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Martedì, 23 Aprile 2024
Scenari

Governo Draghi: perché nessuno ha fretta

Il premier avrebbe tutta l'intenzione di prendersi alcuni giorni di tempo per sondare le parti sociali, mettere in piedi un secondo giro di consultazioni, e solo dopo stilare la lista di ministri e poi presentarsi alle Camere. Ai partiti politici va bene così, perché devono risolvere grane interne non da poco prima di dare l'ok all'eventuale nuovo esecutivo

E' la calma, l'assenza di qualsiasi tipo di fretta, la caratteristica che balza agli occhi in queste ore. Nessuna volontà di accelerare, da parte di nessuno. Mario Draghi vuole fare le cose con calma. Al termine delle consultazioni ha spiegato ai partiti che farà una sintesi. L'ipotesi di un governo di legislatura che comprenda tutti, o quasi, è quella che prende piede. Ma la cautela è d'obbligo, per più di un motivo.

Governo Draghi: quali partiti lo sosterrebbero?

Si tratterebbe di un governo con un programma marcatamente europeista (impossibile che sia altrimenti, visto il profilo del premier incaricato), che arruoli anche ministri politici. Almeno uno per ogni forza, si dice. Ma c'è tempo per i nomi. Draghi avrebbe tutta l'intenzione di prendersi almeno 3-4 giorni di tempo per sondare le parti sociali, terminare il secondo giro di consultazioni, e solo dopo stilare la lista di ministri e presentarsi alle Camere. La mattina di lunedì Draghi dovrebbe incontrare le rappresentanze delle parti sociali. Verso metà settimana il quadro potrebbe chiarirsi.

Il secondo giro di consultazioni del premier incaricato Mario Draghi inizierà lunedì prossimo alle 15, con l'incontro con il Gruppo Misto della Camera - minoranze linguistiche. Il termine delle consultazioni sarà con il M5S, che si siederà al tavolo martedì 9 alle 17.15. I partiti più grandi saranno al tavolo del secondo giro di consultazioni per la formazione del governo a partire da martedì 9 febbraio. Alle 11 Mario Draghi incontrerà il Gruppo Europeisti - Maie  Centro Democratico del Senato; alle 11,45 vedrà Liberi e Uguali e la componente di Liberi e Uguali del Senato; alle 12,30 sarà la volta di Italia Viva Gruppo alla Camera) e Italia Viva-PSI del Senato; alle 13,15 toccherà ai Gruppi Fratelli d'Italia della Camera e del Senato; alle 15 sarà la volta dei Gruppi del Partito Democratico della Camera e del Senato; alle 15,45 Draghi incontrerà i Gruppi di Forza Italia - Berlusconi Presidente della Camera e Forza Italia-Berlusconi Presidente-Udc del Senato; alle 16,30 i Gruppi Lega-Salvini Premier della Camera e Lega-Salvini Premier - Partito Sardo d'Azione del Senato; alle 17,15 i Gruppi Movimento 5 Stelle della Camera e del Senato.

La Lega c'è. Matteo Salvini dice: "Siamo a disposizione, non poniamo veti". Il Pd è palesemente in difficoltà, ma ha smentito con forza in queste ore l'ipotesi di un appoggio esterno al governo, secondo cui i dem sarebbero stati disponibili a non indicare alcun nome per alcun ministero, votare la fiducia al governo Draghi e appoggiare poi l'esecutivo provvedimento per provvedimento. LeU in ogni caso è ancora più titubante a stare in un governo con Salvini dentro. Il no per ora è secco. Non si sfila il Movimento 5 stelle, che ha dichiarato attraverso il reggente Vito Crimi: "Noi ci saremo con lealtà, abbiamo chiesto di non indebolire il reddito di cittadinanza per un nuovo esecutivo solidale, ambientalista ed europeista". Al premier Mario Draghi "abbiamo ribadito la nostra volontà che non siano indebolite misure come il reddito di cittadinanza e abbiamo trovato una persona sensibile a questo tema" ha aggiunto Crimi. Italia Viva, pur con il rischio irrilevanza all'orizzonte, sosterrà il governo. Ma ha ampiamente e diffusamente argomentato come il reddito di cittadinanza sia una delle prime misure da correggere. Annunciato telefonicamente a Draghi direttamente da Silvio Berlusconi il sì di Forza Italia. Insomma, confusione.

Draghi e i partiti non hanno fretta: ecco perché

Matteo Salvini non ha fretta perché l'idea di tornare con un peso specifico importante nel governo stuzzica i leghisti, ma luideve trovare il modo di mantenere intatto il centrodestra, visto il niet di Giorgia Meloni a Draghi. Nicola Zingaretti non ha fretta perché l'ingresso della Lega  "ci mette in grande difficoltà" avrebbe ammesso il segretario Pd, con il rischio di pagare un prezzo elettoralmente troppo alto andando a governare col Carroccio. Non ha premura nemmeno il M5s, che deve far digerire alla base un sostegno al governo guidato dal simbolo di quelli che fino all'altroieri i pentastellati definivamento i "poteri forti". 

Draghi, poco ma sicuro, non vuole sentir parlare di manuale Cencelli. I conti che circolavano nelle scorse ore con il numero di ministri per ciascun partito che eventualmente sosterrebbe il governo, non rientrano nell'ordine delle cose. Capire quale sia il piano operativo di Supermario è pressoché impossibile: non ha uno staff, né un ufficio di comunicazione, e il suo interlocutore principale resta in questa fase Sergio Mattarella, al quale riferirà nei prossimi giorni. Non ci sono nemmeno date ipotizzate per il giuramento del nuovo governo.

E' un puzzle quello che Draghi proverà a comporre. La Lega fa presente alcuni temi che dovrebbero essere al centro del programma del nuovo governo: "dalla Tav al ponte sullo Stretto, dal Brennero alla Pedemontana fino allo sviluppo dei porti". Un'ora dopo il Movimento 5 stelle parla di un esecutivo "solidale e ambientalista". LeU assicurava:"Non firmeremo mai il programma di un governo in cui ci sia la flat tax”. I leghisti spingevano per la flat tax ancora prima di incontrare Draghi, che però non si farà tirare per la giacchetta da nessuno.

Governo Draghi: tutto è ancora possibile

Per ora tutto è possibile. Vale tutto. Anche credere che il quesito sulla piattaforma Rousseau ipotizzato oggi da alcuni quotidiani ci sarà davvero: "Sei d’accordo che il Movimento faccia parte di un governo presieduto da Mario Draghi?". "Ci aspettiamo da Draghi una sintesi e, al secondo giro di consultazioni, di cercare di capire se sono superate alcune criticità che fino a martedì ci sono state, con l'impossibilità di ricucire con una piccola parte della maggioranza precedente" commenta ancora Crimi, con chiaro riferimento a Liberi e Uguali.  La strada a Draghi insomma è aperta, la presenza di Grillo è una garanzia anche per gli irriducibili del Movimento, si cominciano a smussare alcune posizioni come quella di Nicola Morra. Danilo Toninelli, altro iper critico verso l'ex numero uno della Bce, scrive: "Ma va bene, ci sto! Andiamo a vedere cosa ci propone il Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Ma andiamo con la valigia piena di proposte imprescindibili per noi. E con la richiesta che ci vengano garantiti i modi e i tempi di attuazione. E, poi, qualunque cosa accada, decidiamo tutti assieme. Con il voto degli iscritti".

Draghi chiede ai partiti di attendere e poi di ascoltare la sua sintesi. E solo dopo di valutare il da farsi. "Non conosco una via infallibile per il successo, ma una per l'insuccesso sicuro: voler accontentare tutti": Beppe Grillo accompagna con questa citazione di Platone la foto delle consultazioni pubblicata sulla sua pagina Facebook. 

Siamo davvero nel campo delle ipotesi e della fantapolitica però: il rischio di passare da un governo "di tutti" a un governo "di pochi" c'è sempre, e Draghi non ha alcuna intenzione di prendere decisioni avventate che lo indebolirebbero già in partenza. Draghi stesso è però il primo a sapere che una maggioranza ampia non può prescindere dalla presenza di un'opposizione vera per il corretto funzionamento di un sistema democratico: proprio per questo Giorgia Meloni va avanti nella sua linea 'utilitaristica', che continua a premiare Fratelli d'Italia nei sondaggi: ''Io penso che Fdi stia facendo qualcosa di utile per l'Italia, perchè in un sistema democratico deve esserci un'opposizione", dice sabato sera al Tg5 delle 20, per poi precisare: "Il gradimento di Draghi è molto alto in questo momento, è stimato intorno al 60-70%. E il rimanente 30-40% degli italiani, che facciamo? Li consideriamo degli extraparlamentari o hanno diritto a una rappresentanza parlamentare?''.Tra responsabilità e convenienza, tutti gli altri partiti sono in una situazione più sfaccettata e complessa.

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