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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Soldi ai partiti, il Senato approva per legge i finanziamenti

Approvato il ddl Boccadutri che sblocca 45,5 miliardi di euro già disponibili ma non erogati. Bagarre in aula al Senato, con gli esponenti del M5S che protestano. "Ladri! Voi fregate questi soldi ai cittadini italiani", urla la grillina Taverna

L'aula del Senato ha approvato il ddl Boccadutri sul finanzamento dei partiti. Hanno votato a favore in 148, i contrari sono stati 44, 17 gli astenuti. Hanno votato a favore Pd, Fi, Cor, Ap, contro M5s, si è astenuta Sel.

Il ddl (che sblocca i fondi ai partiti per 45,5 miliardi di euro per il periodo 2013-2014) in particolare modifica l'articolo 9 della legge 96/2012 e interviene sulla funzionalità della Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici. Secondo il testo, "per lo svolgimento dei compiti ad essa affidati dalla legge la Commissione può altresì avvalersi di cinque unità di personale, dipendenti della Corte dei conti, addette alle attività di revisione, e di due unità di personale, dipendenti da altre amministrazioni pubbliche, esperte nell'attività di controllo contabile".

Contro il provvedimento toni duri sono stati usati dal Movimento 5 stelle. Paola Taverna ha scandito in aula le parole: "Ladri! Voi fregate questi soldi ai cittadini italiani". Il portavoce grillino Giovanni Endrizzi ha chiesto "trasparenza" per i finanziamenti ai partiti: "Non sappiamo ancora chi c'era a cena con Renzi, non possiamo lasciare che si metta la polvere sotto il tappeto". Vito Crimi (M5s) non ha partecipato al voto perchè, ha spiegato, "a questo tavolo a cui vi state spartendo la torta io non voglio neanche partecipare".

Pronta la replica del Pd in aula. "Ogni volta che si tocca il tema del finanziamento ai partiti - ha replicato Mauro Del Barba (Pd), tra le urla dei senatori grillini - qualcuno ritiene di poter montare una fiction dal copione prevedibile e stantio che prescrive la totale mistificazione della realtà. I cittadini però amano la verità più di uno spettacolo fatto di trombette e stelle filanti, e soprattutto sono più maturi di quanto ritengono gli aspiranti autori della fiction, cioè i parlamentari del Movimento 5 Stelle".

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