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Sabato, 20 Aprile 2024
Si scaldano i motori

Le tappe verso il governo Draghi e la possibile data del giuramento

Già martedì sera al termine delle consultazioni il premier incaricato potrebbe decidere di salire al Quirinale da Mattarella per sciogliere la riserva. A quel punto le cose si metterebbero in moto con una certa rapidità: l'ipotetico calendario

Studia Mario Draghi. Valuta. Cerca la sintesi, per forza di cose complessa. E' stata una domenica di lavoro quella del presidente del Consiglio incaricato, trascorsa nel suo casolare a Città della Pieve, in Umbria. Una pausa tra il primo e il secondo giro di consultazioni con i partiti in vista della formazione di un nuovo governo. Che cosa succederà nei prossimi giorni?

I tempi per il governo Draghi

Alcune affermazioni odierne del leader leghista Matteo Salvini, che ha detto a Draghi che la Lega c'è per il nuovo esecutivo, non devono però aver fatto così piacere al professore. "Non è ancora cominciata l'esperienza, quindi non possiamo indicare la data di scadenza" ha detto Salvini su un'eventuale durata predefinita di un governo a guida Draghi, con una maggioranza molto ampia, ospite del programma 'Il caffè della domenica' su Radio 24. E precisando: "Le grandi riforme non le possono fare forze che la vedono in maniera diversa" ma "sarebbe un successo se questo governo, qualora nascesse, tagliando vincoli, ritardi, inefficienze, sprechi, tasse e burocrazia, rimetta in carreggiata l'Italia". Quindi ha ribadito: "E' chiaro che un governo di ricostruzione, di rinascita, di responsabilità nazionale come questo non può essere che vada avanti all'infinito. Deve fare alcune cose per ricostruire il Paese come nel dopoguerra con il governo Parri del giugno '45 che aveva dentro democristiani, comunisti, socialisti e azionisti. Un governo che ha dentro forze così diverse, si mette d'accordo su alcune cose" citando come priorità "il piano vaccinale piano fiscale e infrastrutturale, la riapertura di scuole, università e delle attività chiuse".

Insomma, sì a Draghi, ma magari non per forza fino al 2023 come auspicherebbe il premier incaricato. Staremo a vedere.

Quando potrebbe giurare il governo Draghi

Intanto il governo deve ancora nascere, ma secondo alcuni beninformati entro il weekend potrebbe già essere "in carica". Come potrebbero andare i prossimi giorni? Martedì sera al termine delle consultazioni Draghi potrebbe decidere di salire al Quirinale da Mattarella per sciogliere la riserva e iniziare a lavorare alla composizione della squadra dei ministri. 

In caso gli ostacoli con i vari partiti venissero già superati all'inizio del secondo giro di consultazioni, già mercoledì potrebbe essere il giorno del giuramento di Draghi e dei ministri. E' complesso credere che il giuramento possa avvenire in tempi così stringenti, ma non impossibile. Se questa road-map sprint venisse confermata, tra giovedì, venerdì sabato, Draghi potrebbe presentarsi alla Camera prima e al Senato poi per la fiducia. A quel punto il governo entrerebbe nel pieno delle sue funzioni.

Se il giuramento avvenisse fra mercoledì e giovedì, avremmo una durata complessiva della crisi di 15 o 16 giorni (le dimissioni di Conte sono avvenute il 26 gennaio). Saremmo ben al di sotto della media delle crisi della storia repubblicana, che è di 33 giorni. 

Il secondo giro di consultazioni 

Lunedì al via il secondo giro di consultazioni del presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi. Questo il calendario degli incontri, che si concluderanno martedi' alle 17,15. Lunedi' alle 15 gruppo Misto della Camera e Minoranze Linguistiche; alle 15,30 Maie, Movimento associativo italiani all'Estero-PSI (componente Gruppo Misto Camera); alle 16 +Europa-Radicali Italiani (componente gruppo Misto Camera) e +Europa-Azione (componente gruppo Misto Senato); alle 16,30 Noi con l'Italia-Usei-Cambiamo!-Alleanza di centro (componente gruppo Misto Camera) e Idea e Cambiamo (componente gruppo Misto Senato); alle 17 Centro Democratico-Italiani in Europa (componente gruppo Misto Camera); alle 17,30 gruppo per le Autonomie (SVP-PATT,UV) del Senato. Martedi' si riparte alle 11 con il gruppo Europeisti-Maie Centro Democratico del Senato; alle 11,45 Liberi e Uguali e la componente di Liberi e Uguali del Senato; alle 12,30 Italia Viva, gruppo Camera e Italia Viva-PSI Senato; alle 13,15 gruppi parlamentari di Fratelli d'Italia; alle 15 gruppi parlamentari Pd; alle 15,45 gruppi parlamentari di Forza Italia e Udc Senato; alle 16,30 gruppi parlamentari Lega e Partito Sardo d'Azione Senato; alle 17,15 gruppi parlamentari M5s.

EDIT 17.30 - Perché il no di Fdi a Draghi? "Perché io non sono d'accordo sul fatto che l'Italia debba essere considerata una democrazia di serie B, nella quale i cittadini non possono mai scegliere da chi farsi rappresentare e perché so che il problema di questa legislatura è un Parlamento nel quale è impossibile avere una maggioranza coesa. Ciò non toglie che spero che Mario Draghi possa fare bene e gli abbiamo garantito che, se farà bene, ci saranno i voti di Fratelli d'Italia sui provvedimenti. Penso che non ci sia niente di meglio che avere qualcuno che ti dà una mano e non ti chiede neanche in cambio dei ministeri" dice la leader di Fdi Giorgia Meloni al Tg2, in un'intervista che andrà in onda stasera.

EDIT 17 - Il governo di Mario Draghi si troverà ad affrontare "momenti difficili". Il senatore Mario Monti, ospite di 'Mezz'ora in più' su Raitre, analizza il quadro nel quale il premier incaricato Mario Draghi sta cercando di formare il nuovo governo e prova a delineare lo scenario nel quale si muoverà l'esecutivo. "Draghi è la persona più capace e più autorevole di cui disponiamo, non credo che avrà problemi di capacità di gestione. Via via però che quella campana di anestetico, creata dalla Bce, in parte dallo stesso Draghi prima e poi dalla Lagarde, forse abbastanza presto, si ridurrà, riemergerà la realtà dei problemi". "Siccome la politica credo consista nel fare scelte che sono difficili e possono solo a parole accontentare tutti ma nella realtà devono accontentare qualcuno e scontentare qualcun altro, cercando compensazione la volta dopo, penso -ha proseguito l'ex premier- che si presenteranno dei momenti difficili. Per esempio come conciliare un desiderio della Lega e di altri di una politica fiscale che tenda alla flat tax, con il desiderio di altri e di tutte le organizzazioni internazionali quando guardano l'Italia, di ridurre la tassazione sul lavoro anche introducendo qualche elemento di imposizione patrimoniale e anche spostando il carico fiscale appunto via dal lavoro e su altri cespiti?", aggiunge. "Ho sempre pensato -conclude Monti- che il bello della politica sia dover affrontare questi problemi, non eluderli perchè ci sono dei cuscinetti monetari e finanziari che consentono di mettere la polvere sotto il tappeto".

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