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Venerdì, 19 Aprile 2024
Dopo un anno di guerra / Ucraina

Meloni a Kiev: "Onorata di essere qui, è diverso vedere a caldo le vite distrutte"

In mattinata la premier ha fatto tappa a Bucha e poi a Irvin, nel pomeriggio l'incontro con Zelensky. La visita rappresenta un passaggio simbolico importante. La presidente del consiglio, apparsa a tratti anche commossa, ha ribadito il sostegno all'Ucraina: "Con voi fino alla fine"

"Sono onorata. Credo fosse doveroso essere qui per ribadire la posizione del governo italiano e forse anche rendersi conto personalmente di quel che serve a un popolo che si batte per la sua libertà". Queste le prime parole di Giorgia Meloni subito dopo essere arrivata a Kiev, in mattinata, alla fine di un viaggio durato tutta la notte. La premier è stata accolta sul binario dal vice ministro degli Esteri, Yehven Perebynis e dall'ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk. Nel pomeriggio incontrerà Volodymyr Zelensky, con cui terrà una conferenza stampa. Appena sbarcata nella capitale ucraina Giorgia Meloni ha ricevuto un mazzo di rose e tulipani. La premier è apparsa sorridente: "Sono onorata e felice di esserci" ha detto. E poi: "È sempre diverso con i propri occhi, credo che aiuti anche gli italiani a capire". 

La visita a Bucha

Meloni si è poi diretta a Bucha, la cittadina diventata triste simbolo della guerra: lì a marzo 2022 i russi che cercavano di aprirsi la strada verso Kiev uccisero circa 400 persone. Ad aprile 2022, quando venne scoperto il massacro, le fosse comuni e le altre atrocità commesse dalle forze russe a Bucha, il mondo intero si strinse nella commozione e nell'indignazione all'Ucraina. Mosca ha sempre negato la responsabilità di quei crimini parlando di una 'trappola mediatica' dell'Occidente. Bucha è diventata uno dei luoghi simbolo del conflitto ucraino. 

L'arrivo di Meloni a Kiev

Il sindaco di Bucha, Anatoly Fedouk, ha accolto la premier raccontandole, nei minimi dettagli, quello che è passato alla storia come il 'massacro' della cittadina alle porte di Kiev. Sotto la pioggia battente, accompagnati da una traduttrice che riportava al premier le parole del primo cittadino, Meloni ha ascoltato commossa, prima di depositare due composizioni di fiori rossi in memoria delle vittime delle fosse comuni. "L'Italia era con voi fin dall’inizio e sarà con voi fino alla fine" ha detto quindi al sindaco della città. E poi ha assicurato: "Avete tutto il nostro supporto". 

Giorgia Meloni ha ricevuto dalle autorità di Bucha una medaglia realizzata con i proiettili, raffigurante l’albero della vita, 'simbolo di rinascita'. La premier l'ha osservata con commozione leggendo la frase riportata sulla medaglia: 'Bucha, la città non conquistata'. La presidente ha poi visitato la mostra fotografica sui bombardamenti e la guerra in Ucraina allestita nella chiesa Ortodossa di Sant'Andrea.

Tra le macerie di Irvin

Prima di incontrare Zelensky Meloni ha fatto tappa a Irvin, sobborgo di Kiev distrutto dai bombardamenti, dove è arrivata poco dopo le 13 e ha lasciato una dedica su una bandiera ucraina: 'At yours side!' (al vostro fianco), ha scritto con un pennarello nero.

"Spero di riuscire a trasferire quel che ho visto agli italiani" ha detto dialogando con le autorità locali. "L'importanza del lavoro che stiamo facendo, l’amicizia, la riconoscenza: anche questo è importante per dare una mano con sempre maggiore impegno". 

L'Italia, ha promesso, continuerà a garantire "supporto finanziario, militare e politico", nonché le "strutture per aiutare la resilienza ucraina. Incontrerò il Presidente Zelensky e gli chiederò cosa possiamo fare di più per dare una mano". "È diverso - ha aggiunto - parlare di numeri o vedere a caldo la vita della gente distrutta senza che ci sia una ragione, abbiamo visto fiori e peluche: è diverso, vale la pena di vederlo". "Per quanto riguarda quello che dice Putin sul fatto di dover liberare gli ucraini perché c'è un regime - ha proseguito Meloni - quello che vedo qua è un popolo che chiede al governo di combattere, quindi non è vero".

A Irpin Meloni ha visitato la città e i luoghi messi in ginocchio dai bombardamenti e presenziato alla donazione di due dei 52 generatori elettrici che l'Italia ha destinato alla cittadinanza Ucraina, per un valore di oltre 660mila euro. Sul posto sono presenti due dei 45 mezzi dei vigili del fuoco italiani donati a Kiev, nonché alcune associazioni del nostro paese che operano in Ucraina.

Il viaggio a Kiev

Il treno che usato la premier per viaggiare fino alla capitale ucraina è lo stesso usato ieri dal presidente Usa Joe Biden e infatti è partito in ritardo rispetto all'orario previsto. Meloni e Biden si sono "incrociati" a distanza ieri sera alla base miliare di Rzeszow, non si sono visti (non era previsto) ma si sono sentiti telefonicamente.  Il presidente Usa - rende noto Palazzo Chigi - ha chiamato Meloni appena rientrato in Polonia, dopo la visita a sorpresa a Kiev. I due leader hanno discusso del loro stretto coordinamento in corso sul sostegno all'Ucraina, compresa l'assistenza in materia di sicurezza, economica e umanitaria.

Sul treno la premier ha preso posto nella prima carrozza insieme allo staff. Il treno blu, orgoglio delle ferrovie ucraine, ha percorso i circa 700 chilometri per arrivare nella capitale, con sosta alla frontiera, per il controllo passaporti, e a Leopoli.

Perché Meloni è in Ucraina

La visita di Meloni è un passaggio simbolico importante, anche alla luce delle parole del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che hanno creato qualche apprensione a Kiev. "Sono molto grato all'Italia per la scelta di mandarci armi sia per la difesa antiaerea che per le artiglierie. Per noi è fondamentale non perdere il sostegno italiano e di nessun altro Paese", ha detto ieri il leader ucraino in un'intervista. Zelensky si è detto anche "fiducioso" che "Giorgia", da "donna forte" qual è, possa "tenere compatto il suo governo". Il governo italiano ribadirà oggi a Zelensky, ma anche agli alleati, il totale e incondizionato appoggio di Roma alla causa Ucraina. Confermerà, in sintesi, gli impegni assunti sul fronte dei nuovi invii di armi, a partire dal sistema antimissile e antiaereo Samp-T realizzato assieme alla Francia, ma anche sulla ricostruzione.

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