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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Finanziamento pubblico ai partiti: riforma per scongiurare il referendum

Un giro di telefonate tra Alfano, Bersani e Casini. Domani verranno presentate una serie di proposte per la riforma sulla trasparenza e i bilanci. Troppo alto il rischio dell'anti-politica

Parlare oggi di proposte provenienti dal Parlamento per una riforma del finanziamento pubblico ai partiti sembra un po' il tentativo della politica di chiudere la stalla una volta che i buoi sono scappati. Dove, per buoi, intendiamo non i denari pubblici bensì la fiducia degli italiani nella rappresentanza politica. I casi Lusi e Belsito (nella foto), i tesorieri scelti chissà come, messi alla gestione di ingenti patrimonio accantonati nelle cassaforte delle forze politiche  grazi ai soldi dei contribuenti, hanno infatti contribuito ad alimentare il senso di 'antipolitica'.

Riforma obbligata - E così l'ultimo scandalo che ha travolto la Lega Nord ha costretto i vertici della maggioranza (Pdl, Udc, Pd) che sostiene il governo a correre ai ripari. Troppo alto il rischio di finire a un referendum (che sta provando a fare l'Idv) per far esprimere lapidariamente gli italiani sul 'sì' o sul 'no' al finanziamento dei partiti. Domani sarà il giorno in cui, dopo un giro interlocutorio di telefonate tra Alfano, Casini e Bersani, verranno presentate una serie di proposte di riforma sulla trasparenza e i bilanci. 

Le proposte - Le norme in preparazione rispecchiamo le proposte già emerse nei giorni scorsi, subito dopo lo scoppio del caso-Lusi, e caldeggiate soprattutto dall'Udc: certificazione dei bilanci, controllo dei bilanci da parte della Corte dei conti, obbligo della pubblicazione su internet dei resoconti finanziari dei partiti, abbassamento (a 5mila euro) della soglia per le donazioni anonime, sanzioni per i partiti che non rispetteranno i criteri indicati dalla legge. 

Alfano, Bersani, Casini al telefono - "I tre leader - si legge nel comunicato congiunto concordato dai vertici dei tre partiti - hanno dato incarico ai loro rappresentanti di predisporre, entro mercoledì prossimo, alcune prime norme urgenti per il controllo e la trasparenza del finanziamento ai partiti. Nella giornata di giovedì, le norme potranno essere presentate alle altre forze parlamentari per una comune valutazione. Negli stessi giorni, si verificherà il percorso di approvazione più efficace e rapido". Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, i due capigruppo parlamentari del Pdl, cercano di rivendicare, in qualche modo, il protagonismo del loro partito, dopo aver stoppato l'ipotesi di un intervento del governo sulla materia: "Il Pdl proporrà - hanno annunciato - di procedere in commissione in sede legislativa, per garantire tempi rapidi sia alla Camera che al Senato". Ma l'altro azzurro Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, non esclude che se ci fosse un accordo largo fra le forze politiche, "la formula del decreto legge, anche se irrituale, potrebbe essere accettata, l'importante - ha ammonito - è far presto".

Il "rischio" Idv - E se non si farà presto, pare quasi intervenire per ricordarlo a tutti felice Belisario, presidente dei senatori dell'Idv, "ci penseranno gli italiani a cancellare la vergogna dei rimborsi elettorali", con il referendum per il quale Antonio Di Pietro e i suoi raccoglieranno le firme. 

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