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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Caos F35, ministro dell'Ambiente: "Favorevole a rivedere acquisto"

Dopo il Parlamento anche il governo si divide sull'acquisto miliardario dei caccia da guerra. Andrea Orlando: "I soldi previsti potrebbero essere utilizzati per altro anhce se non per gli asili"

"Sono favorevole a rivedere l'accordo sull'acquisto degli F35". Con queste parole il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, ospite della trasmissione di Rai Tre, Agorà, divide anche il governo sulla commessa militare.

Subito dopo, però, frena gli entusiasmi di chi è contrario all'uso di miliardi di euro per il comparto bellico: "I soldi previsti per gli F35 - ha spiegato Orlando - potrebbero essere utilizzati a fare altro ma non per le cose che ho sentito dire, cioè gli asili nido, questo sì e quell'altro no".

"Potrebbero essere utilizzati - gli esempi portati dal ministro - per altre forme d'investimento legate alla tecnologia. In una situazione nella quale oggettivamente ci sono delle ristrettezze e delle difficoltà, anche alcuni investimenti possono essere rivisti e questa forse non è tra le priorità del Paese. Senza la demagogia che ho visto utilizzare a piene mani su questo tema, un investimento come questo può essere rivisto, ridimensionato e magari girato in altre direzioni".

RABBIA M5S - "Appare opportuno, a questo punto, prendere in considerazione la presentazione di un disegno di legge per la puntuale definizione delle competenze del Consiglio Supremo di Difesa, in modo tale da mettere ogni cosa al suo posto e ribadire la centralità del Parlamento nell'ordinamento della Repubblica". E' questo il ragionamento di Francesco Campanella, capogruppo Movimento 5 Stelle, in commissione Affari Costituzionali al Senato. Il senatore osserva che "ieri, in occasione della discussione sul contestato acquisto degli F35, è avvenuto un fatto che appare gravissimo e potenzialmente fecondo di sviluppo inaccettabili per il nostro ordinamento democratico".

"Il Movimento 5 Stelle - prosegue - che da sempre difende le prerogative costituzionali del Parlamento, ricorda la frase del presidente Ciampi quando ebbe a dire il 29 luglio 2003: Quando il Parlamento parla il Presidente della Repubblica tace. Questo è un principio sempre valido".

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