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Sabato, 20 Aprile 2024
Rischio perpetuo

Tutti i parlamentari di Di Maio: chi sono i governisti che potrebbero uscire dal M5s

Il Movimento 5 Stelle rischia altre defezioni. Ecco i nomi che girano tra i parlamentari

Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte sa che lasciare il Governo Draghi avrebbe un prezzo. Se da una parte viene percepita come la soluzione ideale per tornare a far riprendere quota ai numeri del consenso nazionale (tutto da dimostrare), dall’altra dovrebbe affrontare due boomerang. Il primo è il rischio di essere screditato visto che era stato lui a definire “irresponsabili” prima Matteo Salvini e poi Matteo Renzi, responsabili della caduta rispettivamente del governo Conte uno e del Conte due. Irresponsabili secondo l’avvocato per aver tolto stabilità ad un Paese nel pieno dell’emergenza Covid. Se Conte facesse la stessa oggi, con in più la guerra alle porte dell’Europa, sarebbe inevitabile pagarla in termine di credibilità politica. Ma forse è il rischio più grande è un altro: vedere il Movimento perdere altre stelle della propria galassia. 

Infatti dal Movimento 5 Stelle fanno sapere che, se Conte dovesse decidere di passare all’opposizione, con il rischio di mettere fine alla compagine di Governo, dovrebbe prepararsi ad assistere a un altro strappo interno dopo il la fuoriuscita di Luigi Di Maio, una ferita che ancora sanguina. Il Ministro per gli Affari esteri ha infatti già costituito un nuovo gruppo con sessanta parlamentari, a cui di recente si è anche aggiunto il deputato Emilio Carelli che, eletto con i pentastellati e passato a Coraggio Italia, ora è “tornato a casa” per usare le sue parole. Di Maio infatti resta un magnete per alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle. È lui a tendere le braccia aperte ad eventuali altri transfughi. 

Chi sono i governisti pronti a lasciare il M5s

C’è chi è pronto a lasciare quindi. Chi sono? Una donna che in più occasioni ha richiamato i colleghi del Movimento 5 Stelle al “senso di responsabilità” è il Ministro per le politiche giovanili Fabiana Dadone. Lei è una delle esponenti più di peso di quella che si potrebbe definire una fronda governista interna al M5s. Fonti interne la definiscono in grande dubbio su come comportarsi. Più volte ha esternato la sua difficoltà a partecipare emotivamente e politicamente alle continue diatribe interne. Inoltre c’è un punto fondamentale: salterebbe il suo ruolo e il suo lavoro. Sicuramente anche Stefano Patuanelli, ministro dell’Agricoltura, e Federico D’Incà, ministro dei rapporti con il Parlmaneto, sono dell’idea che uscire dal governo non sia la cosa più giusta da fare ma non sarebbero tentati dall’idea di andarsene. Anzi Patuanelli ha anche difeso il Movimento quando ha detto di credere “che non ci sia una volontà del M5S di uscire dal governo, ma che ci sia una spinta verso il M5S per farlo uscire". 

Un altro pezzo grosso che Conte rischia di perdere per strada è il presidente del gruppo M5s alla Camera Davide Crippa. È sempre stato un difensore del ruolo del Movimento all’interno del Governo. Inoltre lui potrebbe anche portare con sé altri colleghi, contribuendo ad aumentare i danni inferti al Movimento. Ci sono poi altri nomi: Francesco Berti, Maurizio Cattoi, Elisabetta Barbuto. Poi bisogna tenere conto dei parlamentari al secondo mandato che rischiano di ritrovarti a casa nel giro di pochi mesi e che potrebbero cogliere l’occasione per fare un passo meditato da tempo. Tra i corridoi di Montecitorio circola il nome dell’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. 

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