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Giovedì, 25 Aprile 2024
ECONOMIA

L'Europa chiude la procedura sul deficit per l'Italia

Rispettato l'obiettivo del deficit al 3% rispetto al Pil nel 2012, così previsto anche nel 2013 e nel 2014

BRUXELLES - L'Italia non è più sotto procedura per deficit, ma deve ora assicurare un "aggiustamento" dei conti per centrare il pareggio di bilancio strutturale dal 2014 e una "diminuzione regolare dell'alto debito".

La Commissione europea ha infatti raccomandato oggi a Bruxelles di abrogare la procedura Ue per deficit eccessivo a carico dell'Italia, che ha rispettato l'obiettivo del deficit al 3% rispetto al Pil nel 2012, e in previsione di un rapporto disavanzo/Pil del 2,9 quest'anno e dell'1,8% nel 2014, secondo il "Programma di stabilità" adottato dal governo.

L'Ue indica anche le priorità nell'agenda delle riforme: lavoro, giustizia civile, scuola e fisco. Il governo di Roma, raccomanda inoltre l'Europa, deve proseguire con la spending review.

"La procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti dell'Italia - si legge in una nota della Commissione - è stata avviata nel 2009. Dopo un picco del 5,5% del Pil nel 2009, il disavanzo pubblico dell'Italia è stato progressivamente ridotto fino ad arrivare al 3,0% del Pil nel 2012, cioè entro il termine fissato dal Consiglio".

Secondo il programma di stabilità 2013-2017, adottato dal governo italiano il 10 aprile 2013 e approvato dal Parlamento italiano il 7 maggio, nel 2013 il disavanzo registrerà una leggera diminuzione al 2,9% del Pil, per poi scendere all'1,8% del Pil nel 2014", prosegue la nota della Commissione.

"Nell'ipotesi di politiche invariate, le previsioni di primavera 2013 dei servizi della Commissione indicano un disavanzo del 2,9% del Pil nel 2013 e del 2,5% del Pil nel 2014, ossia inferiore al valore di riferimento indicato nel trattato (3% del Pil)", conclude l'Esecutivo Ue.

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