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Mercoledì, 24 Aprile 2024
ECONOMIA

Il "fallimento ordinato" delle banche

Accordo raggiunto nella notte dai ministri economici dell'Ue per evitare che a pagare siano gli Stati, rischiando il collasso finanziario. Saccomanni soddisfatto: "Buon compromesso verso l'unione bancaria"

BRUXELLES - C'è l'accordo all'Ecofin sul "fallimento ordinato" delle banche. Dopo una riunione di oltre sei ore, i ministri dell'Economia dei 27 Paesi Ue hanno infatti raggiunto un compromesso al riguardo. Agli istituti di credito viene ora consentito di evitare che a pagare per le banche in difficoltà siano gli Stati, spesso rischiando il collasso, com'è accaduto nel caso di Cipro.

In base al meccanismo definito, quando una banca fallisce, a rimetterci saranno in prima battuta gli azionisti, poi gli obbligazionisti meno assicurati, e infine i depositi, fatti salvi quelli sotto i 100mila euro che sono garantiti da una direttiva europea. Soddisfatto il commissario Ue al mercato interno Michel Barnier, autore della direttiva originale, che ora vuole anche il via libera del Parlamento Ue entro l'anno.

L'accordo dovrà ora essere approvato dal Parlamento europeo per diventare effettivo. "Il pacchetto - come spiega La Stampa -  col terzo stadio difficilissimo che prevede uno schema di garanzia comune per i depositanti, è la risposta centrale dell’Ue alle bancarotte che, fra il 2008 e il 2011, sono costate 4,5 trilioni di aiuti statali autorizzati ai governi continentali; la somma pagata effettivamente è di 1,6 trilioni. La costruzione serve come mossa preventiva per rendere l’Eurozona più credibile e meno attaccabile, ma anche per disciplinare ogni intervento in caso di futura crisi ed evitare che paghino sempre i soliti noti".  

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"E' un buon compromesso nella direzione dell'unione bancaria, contribuisce a spezzare il circolo vizioso tra rischio sovrano e rischio bancario", ha commentato su Twitter il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni al termine della riunione dei ministri. L'accordo "aumenta la stabilità finanziaria in Europa", ha detto il collega francese Pierre Moscovici.

Il meccanismo definito dall'Ecofin, secondo Saccomanni, è un "sistema di tutela dei risparmiatori che combina un quadro armonizzato con flessibilità necessaria a tener conto di specificità nazionali". In pratica è stato trovato un compromesso tra i Pesi, come Francia e Gran Bretagna, che volevano più flessibilità, cioè la possibilità di scegliere da soli a chi far pagare il conto delle banche che falliscono, e quelli come la Germania che invece volevano regole uguali per tutti. Secondo il ministro irlandese Micheal Noonan, l'accordo "ci porta dal 'bailout' al 'bail-in'", ovvero dal salvataggio da parte degli Stati alla suddivisione delle perdite all'interno della banca stessa, "tutelando così i contribuenti".

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