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Mercoledì, 24 Aprile 2024
LA POLEMICA

Quel sindacalista che ha votato la fiducia al Salva-Ilva: "Un idiota"

La Camera ha votato la fiducia sul decreto sulle sofferenze bancarie, in cui è inserito anche il "Salva-Ilva". È polemica sulla scelta del governo e sul voto del deputato Antonio Boccuzzi, ex operaio Thyssen

È stata votata la fiducia alla Camera sul dl fallimenti con 355 voti favorevoli, 188 i contrari, 1 astenuto. Un decreto legge molto discusso in particolare perché contiene la norma chiamata "Salva Ilva" che prevede la riorganizzazione dei tempi del risanamento ma soprattutto le garanzie per il prestito ponte alle banche: l'impresa che verrà commissariata potrà chiedere "di essere autorizzata a contrarre finanziamenti" che serviranno a "porre in essere le misure e le attività di tutela ambientale e sanitarie ovvero funzionali alla continuazione dell’esercizio dell’impresa e alla gestione del relativo patrimonio".

Per le banche ci sarà una "garanzia" per le banche coinvolte (Intesa, Unicredit e Banco Popolare) sul credito erogato. Così le somme concesse per il risanamento della fabbrica di Taranto, la continuazione delle attività e il pagamento di stipendi e premi di produzione non andranno perse e in caso di liquidazione dell'attività saranno i primi a essere ripagati. Fuori dal decreto, invece, rimane la possibilità di utilizzo dei soldi sequestrati alla famiglia Riva dai magistrati di Milano. Perché pare che la famiglia patron dell'acciaio italiano avesse intenzione di sollevare l'incostituzionalità della norma. Per il Movimento 5 Stelle il governo starebbe provando a far passare un decreto che impedisce il sequestro di quelle grandi aziende tipo l’Ilva che mettono in pericolo la salute dei lavoratori. 

Ilva, la rabbia di Taranto

 

Tutto accade mentre a Taranto prosegue il braccio di ferro tra procura e azienda per l’Altoforno 2, sottoposto a sequestro dopo l'incidente costato la vita al 35enne Alessandro Morricella, ma ancora in uso grazie a un decreto del governo. I giudici di Taranto hanno deciso di impugnare il decreto alla Corte costituzionale, ma allo stesso tempo hanno deciso di proseguire sulla strada sequestro nonostante l'entrata in vigore della nuova legge. La magistratura ha fatto prima identificare gli operai al lavoro, ipotizzando contro di loro una violazione dei sigilli. E poi il custode giudiziale ha chiesto il cronoprogramma per lo spegnimento dell’impianto.

Nelle stesse ore del voto arriva la notizia del processo per il disastro ambientale e sanitario della città di Taranto: tra gli accusati oltre alla famiglia Riva c'è anche Nichi Vendola, all'epoca dei fatti governatore della Puglia. 

LA POLEMICA SUL VOTO - Ma dopo il voto è scattata la polemica, in particolare sui social network: dal Facebook del deputato grillino Cosimo Petraroli in cui punta il dito contro il democratico Andrea Bonicuzzi, ex-operiaio e unico superstite dell'incidente della ThyssenKrupp nello stabilimento di Torino che costò la vita ad altri sette suoi colleghi.

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Bonicuzzi è colpevole, secondo Petraroli, di aver votato a favore del dl che contiene il "Salva-Ilva"

Poteva non andare a votare o astenersi invece ha preferito votare a favore. Niente di personale, ma un po' di furbizia, a questo punto è proprio idiota. Avrebbe potuto fare come Cuperlo quando si è votata la Buona Scuola. Ma no, ha votato a favore, lui da ex operaio ed ex sindacalista. 

Il deputato grillino non si ferma e accusa con un altro post su Facebook Andrea Perillo, democratico e tarantino: "Anche io sono di Taranto e proprio non capisco come si possa votare sì a un provvedimento come questo che salva le banche e non i lavoratori e la salute dei cittadini". 

  

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