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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Gioco d'azzardo, intesa Stato-Regioni: sale dimezzate entro 3 anni

Raggiunto l'accordo: entro il 2019 dovranno rimanere sul territorio italiano soltanto 55mila sale da gioco. Toccherà a i Comuni deciderne le posizione, rispettando la distanza minima con scuole e ospedali. Mentre il Governo si dice soddisfatto, arrivano critiche da associazioni e gestori

E' stato raggiunto l'accordo tra Governo e Regioni per il dimezzamento delle sale da gioco nei prossimi tre anni. Agli Enti locali spetterà la decisione di dove posizionare i 55mila punti rimanenti, facendo rispettare la distanza minima da scuole e ospedali. La decisione è stata accolta in maniera 'fredda' dalle associazioni che considerano questo provvedimento un'ipocrisia e anche dai gestori, spaventati dal rischio di perdere gran parte del lavoro: un giro d'affari da circa 6 miliardi di euro. 

Governo soddisfatto

Il sottosegretario all'Economia Pierpaolo Baretta ha manifestato la sua soddisfazione per l'intesa raggiunta: "Si tratta del primo significativo tassello di una strategia complessiva di riforma del settore che sancisce una vera inversione di tendenza. La tutela della salute e la sicurezza pubblica ed il contrasto alla illegalità sono da oggi un obiettivo generale del Paese". Della stessa opinione anche  Alessia Morani, vice presidente del gruppo Pd alla Camera dei Deputati: “Aumenta lo standard di qualità e sicurezza dei punti gioco nei quali dovranno essere assicurati accesso selettivo, tramite l'identificazione con documento del giocatore, e la videosorveglianza. Non potranno 'essere esposte immagini eccessive che inducano al gioco”. 

Le critiche di associazioni e gestori

Una valutazione negativa su questo provvedimento era stata data nei giorni scorsi da monsignor Alberto D'Urso,  presidente del Comitato Nazionale Antiusura: “Il perseguimento reale del contenimento del consumo, finalizzato alla tutela della salute e alla dignità della persone, non è nell’agenda del Governo, nella quale primeggiano invece il profitto delle concessionarie dell’azzardo e le entrate erariali". D'Urso si scaglia anche contro gli altri 'giochi' come i gratta e vinci: “Danno l'illusione di una vincita, ma poi creano dei giocatori patologici, mentre la politica ignora il benessere pubblico”.

“Questo accordo non raggiunge gli scopi che ci eravamo prefissati, ossia la tutela dell'ordine pubblico, degli investimenti industriali, di una corretta gestione del gioco legalizzato, la tutela della salute delle persone. La direzione in cui stiamo andando è una: l'espulsione del gioco lecito dall'Italia”: questo il commento di Stefano Zapponini, presidente di Sistema Gioco Italia. “Un settore con 6mila imprese e 150mila lavoratori – conclude – viene messo a rischio”.

Anci: “I Comuni scelgano orari e distanza”

“È il caso di dire finalmente. Abbiamo finalmente raggiunto l’intesa sul riordino del settore del gioco d’azzardo. Un riordino che afferma il potere dei Comuni di stabilire orari di apertura delle sale e distanze minime da scuole, chiese e oratori”. Ci fa piacere che questo ulteriore tempo abbia consentito alle Regioni di attestarsi su questa posizione”. Così il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro al termine dei lavori della conferenza unificata.

“Come sindaci – spiega – abbiamo ottenuto quello che volevamo, quello che le nostre comunità, le associazioni attive sul territorio, la rete del sistema sociale che ha a che fare ogni giorno con la ludopatia, ci chiedevano. Lo sintetizzo in tre punti essenziali: si dimezzano in tre anni i punti gioco e le macchinette più vecchie vengono rottamate e solo in parte rimpiazzate con altre collegate direttamente con i Monopoli di Stato; noi sindaci decidiamo le fasce orarie di chiusura, fino a sei ore consecutive al giorno, di queste attività e imponiamo la loro distanza da tutti i luoghi che riteniamo sensibili, come scuole e chiese; aumenta lo standard di qualità e sicurezza dei punti gioco nei quali dovranno essere assicurati accesso selettivo, tramite l’identificazione con documento del giocatore, e la videosorveglianza, non potranno essere esposte immagini eccessive che inducano al gioco, e il personale dovrà essere formato anche sul contrasto al gioco d’azzardo. In sostanza è tutto quello che abbiamo chiesto per mesi. Queste norme erano necessarie. Finalmente ci sono”.

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