Quirinale, tra il 'bluff' Gabanelli e la carta Rodotà spunta Amato
La strada verso il Colle è in salita: voci di "contatto" tra Bersani e Berlusconi per sbloccare la situazione. L'unica strada percorribile sembra quella, per usare la definizione di Grillo, dell'ex "tesoriere di Craxi". Ma attenzione a Massimo D'Alema
L'esito delle Quirinarie costringerà Pd e Pdl a cercare un accordo per scongiurare il 'pericolo' Rodotà. Sembra essere questa l'unica possibilità per il partito di Bersani di subire un duro colpo dal Movimento 5 Stelle in vista dell'elezione del successore di Giorgio Napolitano.
Milena Gabanelli, vincitrice della competizione online tra i grillini, è più o meno un "bluff". Un segnale della rete che vuole un volto nuovo. Un segnale che potrebbe tradursi, e si tradurrà, nella candidatura al Quirinale di Stefano Rodotà. La giornalista Rai, infatti, non sarà della partita per suo stesso volere: "Sono inadeguata" il suo commento alla vittoria.
E così Grillo e i grillini porteranno il "legislatore dei beni comuni". Un nome che sta facendo vacillare gli ambienti a sinistra del Partito democratico e che per questo potrebbe obbligare Bersani, per non perdere pezzi consistenti del "centro" e rischiare di far saltare l'asse - in caso di governo di scopo - con i montiani.
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E così la possibile intesa tra Pd e Pdl sul nuovo capo dello Stato ruota ormai solo intorno al nome di Giuliano Amato, anche se si continua a parlare pure di Massimo D'Alema. I contatti tra gli ambasciatori democratici e quelli pidiellini sembrano aver riguardato soprattutto il "dottor Sottile". Certo, la partita non è completamente chiusa perché soprattutto in casa Pd i problemi sono parecchi: buona parte dei cattolici, quelli di Dario Franceschini e di Giuseppe Fioroni soprattutto, non si rassegnano a rinunciare a Franco Marini, che pure sarebbe apprezzato dal Pdl, e chiedono a Bersani di spiegare per quale motivo l'ex presidente del Senato dovrebbe essere messo da parte a favore di un politico di corso altrettanto lungo quale Amato.
Certo, se il Pd votasse Milena Gabanelli o Stefano Rodotà come presidente della Repubblica e chiedesse al Movimento 5 Stelle di dare il via libera al governo Bersani "metteremmo ai voti del Movimento cosa dire", ha spiegato Grillo. Il che potrebbe portare il segretario Pd a riflettere anche su questa eventualità. Che resta però molto remota.