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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Governo, Di Maio tra due fuochi: il nodo resta Savona

In attesa che venga consegnata la lista dei ministri, il leader M5s si trova in una posizione 'scomoda'. Da una parte deve mantenere buoni rapporti con il Quirinale e dall'altra fare i conti con Salvini: “Fa sul serio, può mandare tutto all'aria”

Scelto il premier, adesso manca soltanto la squadra dei ministri. Ma in attesa che la fatidica lista venga consegnata al Colle, il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio sembra al centro di due fuochi. Da un lato il Quirinale, col quale il capo politico pentastellato intende mantenere buone relazioni istituzionali senza forzare troppo la mano, e dall'altro Matteo Salvini, partner di governo, che il leader M5s (di concerto con il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte) intende appoggiare nella scelta di Paolo Savona come ministro dell'Economia, nonostante le forti perplessità avanzate dal Colle sul suo nome. Proprio il dicastero economico rimane il nodo più duro da sciogliere nella composizione del nuovo esecutivo. 

“Salvini può far saltare tutto”

"Salvini fa suol serio, potrebbe mandare tutto all'aria e decidere di tornare al voto", dice all'Adnkronos un parlamentare pentastellato di primo piano. Ma quello relativo al ministero dell'Economia non sarebbe il solo nodo sul tavolo. Secondo fonti del centrodestra anche le caselle Esteri, Giustizia e Difesa sarebbero ancora un rebus nell'ambito della partita con il Quirinale.

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Su Savona nessun passo indietro

Intanto la Lega non intende retrocedere di un millimetro su Savona e incassa il sostegno della leader di Fdi Giorgia Meloni, che attacca il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Su Paolo Savona - rimarca la parlamentare in una nota - una nuova inaccettabile ingerenza di Mattarella, dopo l'ostinazione a non conferire l'incarico di governo al centrodestra. Ho comunicato a Salvini che Fratelli d'Italia, pur senza aver cambiato idea sul governo giallo-verde, offre il suo convinto aiuto per rivendicare il diritto di un governo a scegliere un ministro dell'Economia non indicato da Bruxelles".

Salvini: "No al ministro amico di Berlino"

Dopo aver manifestato tutta la sua 'arrabbiatura' in un post pubblicato su Fb ieri sera (e che ha incassato il like di Di Maio), oggi Salvini torna alla carica e rivendica la possibilità di scegliere liberamente il capo del dicastero di Via XX settembre: "Giornali e politici tedeschi insultano: italiani mendicanti, fannulloni, evasori fiscali, scrocconi e ingrati. E noi dovremmo scegliere un ministro dell'Economia che vada bene a loro? No, grazie! #primagliitaliani", scrive il 'Capitano' sul social network.

Altra partita cruciale quella della delega su telecomunicazioni oggetto di frenetiche trattative in questi giorni e che, stando agli ultimi boatos, dovrebbe rimanere in capo ai 5 Stelle, a cui spetterebbe il Mise e il Lavoro (dicasteri fortemente voluti da Di Maio).

Fico: "Mi aspettavo questa alleanza"

"Se mi aspettavo l'alleanza con la Lega? Mi aspettavo un'alleanza parlamentare, la nostra Repubblica è parlamentare e su dei punti programmatici il Parlamento fa nascere il Governo. Funziona così". Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, a Napoli in visita al Salone del libro e dell'editoria. "Il Parlamento - ha aggiunto Fico - ha lavorato per una interlocuzione istituzionale e il paese deve avere un Governo, su questo non c'è dubbio. Se si guarda un po' la storia, mi sembra che ci sia una coerenza in questi mesi".

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Conte alla Camera 

Il premier incaricato Giuseppe Conte è arrivato ora a Montecitorio. Sul tavolo il nodo della lista dei ministri a partire dalla casella dell'Economia.Il premier incaricato Conte è arrivato alla Camera in taxi, come di consuetudine, e non ha rilasciato dichiarazioni ai cronisti. Uscendo di casa, sullo scioglimento della riserva, si era limitato a rispondere di essere al lavoro.

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Renzi: "Spread alle stelle? Colpa di Di Maio e Salvini"

 "Lo spread sale ai massimi dal 2013. Chi è il colpevole? Non c'è nessun complotto, non guardate Bruxelles, non è colpa dei mercati finanziari. Il responsabile ha sempre un nome, in questo caso due cognomi: Salvini e Di Maio. Se sale lo spread è grazie al teatrino incredibile di questi giorni". Lo scrive Matteo Renzi su Facebook. "Caro Salvini, caro Di Maio: se volete sapere di chi è la colpa dello spread che sale non fate dirette Facebook urlando contro l'Europa: fatevi un selfie. Se aumenta il costo dei mutui, la responsabilità è solo vostra", sottolinea l'ex-segretario.Il ritorno dello spread ai massimi dal 2013, continua Renzi, non è "una notizia tecnica perché purtroppo riguarda la nostra vita. Dai prossimi giorni, infatti, i mutui per le famiglie costeranno di più, l'accesso al credito per le piccole imprese sarà più difficile e pagheremo di più gli interessi sul debito pubblico".

"Da 84 giorni questi signori stanno prendendo in giro tutti gli italiani, anche quelli che li hanno votati. L'aumento dello spread dipende da ciò che hanno detto e scritto nelle varie bozze del contratto di governo: tagliare 250 miliardi di debito, minibot e altre amenità. Quando proveranno a fare ciò che hanno promesso (Fornero, Flat Tax, reddito di cittadinanza) e scopriranno che non ci sono soldi, allora sì che ne vedremo delle...brutte", sottolinea. "Spero che sia chiaro a tutti perché ho insistito tanto perché il Pd non facesse l'accordo con nessuno di questi signori. Con noi lo spread è sceso, il Pil è ripartito, i posti di lavoro sono aumentati. Ora che tocca a loro, l'inizio è balbettante. E il conto lo pagheranno gli italiani", conclude Renzi.

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