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Venerdì, 19 Aprile 2024
Malumori diffusi

Il disappunto di Forza Italia nei confronti di Giorgia Meloni: cosa succede adesso

Nella composizione del governo, Silvio Berlusconi ritiene di aver ottenuto meno del dovuto. Mulè: "Dalle scelte non ci sentiamo sfregiati, ma ha provocato disappunto l'atteggiamento di Meloni". Cattaneo: "Su sottosegretari e viceministri non accettiamo veti"

Giorgia Meloni nel corso del primo incontro con i suoi "colleghi di governo", nel consiglio dei ministri di ieri, ha spinto molto sull'importanza dell'unità. "Per essere all'altezza del compito - avrebbe detto - bisogna essere una squadra, evitando i personalismi o di alimentare conflitti". Parole a cui sarebbero seguite quelle dei suoi due vice premier. Matteo Salvini, in particolare, avrebbe esortato d'ora in poi ad agire "dimenticando che proveniamo da partiti diversi". Insomma, tante buone intenzione, che si scontreranno però con alcuni malumori.

La presidente del Consiglio sa perfettamente che certe recriminazioni divenute di dominio pubblico durante la composizione della squadra di governo si faranno sentire ancora, e non poco, quando bisognerà completare il quadro dei sottosegretari e dei viceministri. La nomina dellʼesercito dei sottosegretari e viceministri, una quarantina in tutto, non avverrà prima del 3 novembre: è una partita strettamente legata a quella dei ministri e dunque ci sarà da compensare chi è rimasto fuori dallʼesecutivo, e pure chi non è riuscito a entrare in parlamento alle elezioni del 25 settembre.

In particolare Forza Italia e Silvio Berlusconi ritengono di aver ottenuto meno di quanto le percentuali elettorali gli avrebbero dovuto garantire. E poi ci sono stati i due no di Meloni alla richiesta di un ministero per Licia Ronzulli e della Giustizia per Casellati. Ora l'ex premier vuole che l'Editoria vada al suo fedelissimo Alberto Barachini, che come sottosegretario agli Esteri ci sia Valentino Valentini, rimasto fuori dal Parlamento, che a viale Arenula venga premiato Francesco Paolo Sisto e all'Istruzione Valentina Aprea. Una partita sulla quale avrà certamente un peso la divisione interna al partito tra i filomeloniani vicini ad Antonio Tajani e quelli di fede ronzulliana, che con Meloni sentono di avere ancora qualche conto in sospeso.

Mulé: "Disappunto per l'atteggiamento di Meloni"

Dalle scelte sul nuovo governo "non ci sentiamo sfregiati né umiliati", ma "ha provocato disappunto l'atteggiamento di Giorgia Meloni. Un disappunto esternato dallo stesso Berlusconi quando ha posto la questione del condizionale e non dell'imperativo da usare nel dialogo fra alleati". Così in una intervista a Repubblica l'esponente di FI e vice presidente della Camera Giorgio Mulè. Riguardo le dinamiche interne a FI, spiega, "una giusta riflessione l'ha avviata Paolo Zangrillo, ponendosi il problema della compatibilità fra il ruolo di ministro e quello di coordinatore in Piemonte. Credo che analogo ragionamento non potrà che fare Tajani, che al ruolo di coordinatore nazionale somma quelli di ministro, vicepremier e probabilmente di capodelegazione di FI. E lo stesso vale per la neo-ministra Bernini, che è vicecoordinatrice del partito. È una riflessione che devono fare e risolvere. Ci sono interventi sulla spina dorsale del partito ormai indefettibili. Berlusconi è il primo a saperlo".

"La generosità del presidente Berlusconi ha consentito di far partire il governo, ora però guardiamo avanti" e riguardo i sottosegretari "Forza Italia ha da sempre una linea molto chiara su temi quali le infrastrutture, l'economia, e la giustizia. Lì vogliamo poter incidere. Su sottosegretari e presidenti di Commissione misureremo la volontà di questa maggioranza di lavorare bene, dando agibilità alle nostre idee". Lo dice in una intervista a Libero il capogruppo azzurro alla Camera Alessandro Cattaneo. "Noi - sottolinea - abbiamo intenzione di lavorare lealmente con Giorgia Meloni, alla quale consiglierei di rafforzare il suo rapporto con Berlusconi, che in questo frangente ha dimostrato generosità e buonsenso": sul totoministri "lo abbiamo detto subito che è legittimo concordare il metodo di scelta, ma non sono accettabili i veti".

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