da produrre l’effetto contrario. Nelle ultime ore infatti alcuni coordinamenti provinciali delle primarie del centrosinistra stanno andando in tilt a causa dell’alto numero di mail arrivate. A Milano, ad esempio, in molti stanno ricevendo questa risposta dal coordinamento locale: “A causa dell’alto numero di richieste non sarà possibile rispondere direttamente. In caso di mancata risposta la richiesta deve considerarsi non accolta. Ci scusiamo per il disagio”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Primarie centrosinistra: il fair play lascia il campo all’artiglieria. È scontro totale

Today è in caricamento