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Sabato, 20 Aprile 2024

Morto Andreotti, ecco la celebre intervista della massima "il potere logora chi non ce l'ha"

Alla vigilia dei suoi 90 anni il sette volte ex premier rilasciò un'intervista all'Ansa che passerà alla storia della politica e del giornalismo italiano per la "massima eterna" sul potere. L'Ansa ripubblica quell'intervista integrale

Presidente, 90 anni. Sul tabellone della tombola, questo numero indica la paura. Lei ha paura, dopo tante prove, di qualcosa?

Ho paura della cattiveria del prossimo contro la quale non c'è difesa.

Lei voleva fare il magistrato. Pentito di non averlo fatto? Avrebbe mandato a processo Giulio Andreotti per concorso esterno con la mafia?

Dovetti rinunciare perchè il corso prevedeva la frequenza obbligatoria all'Università. Mi dispiacque. Ma forse è stato meglio cosi. Comunque non avrei mai incriminato un innocente.

Lei ha parlato piu' volte di un ''suggeritore'' dietro le accuse che le sono state rivolte da diversi pentiti su mafia e omicidio Pecorelli. Nel tempo lei ha indicato gli Usa, smentendo la cosa successivamente, Luciano Violante, i narco-trafficanti che volevano vendicarsi delle scelte antimafia del suo governo. Dopo qualche anno, cosa pensa della identità e degli obiettivi che aveva il ''suggeritore''?

Volevano farmi fuori perche' ''ingombrante''.

Visto che fra i tanti soprannomi che le hanno dato c'è anche quello di Belzebù, chi tra i suoi nemici manderebbe all'inferno?

Non spetta a me questo compito. Io posso solo, romanescamente, mandare 'in quel posto...'.

Il Divo a Cannes, Gomorra agli Oscar: pensa sempre, come all'epoca del neorealismo, che il cinema italiano dia spesso una immagine dell'Italia che non corrisponde al vero?

Che il cinema si ispiri 'anche' alla fantasia è piu' che naturale.

Lei nei suoi diari riporta una dinamica dell'uccisione di Aldo Moro diversa da quella fatta propria dalla magistratura (''l'autopsia ha rivelato che Aldo è stato ucciso ieri mattina alle 8 in macchina e gli hanno messo dopo la giacca''). Questa stessa versione è stata raccontata da Monsignor Curioni, uno dei sacerdoti utilizzati da Paolo VI per cercare di salvare il presidente della Dc. Lei conferma questa versione?

La tesi mi sembrò credibile e chi l'aveva messo in circolo non aveva interessi particolari da difendere.

Quest'anno cadono i 40 anni della strage di piazza Fontana. Lei ha detto che nel suo diario, a quella data, ci sono interessanti annotazioni. E' ora di rivelarle?

Non esistono.

Lei non è mai stato segretario della Dc.

Fu una mia scelta. Non ho motivi per cambiare idea.

Qual è il ricordo più bello o particolare dei tanti incontri internazionali a cui ha partecipato?

La nascita del primo nucleo europeo.

Uno dei due voti che sono mancati e che hanno determinato la fine del governo Prodi e le nuove elezioni era il suo. Pensa mai a questa scelta?

Se fossi stato io solo, forse dovrei rifletterci.

Grandi polemiche sul ruolo di Pio XII. E' vero, come ha detto anche il presidente della Camera Gianfranco Fini, che la Chiesa non si oppose alle leggi razziali?

A parte le posizioni solenni, io vivevo all'interno dell'Azione Cattolica e so che non condividevamo affatto il razzismo.

Francesco Cossiga l'ha definita il miglior segretario di Stato che abbia avuto il Vaticano nello scorso secolo. Qual è stato il momento più difficile nei rapporti con la Repubblica italiana?

Credo che un cattolico militante debba servire la Chiesa. Ma il Vangelo ci insegna che va dato allo Stato quello che ad esso spetta.

Di fronte alla crisi economica, bisogna tirare la cinghia o continuare a consumare per non deprimere l'economia?

Nessuno, comunque, può spendere quello che non ha. Nei momenti difficili il credito è bloccato.

Gli americani non hanno mai amato la politica filo-araba dell'Italia, della quale anche lei fu interprete. Ebbe mai pressioni da parte della Casa Bianca per cambiare linea politica su vicende rilevanti della politica estera italiana?

Pressioni no, ma difficoltà da parte loro di capire bene la situazione sì. L'oceano è molto ampio e le distanze contano.

Che cosa pensa del dibattito in corso su testamento biologico ed eutanasia?

Penso che bisogna evitare che qualcuno abbia la tentazione di accelerare i tempi. Tanto più che (anche se è un caso su un milione) si può tornare indietro anche con encefalogramma piatto.

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