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Venerdì, 29 Marzo 2024
Nodi da sciogliere

Catasto e delega fiscale, Draghi vede il centrodestra ma non basta: parola ai tecnici

Oltre un'ora di colloquio non è servita a stemperare del tutto le tensioni. Dopo Pasqua un nuovo incontro. Intesa sul "no" all'aumento delle tasse. Sulla delega non si esclude ancora il ricorso alla fiducia

Clima teso stemperato solo parzialmente e l'annuncio di una nuova discussione dopo Pasqua. E' durato circa un'ora e mezza il vertice tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e i rappresentanti del centrodestra.  Sul tavolo della riunione tra Matteo Salvini per la Lega, Antonio Tajani per Forza Italia, Lorenzo Cesa e Antonio Saccone per l'Udc, Maurizio Lupi per Noi con l’Italia, Marco Marin per Coraggio Italia e Draghi la delega fiscale, che contiene la riforma del catasto osteggiata (come è adesso) da Fi e dal Carroccio. Sul tavolo anche i timori della coalizione per un possibile aumento della tasse.

Draghi (al suo fianco c'era anche il ministro dell'Economia Daniele Franco) cerca di tenere insieme i pezzi della sua litigiosa maggioranza, ma non arretra. "Non ci saranno aumenti delle tasse sulla casa - ha detto -, ma neppure uno stralcio della riforma del catasto". Anche se da fonti del centrodestra si tiene a precisare che la coalizione non ha chiesto lo stralcio quanto la modifica della riforma, il tema rappresenta certamente uno dei punti di maggiore frizione tra Governo e centrodestra.

"C'è voglia di ascoltare le nostre profonde perplessità sul tema della riforma del catasto, che lasciano margini per un incremento della pressione fiscale che per noi è inaccettabile - intervengono Cesa e Saccone - . In Italia abbiamo un 80% di proprietari di casa e non possiamo penalizzarli. Piena fiducia in Draghi, che abbiamo visto molto determinato. Con i nostri tecnici individueremo insieme al presidente un punto di caduta sulla riforma del catasto senza chiedere un euro in più ai nostri concittadini".  

E' Tajani a indicare quali saranno le prossime tappe: "I tecnici si riuniranno per trovare una soluzione da sottoporre al Governo e al centrodestra. Ci rivedremo dopo Pasqua con il premier e ci auguriamo che si possa trovare una soluzione sulle questioni fiscali delle quali abbiamo parlato. Se si trova l'accordo non serve la fiducia". 

Accanto a Tajani c'è Salvini: "Oggi non c'erano Lega e Forza Italia, oggi qui oggi c'era tutto il centrodestra di governo, chiediamo di essere assolutamente chiari su stop alle tasse, è stata una prova di compattezza notevole. Ora spero che gli alleati momentanei di governo, come Pd e Cinque Stelle, la smettano con la provocazione quotidiana. Spero che nessuno abbia l'obiettivo dell'aumento delle tasse".  

"Credo che si faranno dei buoni passi in avanti. Le preoccupazioni del centrodestra sono state recepite dal premier Draghi, che peraltro ha ribadito quello che da sempre è la linea del suo governo e cioè mai nessun aumento della pressione fiscale, che anzi è già troppo alta", spiega il presidente di Noi con l'Italia, Maurizio Lupi. "Essendoci sintonia su questo - aggiunge - si tratta di declinare questo principio laddove debba essere chiarito in alcuni punti della delega fiscale. Ed è il lavoro che si farà in questi giorni con il ministero dell'Economia. Non si fanno passi indietro ma solo in avanti. Bisogna solo fare in modo che le preoccupazioni, espresse in particolare da Lega e FI, possano trovare una modalità molto tecnica e concreta di trasmissione. Col Mef e la presidenza del Consiglio si lavorerà quindi per trovare il testo migliore che possa chiarire questa cosa" ha concluso Lupi, ricordando che "nessuno sta più chiedendo lo stralcio della riforma del catasto, ma sul tema della rendita catastale e dei valori commerciali bisogna provare a individuare un elemento tecnico che chiarisca la cosa". 

Ad avere toni diversi è la presidente di Fdi Giorgia Meloni, che affida a un tweet le sue considerazioni. "Da Draghi solo parole...Una vera riforma fiscale, che abbassi seriamente le tasse ai cittadini, sarà possibile solo quando questo governo (sottomesso a una sinistra che ama tartassare gli italiani) andrà a casa", scrive.

Ed è su queste basi che oggi alle 17 si terrà il Consiglio dei ministri. All'ordine del giorno c'è però "solo" un decreto contenente ''ulteriori misure per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza''.  

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