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Giovedì, 25 Aprile 2024
Nuovo governo

Le Lega reclama il controllo dei porti, prima grana del governo Meloni?

Da chiarire chi ha competenza. Il ministero delle Infrastrutture affidato a Salvini o quello del Mare di Musumeci? La Lega la rivendica, ma l'ultima parola non è detta

Il governo Meloni muove i primi passi: le consultazioni al Colle, l'incarico ricevuto dal presidente Mattarella, oggi il giuramento. Sorrisi, strette di mano, foto di rito. Eppure il primo problema potrebbe già essere nato. Chi ha competenza sui porti? Il ministero delle Infrastrutture o il neonato ministero del Mare? Salvini l(che guiderà il primo, ndr) a rivendica, ma l'ultima parola non è detta.

Facciamo un passo indietro. Ieri sera la stessa Meloni ha letto alla stampa l'elenco dei ministri. A Matteo Salvini, leader della Lega, è stata assegnata la delega alle Infrastrutture e le mobilità sostenibili. A Nello Musumeci, ex presidente della Regione Siciliana in area Fratelli d'Italia, il compito di guidare il ministero del Sud e delle politiche del Mare. Fin qui tutto "liscio" tra comunicati di rito e auguri du buon lavoro scambiati tramite note stampa. Nella stessa serata però fonti Lega fanno filtrare una precisazione: "Le deleghe del ministro Musumeci non assorbiranno alcuna competenza attualmente in capo al ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile".

Nasce il governo Meloni, il giuramento al Quirinale e le altre tappe chiave

Dietro la puntualizzazione non è difficile intravedere la preoccupazione del "Capitano". Rivendica la giurisdizione sui porti, che sono la via d'accesso primaria dei migranti. Il tema è a lui caro, un vecchio cavallo di battaglia. Però il ministero del Mare deve essere ancora formalizzato e quindi anche le competenze devono essere tracciate. Salvini, non è un mistero, non è stato accontentato nella sua richiesta di sedere al Viminale e adesso potrebbe vedersi togliere anche i porti con una mossa - la creazione di un nuovo ministero - formalmente inattaccabile. Per di più la competenza passerebbe a Musumeci, che è del partito di Giorgia Meloni. 

L'ex governatore siciliano dal canto suo non apre la polemica ma si pone in una cauta posizione di "attesa. "Delega ai porti? Avremo tempo.per parlare anche di questo", dice lasciando il Quirinale ai cronisti.

Lo scontro all'orizzonte è sottolineato dall'opposizione "Pronti, via e sono già alle mani. La Lega fa sapere che 'le deleghe del ministro Musumeci non assorbiranno alcuna competenza attualmente in capo al ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile'. Tradotto: 'La Guardia Costiera a Salvini!'", scrive sui social network il senatore del Pd Enrico Borghi. 

Critica anche Mara Carfagna, ex ministro per il Sud e attuale deputato eletto con Azione -Italia Viva, ma per un altro aspetto. Parla di "spacchettamento preoccupante" del ministero del Sud e della coesione territoriale. "Mi chiedo - dice - quali saranno le competenze, le deleghe del nuovo ministro per il Sud Nello Musumeci. Il ministero per il Sud, in questi 18 mesi, è stato comunque centrale proprio perché aveva la delega alle politiche di coesione. Adesso senza il Pnrr, che rientra nelle competenze del ministro Fitto, e senza le politiche di coesione, che rientrano sempre nelle competenze del ministro Fitto, il ministro per il Sud rischia di avere sostanzialmente un guscio vuoto". 

I dubbi potrebbero chiarirsi già domani, nel primo Consiglio dei ministri. Già nella prima riunione si potrebbero delineare le competenze con "vinti" e "vincitori".

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