Contante a 10mila euro, la prima promessa rispettata è quella con gli evasori
In un Paese con livelli record di evasione fiscale, con stipendi e pensioni da fame, dove sempre più persone non arrivano alla fine del mese, il problema dei poveri sarebbe quello di non poter pagare 10mila euro in contanti. La proposta di alzare il tetto ai pagamenti in contanti, ora a 2mila euro, andrebbe incontro alle categorie più svantaggiate. Chi del resto non conosce un pensionato che, con 500 euro di pensione minima, non aspetta altro che ritirare l'intero ammontare di questa misera cifra per venti mesi di fila, così da racimolare 10mila euro per andare a fare spesa in contanti? Chi non ha mai visto un disgraziato sotto un ponte con un mazzetto di fogli da cento?
“Pagare i fornitori con 10mila euro in contanti è più agevole”, ha detto giovedì sera un'imprenditrice veneta a Piazza Pulita. Proviamo a immaginare: quel fornitore una mattina deve riscuotere cinque grossi pagamenti, ognuno da 10mila euro. Davvero per lui sarà più “agevole” andare in giro con 50mila euro in contanti? Anche solo per sicurezza personale, per il timore di essere derubato, chi, oggi, a meno che non voglia fare transazioni illegali o pagare mazzette, va in giro con tali somme?
Il deputato di Forza Italia, l'ex leghista ed ex sindaco di Verona Flavio Tosi, nella stessa trasmissione ha invece parlato di “questione di libertà”. Lo dicono in molti, a destra. Tosi ha ricordato che suo padre, assegnatario di casa popolare, quindi tutt'altro che un riccone, come primo libro gli fece leggere '1984' di Orwell. Quindi anche per suo padre, all'epoca, la questione di libertà sarebbe stata quella di non poter spendere in contanti il corrispettivo di 10mila euro, venti milioni di lire? Chi vive in casa popolare di difficoltà ne ha tante, ma, sfortuna sua, quello di fare pagamenti da 10mila euro in contanti è l'ultimo dei problemi quotidiani. Basta chiedere ai diretti interessati.
"Evadete e non rompete le scatole"
Chi legge, guardi nel portafoglio. Quanto ci trovate? Qualche centinaio di euro? “Ma le commissioni bancarie sulle transazioni...”, replicano alcuni. Benissimo, abbassiamo le commissioni. Perché, ministro Salvini, non partiamo da lì? Alziamo gli stipendi, le pensioni. L'inflazione è galoppante e le bollette sono alle stelle. Di fronte a ciò, la prima proposta di legge della nuova compagine di governo è l'innalzamento del tetto al limite del contante. Messaggio chiaro: “Evadete, non vi romperemo le scatole”.
Messaggio rafforzato, del resto, dallo slogan sulla “pace fiscale”, ripetuto allo sfinimento. Parole fuorvianti che tendono a legittimare chi non rispetta le regole, chi evade ed usufruisce a sbafo dei servizi pubblici, gravando sulle spalle di chi, in primis i tanto vituperati dipendenti pubblici, le tasse le paga fino all'ultimo centesimo. Perché infatti, cosa significa “pace” fiscale? Se uno Stato fa rispettare le leggi e si impegna a far pagare le tasse, sarebbe in “guerra” con i cittadini? Ma di cosa stiamo parlando? Già si parla di condoni, altro messaggio di “pace” agli evasori. Berlusconi, del resto, nel 2004 lo disse apertamente: evadere le tasse, quando sono troppo alte, è “moralmente giustificato”. Anni dopo, per la cronaca, arrivò la condanna in via definitiva per frode fiscale e la cacciata dal Senato, dove oggi l'ex Cav siede di nuovo.
Un dato curioso. Dalle dichiarazioni presentate nel 2021, fonte il ministero dell'economia, il reddito medio dichiarato dagli italiani è di 21.570 euro annui. E con tali “ricchezze”, di nuovo, il problema sarebbe quello di non poter fare acquisti da 10mila euro in contanti? Siamo alla farsa. Ora siete al governo. Abbassatele le tasse, se ci riuscite. Magari senza far pagare il taglio sui soliti noti e sui poveracci, rispettando la Costituzione e senza distruggere il sistema di welfare pubblico.
Postilla. A dirla tutta, è la seconda proposta di legge arrivata dalla destra. La prima è di Gasparri. Il rieletto senatore di Forza Italia vuole riconoscere personalità giuridica al “concepito”, così da poter dare dell'omicida ad una donna che voglia abortire. Sicuramente troverà una sponda nel neo presidente della Camera, l'ultra cattolico Lorenzo Fontana. Tra tutti i problemi dell'Italia, queste le “priorità” messe sul tavolo dal nuovo governo. Partiamo bene.