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Venerdì, 29 Marzo 2024
Nessuna possibilità di dialogo

Figli delle coppie gay, Roccella dice no ai sindaci: "Nessuno confronto"

La ministra della famiglia chiude alla possibilità di trascrizione all'anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali: "C'è una sentenza da rispettare", dice

Eugenia Roccella chiude le porte alle richieste dei sindaci rispetto alIe trascrizioni all'anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali. Il ministro della famiglia è netto rispetto alle loro rivendicazioni: "Protestano contro una sentenza della Cassazione, per di più a sezioni unite" spiega a margine di un convegno organizzato alla Pontificia Università della Santa Sede dedicata alle famiglie dal titolo 'Comuni amici della famiglia'.

Roccella non definisce i primi cittadini dei disobbedienti, ma osserva: "Sanno quello che possono o non possono fare". I giornalisti le chiedono se sarebbe disposta a incontrare i sindaci sul tema, ma lei precisa "Io non ho deleghe - replica Roccella -. Il problema dei sindaci è che non stanno protestando contro la circolare Piantedosi. Protestano contro la sentenza della Cassazione, quindi dovrebbero avere un dialogo casomai con il presidente delle sezioni unite della Cassazione che hanno emesso la sentenza. C'è una sentenza molto precisa che dice determinate cose".

A chi le chiede se ha parlato con la premier Meloni, risponde che "il problema è che non c'è un confronto da fare. Ci sono leggi, c'è una sentenza precisa. I sindaci sanno quello che possono e che non possono fare". Dunque, sono disobbedienti? "No, è qualcosa che decidono loro sapendo che c'è una sentenza che non applicano. Non c'è qualcosa da contrattare".

La replica di Nardella, sindaco di Firenze

"Abbiamo chiesto un confronto, un dialogo. Le dichiarazioni della ministra Roccella di rifiuto totale denotano un atteggiamento di intolleranza nei confronti di esponenti istituzionali, quali siamo noi sindaci". Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, interpellato dai giornalisti a palazzo Vecchio risponde alle affermazioni di questo pomeriggio della ministra della Famiglia, Eugenia Maria Roccella, che ha ribadito il no al riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali sostenendo che una loro eventuale registrazione da parte dei Comuni implicherebbe una violazione della sentenza della Cassazione. "Mi auguro - aggiunge Nardella - che la presidente Giorgia Meloni approfondisca questo aspetto e accolga una semplice e onesta richiesta di confronto e di dialogo da parte dei sindaci di alcune delle più importanti città d'Italia".

D'altra parte, avverte, "il nostro è stato un appello aperto, senza pregiudiziali, trasparente e basato sul buon senso. Lo stesso buon senso che ho ritrovato nelle parole della Corte Costituzionale, che come è noto è l'organo più importante dell'ordinamento giudiziario, e che ha detto in modo inequivocabile che occorre guardare con attenzione all'interesse dei bambini, dei figli e che esiste un vuoto legislativo che va assolutamente colmato. Noi quindi non ci muoviamo che nel solco delle parole, degli auspici espressi dalla Corte costituzionale".

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