rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Il Cdm

Lo Stretto indispensabile: il governo Meloni insieme al Ponte lancia la sua "Rivoluzione fiscale"

Dal più politico dei consigli dei ministri l'ok su tre dossier di peso indispensabili per la tenuta della coalizione. Insieme all'autonomia delle Regioni cara alla Lega via alla riscrittura del sistema tributario in due anni e si riprendono i vecchi progetti per collegare Sicilia e Calabria

La riforma fiscale, il ponte sullo Stretto di Messina, l'autonomia differenziata delle Regioni. Consiglio dei ministri "ricco" quello di oggi giovedì 16 marzo. L'Esecutivo ha approvato dei provvedimenti che erano stati lanciati con orgoglio, prima ancora del via libera ufficiale, dalla premier Giorgia Meloni: "Importanti novità a sostegno di cittadini, famiglie e imprese: una rivoluzione fiscale che garantisca meno tasse, più crescita, equità e che getti le basi per un nuovo rapporto di fiducia tra fisco e contribuenti. Avanti a testa alta".

Il Consiglio dei ministri di giovedì 16 marzo 2023

I punti principali all'ordine del giorno:

La riforma fiscale

In Consiglio dei ministri quella che Meloni definisce "la rivoluzione fiscale". La riforma è stata approvata all'unanimità. Di seguito le principali misure.

  • Irpef - L'orizzonte è quello di arrivare a tre aliquote Irpef. Ci sono due ipotesi sul tavolo: una con le aliquote al 23, 33 e 43%, l'altra 23, 27 e 43%. Le coperture si troveranno con la razionalizzazione delle tax expenditures, magari con un tetto alle detrazioni parametrato sul reddito.
  • Flat tax - A regime l'obiettivo è un'imposta unica, intanto arriva la tassa piatta incrementale per i dipendenti, che potranno scontare l'aumento di reddito rispetto all'anno precedente.
  • Irap - L'abolizione dell'imposta regionale sulle attività produttive sarà graduale. I primi a beneficiarne saranno artigiani, commercianti, società di persone e professionisti.
  • Imprese - Per le grandi aziende la riforma introduce una "cooperative compliance" per ridurre l'elusione. Mentre per il mondo delle piccole imprese si può andare verso un sistema di "concordato preventivo biennale". In sostanza, il fisco fissa un'imposizione all'imprenditore in base ai suoi redditi precedenti e per due anni non chiede altro.
  • Iva - Riordino delle aliquote agevolate e Iva azzerata per alcuni beni di prima necessità come pane e latte.
  • Ires - L'aliquota scende dal 24 al 15% per le aziende che non distribuiscono gli utili e assumono a tempo indeterminato o investono in innovazione.
  • Sanzioni - Depenalizzata l'evasione "di necessità" e sanzioni attenuate per il reato di dichiarazione infedele. Ridotte anche le sanzioni amministrative.
  • Scudo per cartelle non pagate - Il ddl delega stabilisce "il discarico automatico" delle quote non riscosse dopo cinque anni. E per i vecchi debiti, dilazioni lunghe dieci anni, fino a 120 rate.

I decreti legislativi, quelli che danno le indicazioni concrete per attuare i punti della riforma, dovranno essere emanati entro 24 mesi dal via libera del disegno di legge da parte del Parlamento. 

"La delega fiscale approvata dal Cdm riscrive completamente l'attuale sistema tributario varato negli anni '70. Le nuove regole vanno nella direzione di semplificare e ridurre la pressione fiscale, favorire investimenti e assunzioni e instaurare un rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria nella logica di un dialogo mirato tra le parti secondo le esigenze di cittadini e imprese", recita una nota del ministero dell'Economia.

Come cambieranno le buste paga

salvini schifani occhiuto

Il ponte sullo Stretto, come sarà e quando partono i lavori

Il Consiglio dei ministri ha approvato anche il decreto sul ponte dello Stretto di Messina. Si parte dalla (ri)nascita della società Stretto di Messina coinvolgendo le regioni Calabria e Sicilia, Anas e Rfi. Il tutto con un controllo di Mef e Mit che saranno gli azionisti di maggioranza almeno al 51%. Nella bozza circolata ieri si indica al 31 luglio 2024 la data limite per l'approvazione del progetto esecutivo.

Ponte sullo Stretto (ma senza soldi): il governo Meloni scommette alla cieca

In concreto, si riparte dal progetto definitivo del 2011 che verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza e ambientali. Si punta a realizzare il ponte strallato (sospeso e retto da una serie di cavi ancorati a piloni di sostegno, ndr) più lungo al mondo (3,2 chilometri). "Il fiore all’occhiello dell’arte ingegneristica italiana", come ha tenuto a sottolineare il vicepremier e ministro Matteo Salvini per il quale "si tratta di un’opera fortemente green: consentirà di ridurre l’inquinamento da anidride carbonica, oltre a permettere un consistente risparmio di tempo e denaro a tutti coloro che devono attraversare lo stretto. Infine, sarà motivo di grande attrazione turistica". Salvini stamani ha incontrato anche i governatori di Calabria e Sicilia, Roberto Occhiuto e Renato Schifani.

Il testo completo del decreto non è ancora stato diffuso. Lo sarà, precisano dal ministero, "a breve perché sono necessari gli ultimi approfondimenti tecnici". 

Di "un primo concreto passo verso la realizzazione di un'infrastruttura strategica attesa da oltre un secolo" parla il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, che è anche ex presidente della Regione Siciliana. "Il coraggio del presidente Meloni e la tenacia del ministro Salvini - aggiunge - confermano quello che ho sempre detto, da eurodeputato e da presidente della Sicilia: il Ponte consentirà, assieme a Ferrovie veloci, strade ammodernate e porti attrezzati, di fare del Sud Italia la base logistica dell'Europa nel Mediterraneo. Andiamo avanti così".

"Questa volta non ci fermeranno": Berlusconi mette il cappello sul ponte di Messina

"Già 20 anni fa con il mio governo avevamo pronto il progetto, un'opera strategica che si sarebbe realizzata se la sinistra non fosse intervenuta con la politica dei 'no'. Questa volta non ci fermeranno", il commento di Silvio Berlusconi che rivendica così i suoi meriti per il ponte sullo Stretto.

Autonomia differenziata, cos'è e perché se ne parla

L'autonomia differenziata 

Il Consiglio dei ministri ha dato il secondo via libera, all'unanimità, al disegno di legge per l'attuazione dell'Autonomia differenziata. Il provvedimento, che ha già avuto l'ok della conferenza Stato-Regioni, passa ora in Parlamento che dovrà esaminarlo e poi votarlo.

La riforma firmata dal ministro per gli Affari regionali e autonomia, Roberto Calderoli, spinge sul percorso di decentramento di diverse competenze, oggi attribuite alla potestà concorrente tra Stato e territorio. Tra queste: salute, lavoro, ambiente e istruzione. Nel piano di Calderoli le Regioni potranno poi a loro volta trasferire le funzioni agli enti amministrativi più vicini ai cittadini.

"In quell'ottica di collaborazione che guida il mio lavoro fin dal principio - spiega Calderoli - nel testo definitivo oggi approvato sono state inserite alcune proposte emendative degli enti territoriali, ivi compresa l'insularità. L'Italia ha una storica occasione di rinnovamento strutturale che va affrontata senza pregiudizi o ideologie, ma con pragmatismo e consapevolezza. Il mio obiettivo è far correre il nostro Paese come un treno ad alta velocità, superando i divari che il centralismo attuale ha cristallizzato e permettendo a tutti di migliorare nel segno dell'efficienza, dello sviluppo, della trasparenza e della responsabilità. È una sfida per il futuro e la modernità, che possiamo e dobbiamo cogliere nell'interesse dei cittadini". Calderoli LaPresse

Nasce il dipartimento dell'Economia

Nasce al Mef il "Dipartimento dell'Economia" con competenze "in materia di interventi finanziari in economia, partecipazioni societarie dello Stato e valorizzazione del patrimonio pubblico".  

Al Tesoro sono attribuite le competenze sulla programmazione economico finanziaria, la gestione del debito pubblico, i rapporti finanziari europei e internazionali, la regolamentazione e vigilanza finanziaria. Si aggiunge la direzione per i rapporti con gli investitori e istituzioni finanziarie. Entrambi i dipartimenti (Economia e Tesoro) si avvarranno del consiglio tecnico scientifico degli esperti. Inoltre al dipartimento della Ragioneria è stato istituito l'ispettorato generale del Pnrr che, in continuità con il precedente servizio, svolgerà attività di coordinamenti nelle fasi di gestione, monitoraggio e rendicontazione del Pnrr. La riorganizzazione del Mef passa ora al vaglio del Consiglio di Stato e solo successivamente può diventare operativa. 

"È un passaggio importante - dice il ministro dell'Economia, Giorgetti - che va nella direzione della razionalizzazione del sistema coerente con i nuovi tempi dell'economia e in linea con il nuovo approccio europeo".

Il museo nazionale della Shoah a Roma 

Approvato in Consiglio dei ministri anche il disegno di legge per l'istituzione del museo nazionale della Shoah a Roma.  "Il museo della Shoah è presente in tutte le grandi capitali d'Europa e mi sembrava doveroso che si realizzasse anche nel nostro Paese. In appena tre mesi siamo riusciti a predisporre il provvedimento che è stato approvato con uno stanziamento di 10 milioni di euro per cominciare a realizzare nella nostra Capitale, a Roma, il museo dell'Olocausto", il commento del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Continua a leggere su Today.it

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lo Stretto indispensabile: il governo Meloni insieme al Ponte lancia la sua "Rivoluzione fiscale"

Today è in caricamento