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Giovedì, 28 Marzo 2024
REGIONE LOMBARDIA / Milano

Scandalo sanità, chiesto processo per la "Formigoni band"

Caso Maugeri, chiesto il rinvio a giudizio per l'ex governatore lombardo, oggi presidente della commissione Agricoltura del Senato, e per altre 11 persone. L'accusa: associazione a delinquere e corruzione

In relazione alle vicende della fondazione Maugeri la procura di Milano ha chiesto il processo per l'ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e per altre 11 persone. A vario titolo le accuse sono di associazione per delinquere e corruzione.

"FORMIGONI BAND" - La richiesta di processo firmata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai Pm Laura Pedio, Antonio Pastore e Gaetano Ruta, e che dovrà essere valutata dal giudice dell'udienza preliminare, riguarda, tra gli altri, anche l'ex segretario generale della Regione Lombardia, Nicola Maria Sanese, l'ex direttore generale dell'assessorato alla sanità del Pirellone Carlo Lucchina, l'ex dirigente regionale Alessandra Massei. Questi ultimi sono tutti accusati di associazione per delinquere e corruzione, come Formigoni.

I FACCENDIERI - E' stato richiesto il rinvio a giudizio, inoltre, anche per il faccendiere Pierangelo Daccò, gia' condannato a 10 anni per il crac del San Raffaele, per l'ex assessore regionale Antonio Simone, per sua moglie Carla Vites e per lo 'storico' amico e collaboratore di Formigoni Alberto Perego.

L'ACCUSA - Secondo l'accusa, la Fondazione Maugeri avrebbe ottenuto negli anni presunti rimborsi indebiti per prestazioni sanitarie, per circa 200 milioni di euro, attraverso una quindicina di delibere della giunta regionale. Parte di quei soldi, 61 milioni di euro secondo l'accusa, sarebbero stati distratti dalle casse della Maugeri, tramite il faccendiere Daccò e Simone.

VIAGGI E REGALI - In cambio delle delibere, sempre secondo l'accusa, Formigoni sarebbe stato ripagato, attraverso i soldi distratti, con benefit di lusso per un valore di oltre 8 milioni di euro: viaggi, vacanze ai Caraibi, la messa a disposizione di tre yacht, un maxi-sconto sull'acquisto di una villa in Sardegna, ma anche finanziamenti per cene e soggiorni al meeting di Cl e 270 mila euro in contanti. Secondo l'analisi degli investigatori (l'inchiesta era stata chiusa lo scorso febbraio), l'ex governatore negli ultimi anni non avrebbe effettuato prelievi sui suoi conti e quindi il sospetto della procura è che avesse a disposizione contanti.

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