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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Gentiloni incassa la fiducia della Camera: "Il governo? Ci siamo presi un rischio politico"

I sì al nuovo esecutivo sono stati 368, i no 105. E il neo premier critica la decisione di Lega e M5s di uscire fuori dall'aula: "Il Parlamento non è un social network"

Il governo Gentiloni incassa la fiducia dell'aula di Montecitorio. I sì al nuovo esecutivo, espressi dopo le dichiarazioni programmatiche del premier Paolo Gentiloni, sono stati 368, i no 105.

Domani in programma il voto di fiducia nell'aula di Palazzo Madama: alle 9,30 inizierà la discussione generale, che proseguirà fino alle 13. Seguirà la replica del presidente del Consiglio, quindi le dichiarazioni voto e, alle 15, la prima "chiama" dei senatori.

Il sì è arrivato dopo il secondo discorso in aula del nuovo presidente del consiglio che non ha risparmiato critiche alle opposizioni come risposta alla scelta di M5s e Lega di disertare i lavori dell'Aula: "I superpaladini della centralità del Parlamento e della sua sovranità, nel momento della fiducia sul governo non ci sono. Vi sembra logico? Vogliamo talmente bene al Parlamento che non ci andiamo", ironizza. E invece, rivendica, "dobbiamo con un minimo di coerenza riconoscerlo ai nostri comportamenti. Non ci si può rimproverare di esserci attenuti alle responsabilità che la nostra Costituzione prevede". Ovvero: "Siamo una Repubblica parlamentare e le modalità per la formazione dei governi sono da circa 70 anni quelle che conosciamo. Poi si discute di elezioni dirette, ma in ogni caso non si fanno con i referendum, se pure ci fosse questa possibilità". 

Tutte le forze politiche chiedono il voto in tempi brevi, ha detto il nuovo premier, tutte hanno riconosciuto che prima è necessario intervenire sulla legge elettorale, nessuna forza di opposizione ha però ritenuto di assumersi la responsabilità di sostenere il governo. E allora "le forze della maggioranza precedente si sono assunte la responsabilità di andare avanti". 

Con il consueto tono pacato Paolo Gentiloni ribatte alle accuse arrivate dalle opposizioni nel corso del dibattito della Camera sulla fiducia al suo esecutivo. E sottolinea: "Certamente" le forze della maggioranza "si sono prese un rischio dal punto di vista politico, ma esattamente nel rispetto dei doveri costituzionali previsti nel nostro ordinamento".

Insomma, dopo aver in mattinata auspicato una più larga convergenza, ascoltato il dibattito della Camera Gentiloni decide di mettere in luce le contraddizioni nelle posizioni delle opposizioni. Compresa la critica di chi sostiene che il Pd non avrebbe riconosciuto la sconfitta referendaria: "Citando la canzone, 'Se stasera sono qui...' è perchè abbiamo riconosciuto le ragioni della sconfitta, l'abbiamo fatto".

E di sicuro, per le modalità previste dalla Costituzione, il governo che nasce sarà "a pieno titolo": "Eserciteremo la nostra responsabilità sulle domande che ci rivolgono i nostri concittadini" che "ci chiedono questo, non altri 4 mesi di discussione su: è legittimo, è sovrano o non sovrano. La Costituzione c'è e regola i nostri rapporti ordinamentali". Da qui l'invito a "farla finita con questa apparentemente inarrestabile escalation di violenza verbale nel dibattito politico". Perchè "il Parlamento non è un social network", ha ammonito Gentiloni, spiegando che "ridando serietà ai lavori del Parlamento contribuiamo a rasserenare il clima nel Paese".

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