Giura il governo Letta: niente big e sette donne
Nove ministri vanno al Pd, cinque al Pdl, tre a Scelta civica. Non ci sono i grandi nomi "divisivi" ventilati alla vigilia. Napolitano: "Arrivano novità, freschezza e competenza"
Giura il nuovo governo. Il premier Enrico Letta ha giurato davanti a Napolitano alle 11.29 di domenica. Domani si presenterà in Parlamento.
SPARATORIA DAVANTI A PALAZZO CHIGI
La lista dei ministri è stata resa nota ieri sera, e non sono mancate le sorprese. Ventuno i ministri, tra cui sette donne. E' il governo "più rosa" di sempre. Tra le novità di questo governo anche l’età media dei suoi ministri: 53 anni, undici meno del precedente esecutivo. La svolta vera è il tentativo di mettersi alle spalle una stagione: fuori i big, dentro le nuove leve. Solo due dei "politici" erano già stati ministri: Alfano ed Emma Bonino. I "falchi", come Santanchè e Brunetta, sono rimasti fuori.
VIDEO: DIRETTA DEL GIURAMENTO
LETTA - "Sono soddisfatto per la squadra che siamo riusciti a comporre - ha detto Enrico Letta - per il record della presenza femminile e per il ringiovanimento della compagine". Le donne in effetti sono sette. Tra i 21 ministri, nove vanno al Pd, 5 al Pdl, 3 a Scelta civica. Ma il dato che balza all'occhio è che non ci sono esponenti divisivi, quelli difficilmente accettabili dagli altri partner della strana coalizione.
NAPOLITANO - Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente della repubblica Giorgio Napolitano, che ha voluto minimizzare il ruolo svolto dal Quirinale: "Il presidente incaricato Enrico Letta - ha detto - è stato l'artefice della nascita di questo governo, io solo ho assecondato il suo sforzo. Da questo esecutivo arrivano novità, freschezza e competenza. Ora auspico la massima coesione". E poi: "Non c'è bisogno di alcuna formula speciale per definire questo governo: è un governo politico, formato nella cornice istituzionale e secondo la prassi della nostra Costituzione e della nostra cultura parlamentare".