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Venerdì, 29 Marzo 2024
La polemica del giorno

Il sottosegretario di Meloni che strizza l'occhio ai no vax

Secondo Marcello Gemmato non c'è prova dell'efficacia dei vaccini contro il Covid

"Registro che per larga parte della pandemia di Covid-19 l'Italia è stata prima per mortalità e terza per letalità, quindi questi grandi risultati non li vedo raggiunti". Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, intervenendo alla trasmissione di Rai 2 'Restart-L'Italia ricomincia da te'. E al vicedirettore del 'Corriere della Sera' Aldo Cazzullo, che ha osservato "senza vaccini sarebbe stato magari peggio", l'esponente di Fratelli d'Italia ha replicato: "Questo lo dice lei, non abbiamo l'onere della prova inversa. Ma io non cado nella trappola di schierarmi a favore o contro i vaccini".

"Probabilmente - ha anche sottolineato il sottosegretario - c'è stato fino ad oggi un approccio ideologico alla gestione della pandemia da coronavirus". Ora "la politica ritorna centrale" e "la politica fa questo: analizza i fenomeni scientifici, analizza i dati e prende le decisioni".

"Io adesso da sottosegretario di Stato, insieme a un ministro della Salute come Orazio Schillaci che finalmente è uno scienziato, analizzando il contesto nel quale oggi viviamo - ricordo che le terapie intensive sono occupate al 2% - abbiamo ritenuto di anticipare di 6 settimane la scadenza dell'obbligo di vaccinazione anti-Covid per i sanitari e quindi il reintegro degli operatori non vaccinati. Il dibattito in merito "mi sembra surreale, dovremmo parlare di altro", ha aggiunto Gemmato.

Fin qui le dichiarazioni di Marcello Gemmato, farmacista e già deputato. Dichiarazioni che ovviamente hanno catalizzato il dibattito politico con il democratico Matteo Orfini pronto a chiedere le dimissioni del sottosegretario. "E abbiamo anche un sottosegretario alla Salute che dice che non abbiamo prove che i vaccini funzionino. Un governo normale lo farebbe dimettere in 5 secondi per manifesta ignoranza" scrive su Twitter.  "Chiedo a Giorgia Meloni se vuole correggere anche questa posizione o se per lei va bene così" incalza il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova.

Alzata di scudi anche da parte dei virologi come Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, che cita Dante nel prendere posizione: "Un bel tacer non fu mai scritto…"

"Ma come si fa a dire che non c’è prova scientifica che i vaccini sono serviti a salvare la vita a milioni di persone? Basterebbe saper leggere la letteratura scientifica".

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Per fortuna il ministero della salute prosegue nel solco del rigore scientifico e come spiegato dal titolare del dicastero Orazio Schillaci entro la fine della prossima settimana dovrebbe partire una campagna di comunicazione diretta a promuovere la vaccinazione antinfluenzale e anti covid. "Con l'avvicinarsi della stagione invernale il tema della vaccinazione dei soggetti più fragili e degli adulti immunocompromessi riveste particolare attualità e merita grande attenzione - spiega Schillaci - I vaccini sono stati uno strumento molto importante nella lotta alla pandemia e credo che abbiamo imparato tutti a capire quanto sia importante che soprattutto le persone che hanno maggiori probabilità di sviluppare complicanze e che addirittura rischiamo la vita siano sottoposte alle vaccinazioni. E quindi credo che sia importante rimettere in campo tutti gli sforzi e le sinergie per proteggere i fragili e mantenere la copertura vaccinale che in Italia, come in altre molte nazioni è al di sotto della soglia minima".

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