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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Lavoro / Roma

Fiom in piazza "democrazia al lavoro"

Oltre 50 mila persone a Roma per lo sciopero generale dei metalmeccanici Cgil. Landini: "i partiti facciano gli interessi di chi lavora". In piazza decine di bandiere No Tav

"Democrazia al lavoro". Dietro questo striscione, migliaia di metalmeccanici hanno riempito stamattina le strade del centro di Roma in occasione dello sciopero generale indetto dalla Fiom Cgil.

Non solo metalmeccanici, però. In piazza, al fianco delle tute blu giunte da tutta Italia, migliaia di studenti, attivisti No Tav e dei movimenti. In tutto, stando ai numeri dichiarati sul palco di San Giovanni, oltre 50 mila persone hanno sfilato "per riconquistare il contratto, a partire dagli stabilimenti Fiat, estendere l'occupazione, i diritti e l'articolo 18". Non solo. Oltre alle "classiche" rivendicazioni operaie, l'alleanza sindacato-movimenti ha riportato in piazza il tema del reddito di cittadinanza. 

Sono da poco passate le 9 quando il lungo serpentone di operai (e non) si muove da piazza della Repubblica. Tra la folla, molti esponenti politici (dal presidente della Puglia Nichi Vendola al segretario del Prc Paolo Ferrero). Non sono mancati esponenti del Pd in aperta polemica con i vertici: "Non mi è piaciuta la scelta del mio partito" ha commentato Vincenzo Vita, presente al corteo. Tra la folla, spicca un gruppo di militanti del Pd di Modena, giunti a Roma con le bandiere del proprio partito "per testimoniare la nostra vicinanza alle tute blu" ma al tempo stesso per mandare un chiaro segnale a Bersani: "sta sbagliando - spiegano mostrando la tessera del proprio partito - visto che almeno metà della gente presente oggi in piazza è iscritta, vota o voterebbe Partito Democratico".  Ma oggi non è il tempo delle polemiche politiche.

Come ribadisce il leader Fiom Maurizio Landini, "la piazza di oggi è un grande risultato sindacale. Ora le forze politiche si assumano le proprie responsabilità dimostrando capacità di ascoltare. I partiti facciano gli interessi di chi lavora". Venendo poi ai motivi dello sciopero, non può che tenere banco l'articolo 18 e la questione Fiat: "faccio un appello all'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne affinché si renda disponibile a riaprire una trattativa vera, come non ha fatto in questo anno e mezzo, e a fare degli investimenti concreti per lavorare in Italia". Ai vertici del Lingotto, poi, Landini chiede "di garantire le libertà sindacali. L'idea che le aziende funzionino impedendo ai lavoratori di scegliere il sindacato che vogliono non è utile". 

Sulla questione Tav che ha spaccato il Pd in merito alla manifestazione della Fiom, Landini interviene lapidario: cambiare idea si può. "Non sempre cambiare idea è un errore, soprattutto se ci si rende conto che il problema è anche cambiare il modello di sviluppo. La logica delle grandi opere non è quella che serve al paese". Chiaro il riferimento alle questioni Ponte sullo Stretto e Olimpiadi di Roma. "Sarebbe il caso" conclude Landini "che il governo ascolti i territori e le popolazioni". 

Una presa di posizione chiara, quella della Fiom, che per questo ha portato in piazza San Giovanni decine di bandiere No Tav. "Nessuna polemica con il Pd, non è il momento, ma pieno appoggio ai metalmeccanici in piazza per la difesa dell'articolo 18 e della democrazia sui posti di lavoro" ci spiega uno studente "No Tav" partito da La Sapienza con un folto spezzone studentesco capeggiato dallo striscione "Reddito, diritti, audit contro i governi dell'austerità" firmato "Studenti e precari". 

Studenti che, prima della manifestazione, denunciano un'aggressione avvenuta davanti al liceo scientifico Righi: "alcuni alunni dell'istituto" spiegano i medi autorganizzati "che erano davanti al portone per informare tutti della manifestazione sono stati prima avvicinati e poi aggrediti con schiaffi, pugni e caschi da un gruppetto di ragazzi di destra". Uno dei ragazzi, avrebbe riportato la frattura del setto nasale.

A margine della manifestazione, attivisti dei Blocchi precari metropolitani ha occupato per alcuni minuti la sede del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), venendo sgomberati e identificati dalle forze dell'ordine, "per chiedere che i soldi della Tav siano destinati ai veri problemi del paese, tra i quali welfare, casa e reddito". 

 

Diretta della manifestazione da romatoday.it

 

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