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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Italia

Governo, gelo tra M5s e Pd: Conte trafitto dai veti incrociati

Il governo Conte bis potrebbe non nascere mai. Lo ha detto Di Maio presentando i punti del programma M5s: "O siamo d'accordo o non si va avanti". Replica stizzita del PD: "No ultimatum". Intanto Berlusconi attacca Salvini: "È un problema"

Gestazione complicata per il nuovo governo: il Conte bis torna in bilico. A rimettere tutto in discussione è ancora Luigi Di Maio, che al termine del colloquio con il presidente del Consiglio incaricato è tranchant: "Non ha senso rivedere i decreti sicurezza", i punti programmatici posti dal M5s "devono entrare nel programma" del governo, "altrimenti sarà meglio tornare al voto, e aggiungo: prima possibile". Una dichiarazione che provoca la reazione immediata dal Pd. Ambienti dem parlano di "forte irritazione" anche per una certa evasività riscontrata nel colloquio con Giuseppe Conte. Chi ha partecipato all'incontro lamenta la mancanza di assunzione di impegni da parte di Conte che ha rinviato le risposte ai prossimi giorni.

"Ha detto che entro domenica farà una sintesi da rivedere insieme"

Il parlamentare Roberto Morassut è ancora più esplicito: "C'è una questione di leadership tra Di Maio e Conte". Insomma, un nuovo momento di tensione in una trattativa che è stata caratterizzata da continui stop and go, spesso causati dai rilanci di Di Maio. Dal Nazareno si fa sapere: "A colpi di ultimatum non si va da nessuna parte". 

Nuovo governo, ultime notizie

  • Ore 19:46 - Pd: "Da Conte chiarimento su dichiarazioni Di Maio"
    L'ufficio stampa del Pd specifica come l'incontro con i rappresentanti del Movimento 5 Stelle e con il premier incaricato sia servito a chiarire le dichiarazioni di Luigi Di Maio. Un chiarimento che il Partito Democratico aveva posto come "precondizione per proseguire nel percorso avviato negli scorsi giorni''.
  • Ore 19:18 - Dario Franceschini e Andrea Orlando hanno lasciato palazzo Chigi dopo l'incontro con il premier incaricato Giuseppe Conte. Domani mattina si terrà una riunione per lavorare al programma di governo. Sarà lo stesso premier incaricato a coordinare la riunione come spiega in una nota Palazzo Chigi. 
    Lunedì Conte riprenderà le consultazioni incontrando una delegazione di rappresentanti delle popolazioni terremotate e una delegazione di rappresentanti delle associazioni dei disabili.

La situazione politica spiegata ai bambini: il video virale di Giovanni Muciaccia 

Annullato l'incontro tra Zingaretti e Di Maio: i leader di Pd e M5s si parlano via nota stampa. 

  • Ore 19:00 - Di Maio: "Vogliamo 20 punti in programma governo"
    "Siamo stanchi di sentir parlare di poltrone" spiega in una nota il capo politico del M5S, Luigi Di Maio che sottolinea la sua posizione: "Noi abbiamo 20 punti. E vogliamo che entrino nel programma di Governo".

Ecco i 20 punti chiesti da Di Maio

  • Ore 18:20 - Zingaretti: "Basta ultimatum"
    "Patti chiari, amicizia lunga. Stiamo lavorando con serietà per dare un nuovo Governo all'Italia, per una svolta europeista, sociale e verde. Ma basta con gli ultimatum inaccettabili o non si va da nessuna parte". Lo scrive su Twitter il segretario dem, Nicola Zingaretti dopo una giornata di rapporti tesi tra M5s e Pd.
  • zingaretti lite pd m5s-2

Alle 18:00 è iniziato un vertice d'emergenza che vede riuniti a Palazzo Chigi Conte con gli esponenti dem Dario Franceschini e Andrea Orlando e i capogruppi M5s D'Uva e Patuanelli. Le due delegazioni sono impegnati nel confronto sul programma condiviso.

Sondaggi, la crisi di governo cambia il voto degli italiani

Nuovo governo, l'ultima lite tra M5s e Pd

È un condizionale fa litigare M5s e Pd. Lo ha pronunciato il capo politico pentastellato Luigi Di Maio, dopo le consultazioni con il premier Conte:

"Oggi il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte potrebbe dar vita a un Conte bis. Uso il condizionale perché in qualità di capo politico del M5S sono stato e siamo stati molto chiari: o siamo d'accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti. Non è questo l'approccio del Movimento, non è nei nostri valori guardare a un governo solo per vivacchiare".

Lo mette in chiaro il leader 5 Stelle: "Abbiamo riassunto i nostri principali obiettivi in un documento consegnato al presidente del Consiglio: alcuni di questi li consideriamo imprescindibili, o entrano nel programma di governo o non si parte".

Nuovo governo, discontinuità o Pd non vota fiducia

Subito arriva la replica - via twitter - del vicesegratario Pd Andrea Orlando: "Incomprensibile la conferenza stampa di Luigi Di Maio. Ha cambiato idea? Lo dica con chiarezza".

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"Visto che dal M5s si dicono stupiti per le reazioni alle parole di Luigi Di Maio, la spiego più semplice: un governo che difende la ratio del dl sicurezza è un governo al quale vota la fiducia Matteo Salvini. Non il Pd. Discontinuità sui temi significa questo". Lo ha scritto su Twitter il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini.

Del clima che si respira tra Pd e M5s parla anche l'onorevole Luigi Marattin: "Chi ha portato l'Italia a crescita zero si permette di lanciare ultimatum e minacce a chi finora - e non senza costi - ha tenuto un comportamento leale e responsabile nell'interesse del paese. Forse un bel bagno di realtà farebbe bene a tutti".

Non da meno la vicepresidente Pd Paola De Micheli che accusa Di Maio di fare il gioco dell'oca: "Si torna indietro a prima dell'inizio dei nostri confronti, temo non abbia letto i documenti scritti insieme ai capigruppo del M5s". "Il tempo della tattica mi sembrava abbondantemente esaurito qualche giorno fa", ha aggiunto la vice segretaria del Pd.

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Ancora più sibillino il dissidente Pd Carlo Calenda: "Zingaretti ripensaci. Come si dice a Roma: apriamoli come le cozze" scrive su Twitter l'europarlamentare dimessosi dalla direzione dem.

Scetticismo anche nelle parole della senatrice Loredana De Petris (Leu): "Quando si dicono alcune cose sui contenuti, sono cose che restano. Se ora da Di Maio anche su quello arrivano segnali negativi, la strada si fa accidentata".

Nuovo governo, decide il voto su Rousseau

"Luigi Di Maio ancora una volta ha ribadito che per il MoVimento 5 Stelle i temi sono al centro di qualsiasi azione politica. Non comprendiamo lo stupore di alcuni. Per noi conta il programma, contano le soluzioni ai problemi degli italiani, non le poltrone. E ci auguriamo che sia così per tutti". Così il M5S in una nota.

Il Movimento 5 stelle ha fatto poi sapere che ad ogni modo qualsiasi accordo dovrà essere sottoscritto dopo un voto sulla piattaforma Rousseau. "Decidono gli iscritti al Movimento".

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"I gruppi parlamentari - si legge sul blog del M5s - stanno lavorando intensamente in questi giorni per definire un possibile programma di governo, nell’esclusivo interesse degli italiani, poi la parola passerà agli iscritti certificati della piattaforma Rousseau e ci atterremo, com’è ovvio, alla loro decisione."

"Il governo nasce se...": che cosa ha detto Di Maio

Di Maio ha rissunto i punti del programma presentato da Di Maio a Conte durante le consultazioni. "Siamo stati molto chiari. O siamo d’accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti. Non è questo l’approccio del Movimento, non sono i nostri valori guardare ad un governo solo per vivacchiare".

Tra le prime cose per noi fondamentali c’è la nostra contrarietà a qualsiasi forma di patrimoniale: non se n’è mai parlato ma è meglio essere chiari. Le tasse soprattutto alle nostre imprese vanno abbassate, chi assume un dipendente non può pagare uno stipendio a lui e altri due stipendi in tasse. Il carico fiscale è alto e disordinato” questo deve essere un governo pro-imprese. L’aumento dell’Iva va bloccato e in legge di bilancio vanno approvato gli aiuti alle famiglie per il sostegno a nuove nascite. Un’altra nostra priorità è il taglio ai  parlamentari che va approvato nel primo calendario della camera alla ripresa dei lavori”. 

Di Maio parlando di ambiente ha spiegato che si dovranno chiudere le centrali a carbone entro il 2025. Altra condizione alla nascita dell'esecutivo è che "non si costruiscano nuovi inceneritori, che si dismettono quelli esistenti e che si inizino a bloccare le trivellazioni petolifere soprattutto nel nostro splendido mare". Di Maio ha aggiunto che per ridurre i rifiuti "serve una legge contro l’obscolescenza programmata".

"Dobbiamo rendere giustizia alle 43 vittime del ponte Morandi e alle loro famiglie, avevamo pronto il decreto per iniziare la revoca delle concessione autostradali e va fatto il prima possibile". 

Di Maio ha riproposto l'approvazione di una "seria legge sul conflitto di interessi. E ancora il dimezzamento dei tempi della giustizia su cui abbiamo pronta una riforma può portare fino a 4 anni massimo i tempi per una sentenza". 

Ricapitolando: le condizioni del M5s per dare vita ad un esecutivo: 

  • No alla patrimoniale; 
  • Salario minimo
  • Riduzione dei Parlamentari subito; 
  • Riduzione delle tasse sul lavoro e alle imprese; 
  • Chiudere le centrali a carbone entro il 2025; 
  • Non costruire più inceneritori e dismettere quelli esistenti; blocco delle trivellazioni petrolifere;
  • Ridurre i rifiuti all’origine; 
  • Una legge contro l’obsolescenza programmata;
  • Revoca delle concessioni autostradali; 
  • Legge sul conflitto di interessi;
  • Riforma della giustizia con dimezzamento dei tempi dei processi;
  • Autonomia differenziata per Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna;
  • investimenti per il Sud, anche attraverso l'istituzione di una banca pubblica;
  • Stop alla vendita di armi. 

Capitolo a parte l’immigrazione: Di Maio non ha posto nessun aut-aut ma è sembrato poco propenso a rivedere i decreti sicurezza.

"Crediamo inoltre che il problema dell’immigrazione sia un problema serio, reale, concreto e che debba essere affrontato con grandi competenze e capacità, puntando con determinazione verso una revisione totale del regolamento di Dublino e un’abrogazione del folle principio europeo per cui chi prima accoglie poi gestisce".  

Per Di Maio non ha "alcun senso parlare di modifiche ai decreti sicurezza. Vanno assolutamente tenute in considerazione le autorevoli osservazioni del Capo dello Stato a quei decreti, ma senza volerne rivedere la ratio, né tanto meno le linee di principio". 

"Il governo nasce se...": che cosa ha detto Zingaretti

Prima di Di Maio, a incontrare Conte era stato Nicola Zingaretti, in un colloquio decisamente più lungo: quasi un'ora e mezzo contro i 45 minuti di Di Maio. Al termine, il segretario Pd aveva ribadito la "necessità di una svolta", tanto più dopo i dati negativi sull'economia diffusi dall'Istat.

Il segretario dem Nicola Zingaretti ha spiegato di aver indicato al presidente incaricato "le colonne e i principali elementi di novità" che dovranno dare corpo a "una nuova stagione politica".

"In primo luogo, ovviamente, ribadiamo il taglio delle tasse sui salari medio bassi del Paese, come incentivo alla ripresa, al rilancio dei consumi e come elemento di giustizia rispetto alla condizione di tante famiglie italiane. In secondo luogo, il tema del lavoro, con un vero e proprio piano che passi per il rilancio di investimenti pubblici fermi da tempo e incentivi per lo sviluppo di investimenti privati, investimenti per le infrastrutture green, il rilancio dell’industria 4.0 e della politica sull’economia digitale".

"Abbiamo posto il tema del rilancio della scuola - ha ribadito Zingaretti -  e l'idea che per i redditi medio-bassi si studino formule che rendano possibile la formazione gratuita per i figli delle famiglie a reddito medio basso dall'asilo nido fino all'università, portando, di fronte ai dati sulla dispersione scolastica ormai drammatici, una vera e propria rivoluzione dello stesso concetto del diritto allo studio in questo nostro Paese".

Per quanto concerna la sanità pubblica Zingaretti ha chiesto un investimento di almeno 10 miliardi nel prossimo triennio e l'apertura di una stagione di assunzioni.

"Abbiamo posto il tema di riaprire una stagione di vere politiche per la sicurezza urbana" rilanciando l'idea di investimenti nelle periferie "nel campo della cultura, dell'aggregazione, dello sport, e quindi di una strategia per rendere più sicure le città del nostro Paese".

E abbiamo proposto al presidente che anche sui cosiddetti “decreti sicurezza” si proceda nelle forme dovute almeno al recepimento delle indicazioni che sono prevenute dal Presidente della Repubblica. 

Nuovo governo, Berlusconi attacca Salvini

Se il Centrodestra sceglie la via dell'opposizione, una significativa differenza la marca Forza Italia con Silvio Berlusconi che - da una parte rilancia il centrodestra - ma si smarca dall'etichetta di sovranismo e populismo, attaccando il leader della Lega Matteo Salvini.

"Durante questa crisi di governo - dice Berlusconi - il fatto che la Lega abbia proposto fino all'ultimo minuto un governo con il M5s pone un problema politico molto serio sul quale tutti gli elettori di centrodestra devono riflettere".

Spread in risalita dopo il discorso di Di Maio

Spread in risalita e Piazza Affari in rosso dopo la conclusione delle consultazioni tra il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte  e soprattutto dopo il discorso di Luigi Di Maio che ha fatto vacillare l'ipotesi di governo M5s-Pd.

Dopo l'apertura di questa mattina dello spread a 172 punti base, con un rendimento dei decennali italiani dell'1,03%, e dopo un'ulteriore flessione a 165 punti base a metà mattina, nelle ultime ore il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi è tornato a salire, attestandosi a 175 punti base.

Il rendimento dei titoli decennali, che a metà mattina era dello 0,97%, non lontano dallo 0,95% segnato ieri dopo il conferimento dell'incarico a Conte, è tornato all'1,05%. Incerta anche Piazza Affari. Il Ftse Mib cede lo 0,58% a 21.274,59 punti, dopo l'apertura stabile di questa mattina e l'andamento positivo della prima parte della giornata. In sofferenza soprattutto Atlantia (-2,68%), a cui il M5s vorrebbe revocare le concessioni autostradali, e i titoli bancari: male Banco Bpm (-3,28%), Finecobank (-1,30%), Ubi Banca (-2,89%) e Unicredit (-1,51%).

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