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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Giachetti come Magritte: "Questa non è una canna (ma legalizziamola)"

Il vicepresidente della Camera criticato dopo un selfie postato su Facebook. Lui: "Era un sigaro, ma se aiuta il dibattito sulla legalizzazione fate finta che sia una canna!"

Una foto postata su Facebook e giù insulti e contumelie, ma anche attestati di stima e battute ironiche. L'autore dello scatto, che lo ritrae intento a fumare "qualcosa" alla luce rossa di una abat-jour, è il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti. Ad accompagnare l'immagine un commento che vira sul mistico: "E così sia". Amen. Tutto finito? Non proprio. La foto ha suscitato la curiosita di molti commentatori che hanno iniziato a chiedersi se il deputato dem (notoriamente schierato contro il probizionismo, nonché primo firmatario del ddl "Cannabis legale" fermo da mesi in Parlamento) stesse fumando proprio una canna.

Un paio di giorni più tardi Giachetti si è deciso a chiarire. Ammette di scrivere dopo aver bevuto "qualche bicchiere di vino e un paio di grappini", quindi spiega il suo punto di vista: "Se avessi potuto immaginare che questa foto avrebbe aperto un dibattito così partecipato sul consumo delle droghe leggere giuro che avrei fatto di più e di meglio. Ma visto che il dibattito su questa foto sta prendendo corpo non solo su internet ma anche sui media vi dico subito fate conto che sia una canna!". 

"Quello era un sigaro ma mettiamo che sia una canna", ragiona Giachetti: "Sono il primo firmatario della proposta per le legalizzazione, ne sono orgoglioso e non mi nascondo. Ci sono tanti buoni motivi per legalizzare le droghe leggere. Il proibizionismo ha fallito, lo sostiene anche la Direzione Nazionale Antimafia, e continua ad arricchire le mafie". 

L'ex radicale è un fiume in piena e si scaglia contro l'ipocrisia dilagante in politica. Che non è solo quella del mitologico popolo del web: "Vedo colleghi parlamentari e politici che si impegnano a commentare per giudicare la luce rossa come scena di un bordello o che mi richiamano a rigore di ogni genere. State manzi tutti quanti".

Poi racconta com'è nata l'idea di quello scatto: "Sono a casa e fumo un sigaro alla luce di una abat-jour che ha la grande colpa di emettere una luce rosa e posto un selfie sul mio profilo privato originariamente per una semplice curiosità estetica. Da qui dilaga il dibattito sui drogati, i bordelli, l'etica e la morale. Bene allora consideratemi senza etica, senza morale, frequentatore di bordelli e drogato. Però sappiate che lo rivendico. Sono tutto e tutto insieme anche se non lo sono mai stato. Ma sono io senza finzioni e ipocrisie. Non mi troverete alle manifestazioni in difesa della famiglia dopo essere stato beccato in qualche albergo con qualche prostituta o dopo essere giunto al terzo divorzio". 

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