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Martedì, 23 Aprile 2024
La svolta

È possibile firmare i referendum con una firma digitale

La svolta è frutto di un emendamento che vede come primo firmatario l’onorevole Riccardo Magi di +Europa

Da oggi è possibile firmare i referendum in modo digitale perché l’associazione Luca Coscioni, in prima linea per raccogliere le firme per la legalizzazione dell’eutanasia, ha lanciato la sua piattaforma digitale che è attiva da oggi sul sito raccoltafirme.cloud. 

Questo nuovo strumento è possibile dopo il via libera arrivato il 20 luglio scorso a Montecitorio dove, all'unanimità, le commissioni Affari costituzionali e Ambiente della Camera avevano approvato l'emendamento di Riccardo Magi e di tutti i gruppi. A sottoscriverlo era stato anche il presidente della prima commissione Giuseppe Brescia del Movimento 5 Stelle. Dunque, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la firma digitale da oggi è realtà. 

La svolta è frutto di un emendamento che vede come primo firmatario l’onorevole Riccardo Magi di +Europa, che aveva spiegato su Facebook come la norma transitoria del decreto precisa che la firma nei fatti può entrare in vigore subito, prima che sia realizzata la piattaforma digitale dal governo: "I promotori della raccolta predispongono un documento informatico che, a seconda delle finalità della raccolta, consente l'acquisizione del nome, del cognome, del luogo e della data di nascita del sottoscrittore e il Comune nelle cui liste elettorali questi è iscritto ovvero, per i cittadini italiani residenti all'estero, la loro iscrizione nelle liste elettorali dell'anagrafe unica dei cittadini italiani residenti all'estero. Le firme elettroniche qualificate raccolte non sono soggette all'autenticazione". 

Quindi, in attesa di una piattaforma governativa che dovrebbe arrivare a gennaio 2022, ognuno potrà liberamente creare la propria piattaforma digitale per raccogliere firme. Per Mario Staderini, che due anni fa avviò l'importante riforma facendo condannare l’Italia sul tema della #DemocraziaNegata, è una “riforma storica, una vittoria per chi crede che la democrazia sia per tutti. Con la firma digitale il referendum torna ai cittadini, che potranno raccogliere le firme senza dover chiedere permesso ai partiti. È il risultato di anni di battaglie ed è il primo passo verso un ritorno alla legalità internazionale e la rimozione delle irragionevoli restrizioni che ancora limitano i diritti politici.”

Marco Gentili, Presidente Associazione Luca Coscioni: “Con il digitale si supera il meccanismo discriminatorio dell’autentica, oltre che gli ostacoli previsti da una legge di oltre 50 anni fa, come la vidimazione dei moduli e le procedure vessatorie per la certificazione delle firme, e si evita, qualora dovesse peggiorare la situazione sanitaria, di dover uscire di casa per “fare politica. La proposta iniziale di ampliamento alla firma digitale era destinata a persone con disabilità poi ha prevalso il buon senso e ora è una norma generale. Nessuno si era posto il problema per esempio di chi risiede all’estero. Adesso viene finalmente restituita loro la possibilità di sottoscrivere le proposte referendarie”.

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