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Giovedì, 28 Marzo 2024
QUIRINALE

Il giuramento di Mattarella: "Sarò un arbitro imparziale. La corruzione cancro del Paese"

Con il giuramento davanti alle camere riunite in seduta comune, prende il via il settennato del nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Avanti con le riforme "per rafforzare il processo democratico" e "fiducia ai giovani". Poi il passaggio su mafia e corruzione: "Falcone e Borsellino due eroi"

Avanti con le riforme "per rafforzare il processo democratico" e fiducia ai giovani "che rappresentano la speranza di cambiamento". Sono due tra i passaggi più significati del discorso che il nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto davanti alle camere riunite in seduta comune nel giorno del suo giuramento. Dopo un saluto "deferente" al suo predecessore Giorgio Napolitano, il neo eletto al Colle ha parlato subito della crisi economica "che ha aperto nuove ferite e creato nuove povertà". 

MESSAGGIO AI GIOVANI - Quello di Mattarella doveva essere un discorso incentrato sul rinnovamento e così è stato. "Questo stesso parlamento presenta elementi di novità e cambiamento" per la presenza di tante donne e tante giovani. Un risultato "prezioso che troppo spesso la politica stessa finisce di oscurare dietro polemiche e conflitti. Questi parlamentari - ha detto Mattarella - portano avanti le speranze e le attese dei loro coetanei, rappresentano la voglia di cambiare. Non dimenticando però l'essenza del mandato parlamentare, che non può essere espressione di una fetta della società, in queste aule si è rappresentanti dell'intero popolo italiano". 

AVANTI CON LE RIFORME - Molto significativo - e per certi versi neppure scontato - il passaggio sulle riforme istituzionali. "E' significativo che il mio giuramento sta per compiersi mentre il parlamento sta portando a termine una riforma delle sue istituzioni. È un percorso che deve essere portato a compimento per rendere più moderno lo stato", ha affermato Mattarella. Secondo il neo presidente è necessario "riformare la costituzione per rafforzare il processo democratico. La priorità è l’approvazione di una nuova legge elettorale". 

IL DISCORSO INTEGRALE DI MATTARELLA DAVANTI ALLE CAMERE

ARBITRO IMPARZIALE - Applauditissimo dal parlamento, e visibilmente emozionato, Mattarella ha poi rassicurato le forze parlamentari sul suo ruolo al Colle. "L’arbitro deve essere e sarà imparziale, ma i giocatori lo aiutino con la loro correttezza". Quindi un richiamo ai principi Costituzionali.

"La garanzia più forte della Costituzione risiede nella sua applicazione, nel viverla giorno per giorno; garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio e ad una scuola moderna, garantire e rendere effettivo il diritto allo studio, alla ricerca dell’eccellenza, significa amare i nostri patrimoni ambientali e artistici, ripudiare la guerra e promuovere la pace, ottenere giustizia in tempi rapidi, significa che le donne non debbano avere paura di violenza e discriminazioni. Significa rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità, sostenere la famiglia, risorsa della società". 


Il giuramento di Sergio Mattarella

CORRUZIONE E MAFIA - Il capo dello Stato ha poi sferzato il parlamento parlando delle piaghe del paese. "La corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile, favorisce le consorterie e danneggia i cittadini". Come la mafia è un "cancro pervasivo che cancella i diritti". "Nella lotta alle mafie - ha detto - abbiamo avuto molti eroi e penso soprattutto a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino". Poi un riferimento ai Marò, Latorre e Girone, detenuti in India da due anni: "Auspichiamo che questa vicenda trovi presto una conclusione definitiva con il loro definitivo ritorno in patria".

IL BIMBO UCCISO IN SINAGOGA - Il presidente ha poi ricordato la morte di Stefano Gaj Tachè, il bambino di due anni ucciso nell'attentato alla sinagoga di Roma. L'intera aula ha tributato al ricordo del bambino "vittima del terrorismo" un lungo applauso. Stefano Gaj Tachè è il bambino rimasto vittima a soli due anni nell'attentato alla sinagoga di Roma il 9 ottobre 1982 da un commando terrorista. "Il nostro Paese ha pagato piu' volte in un passato non troppo lontano il prezzo dell'odio e dell'intolleranza. Voglio ricordare un solo nome: Stefano Tachè", ha detto Mattarella.

L’ADDIO ALLA CONSULTA E IL DEBUTTO CON TSIPRAS - Ieri il neo eletto al Colle ha comunicato di non poter più esercitare le funzioni di giudice costituzionale, in seguito alla sua elezione. Mattarella era - raccontano - "radioso e commosso" e avrebbe anche scherzato con i suoi colleghi: "Proprio adesso che avevo cominciato a imparare il lavoro di giudice...". Oggi prima visita ufficiale per il neo presidente che incontrerà il primo ministro greco Alexis Tsipras in visita a Roma. 

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