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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Mi candido per i giovani": ecco il nuovo Tremonti 'antieuropa'

"Chi fa politica non deve guadagnare più di un precario". Con questo slogan l'ex ministro dell'Economia del governo Berlusconi presenterà a Riccione il suo Manifesto. Quindi la candidatura: "L3 - Lista Lavoro e Libertà" o "Avanti insieme"

Nel calderone post Monti spunta anche Tremonti. Sabato e domenica, a Riccione, l'ex ministro dell'Economia del governo Berlusconi presenterà il suo Manifesto.

Quaranta punti programmatici e una futura lista elettorale. Due i nomi possibili: "L3 - Lista Lavoro e Libertà" o "Avanti insieme". Due anche i simboli tra i quali saranno chiamati a scegliere i sostenitori di Tremonti.

Così Giulio Tremonti, nel ruolo di antagonista dei diktat dell'Europa, si riaffaccia alla scena politica e si prepara a partecipare alle elezioni politiche. Si candiderà lui stesso ma, ha garantito, la sua ambizione è quella di "andare in Parlamento con tantissimi giovani".

"Vogliamo - ha spiegato - che nessuno che ha incarichi politici guadagni più di un precario". A suo giudizio, infatti, ci vorrebbe una sorta di "quarantena" siffatta per poi procedere a livellare gli stipendi dei parlamentari agli "standard europei".

L'incontro del fine settimana in Romagna è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa durante la quale l'ex ministro ha spiegato che questa sua iniziativa non è ispirata da alcun senso di "rivincita" nei confronti di Silvio Berlusconi né del Pdl.

D'altra parte, è la sua versione, non è stato lui ad allontanarsi dal Pdl: "E' il Pdl che si è allontanato da me".

Tuttavia, Tremonti ha volentieri ripercorso gli ultimi mesi del governo del Cavaliere, sottolineando di aver considerato un errore (non dipeso da lui) la scelta di anticipare il pareggio di bilancio al 2013, spiegando di aver tentato di combattere la voglia di chi era a palazzo Chigi di abbassare le tasse mentre la crisi cominciava a mordere, di non aver chiesto lui la lettera di Bankitalia (così ha detto con un velato riferimento a Draghi, anche se in realtà la lettera era della Bce) con tutti i vincolanti impegni a cui l'Italia deve sottoporsi.

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