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Martedì, 19 Marzo 2024
In casa del "nemico"

Meloni al congresso della Cgil difende la riforma fiscale, ma boccia il salario minimo

Accolta da qualche contestazione la premier lancia una frecciatina alla platea: "Non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica". Poi ricorda Marco Biagi

Giorgia Meloni in casa del "nemico". Infatti, la premier è stata ospite del congresso della Cgil, il sindacato confederale che ha già preannunciato battaglia sulla riforma fiscale preparata dall'esecutivo. Meloni si concede - in apertura del suo discorso - una frecciatina verso chi la ospita. Accolta da qualche contestazione sul palco, dice "Ringrazio tutta la Cgil dell'invito. Anche chi mi contesta con slogan efficaci. Ho visto 'pensati sgradita'... Non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica...". Il riferimento è un cartello che ritraeva la influencer con il vestito sanremese e il cartello con la frase in questione che sostituiva l'originale "Sentiti libera".

Il salario minimo

Giorgia Meloni nel suo discorso ha toccato tutti i temi di stretta attualità politica. A iniziare dal salario minimo, oggetto del primo confronto in Parlamento con Elly Schlein, neo segretaria del Pd. La premier boccia il salario minimo, ma "promuove" la contrattazione collettiva. Ricorda le promesse fatte, come l'intenzione di "innalzare le pensioni più basse e di tagliare di 2 punti percentuali il cuneo fiscale che il governo precedente aveva immaginato finisse quest'anno", ma aggiunge anche "Vogliamo retribuzioni adeguate ma voglio ribadire che per raggiungere questo obiettivo il salario minimo legale non è la strada più efficace perché la fissazione per legge di questo non sarà una tutela aggiuntiva, rispetto a quella della contrattazione collettiva, ma potrebbe diventare sostitutiva, facendo un favore alle grandi concentrazioni economiche. La soluzione, a mio avviso, invece è estendere contratti collettivi a vari settori e intervenire per ridurre il carico fiscale sul lavoro".

Poi aggiunge: "Il nostro obiettivo di fine legislatura rimane un taglio del cuneo fiscale più significativo. Sono d'accordo da sempre con Landini quando dice 'stesso lavoro stessi diritti'. Uno dei grandi temi sui quali possiamo provare a lavorare insieme è un sistema di ammortizzatori sociali che tuteli allo stesso modo ogni tipo di lavoratore". 

La riforma fiscale

La presidente del consiglio ha anche difeso la riforma fiscale dell'esecutivo, che secondo la premier si concentra sui più fragili e sul ceto medio: "Per favorire la crescita occupazionale, per aumentare le retribuzioni, io credo che la base sia far ripartire l'economia, sostenere il sistema produttivo, restituire all'Italia anche un po' di sana fiducia in se stessa, liberare le sue energie migliori. È esattamente la visione che sta alla base della riforma fiscale che ieri il Consiglio dei ministri ha approvato con una legge delega che, a mio avviso, è stata un po' frettolosamente bocciata da alcuni". "Noi - ha proseguito Meloni - lavoriamo per consegnare agli italiani una riforma complessiva del sistema fiscale, che migliori l'efficienza della struttura delle imposte, che riduca il carico fiscale, che contrasti adeguatamente l'evasione fiscale con un tax gap, che è stabilmente intorno ai 100 miliardi di euro nonostante gli interventi che si sono succeduti nel tempo. Una riforma che semplifichi gli adempimenti a carico dei contribuenti, che crei un nuovo rapporto di fiducia tra Stato e contribuente. Vogliamo in sostanza usare la leva fiscale come strumento base di promozione della crescita economica".

"È un riforma che guarda con molta attenzione al lavoro con interventi in favore dei redditi medio bassi, con importanti novità per i lavoratori dipendenti", ha sottolineato la presidente del consiglio. Infine ha precisato uno dei punti chiave della riforma: "L'obiettivo dell'esecutivo è quello di ampliare lo scaglione di chi rientra nella prima aliquota più bassa per ricomprendere al suo interno molti lavoratori dipendenti".

Il ricordo di Marco Biagi

La premier ha voluto ricordare Marco Biagi, di cui ricorre l'anniversario della morte tra pochi giorni "Voglio ricordare Biagi, fra due giorni ricorre l'anniversario dell'assassinio da parte delle Br, un uomo che ha pagato con la vita. Il sindacato è sempre stato impegnato nella lotta al terrorismo, credevamo che il tempo della contrapposizione ideologica feroce fosse alle nostre spalle e invece, in questi mesi, purtroppo mi pare che siano sempre più frequenti i segnali di ritorno alla violenza politica, con l'inaccettabile attacco degli esponenti di estrema destra alla Cgil" e le azioni "dei movimenti anarchici che si rifanno alle Br" Per questo, "credo che sia necessario che tutte le forze politiche, sindacati e corpi intermedi combattano insieme contro questa deriva, senza eccezioni e tentennamenti". 

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