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Giovedì, 18 Aprile 2024
Vecchie e nuove ruggini

Contro Giorgia Meloni c'è il fuoco amico di Berlusconi

Rave, Superbonus, migranti. A ogni iniziativa del governo corrispondono le critiche degli azzurri. Un'opposizione interna che potrebbe tradursi in voti mancanti in Parlamento. I punti dello scontro iniziato già prima della nascita dell'esecutivo

Meloni e Berlusconi amici-nemici, alleati di governo ma non troppo. I tanti "ma" di Forza Italia alle decisioni della premier scandiscono le prime settimane di vita dell'esecutivo. Superbonus, rave, perfino migranti. A ogni mossa del governo corrisponde il benestare della Lega e il "Non così" di Berlusconi e seguaci.

In principio è stato un foglio con un elenco di aggettivi "non lunsinghieri". È metà ottobre, il governo non è ancora nato, devono ancora iniziare le consultazioni al Quirinale, si deve eleggere il presidente del Senato. Silvio Berlusconi è seduto al suo scranno e viene immortalato con un alcuni fogli. "Giorgia Meloni, un comportamento supponente, prepotente, arrogante, offensivo, ridicolo. Nessuna disponibilità ai cambiamenti, è una con cui non si può andare d'accordo", gli appunti del Cavaliere. Parole pesanti come pietre che fanno scoppiare il putiferio. "Manca un aggettivo: non sono ricattabile", la durissima replica dopo ore e ore di Giorgia Meloni.Foglio Berlusconi elenco su Meloni - foto da Instagram di  Alessandro Serrano-2

Seguono giorni convulsi, si vocifera anche della possibilità che il centrodestra - in contrasto col netto risultato elettorale - vada diviso alle consultazioni con Mattarella. Poi lo strappo si ricuce e c'è l'incontro della pace tra Berlusconi e Meloni. Un vertice a due nella sede di Fdi, con Berlusconi che dribbla i cronisti. L'unica traccia della pace è una foto: i due leader vicini e sorridenti.

Berlusconi e Meloni all'incontro in via della Scrofa-2

Puzzle ricomposto, partiti compatti è il messaggio sbandierato. Il resto è noto: consultazioni, incarico a Giorgia Meloni, scelta dei ministri (con Berlusconi che non la spunta: niente Ronzulli e Giustizia non affidata ai suoi), insediamento e primi provvedimenti.

Puntualmente però per ogni passo della marcia di Giorgia Meloni ecco l'eco di lamentele da parte di Forza Italia. Il decreto anti-rave? "Sia cambiato". L’innalzamento del tetto al contante? "Non è una priorità".
Le modifiche al Superbonus per l’edilizia? "Forza Italia firma un emendamento". Anche l'immigrazione, a sorpresa, divide i partiti di Silvio Berlusconi e Giogia Meloni. Il primo avrebbe gradito, secondo indiscrezioni di stampa, un atteggiamento più morbido rispetto agli "sbarchi selettivi" decisi dal Viminale. Una frattura sul tema che aggrava la situazione già resa delicata per via delle frizioni con la Francia, tanto seria che si muove il Colle con una telefonata tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quello francese Macron.

Nella crisi Italia-Francia tocca a Mattarella ricucire, la telefonata con Macron: "Piena collaborazione"

"Non siamo i 'pierini' del governo, ma vogliamo evitare che diventi un esecutivo nazional-sovranista e quindi devono passare anche da noi: alcune norme che sono state approvate vanno cambiate", le parole al Fatto Quotidiano di Giorgio Mulè, forzista vicepresidente della Camera. Mulè parla di "errori che si sarebbero potuti evitare se ci fosse stata una condivisione a priori. Ci sta pure in una fase di rodaggio, ma questa fase deve finire. Tre indizi fanno una prova: ora basta, ci si ferma e si condividono i provvedimenti. Anche per evitare scontri".

Per i rave il governo crea un reato ad hoc prevedendo il carcere fino a sei anni, gli azzurri contestano l'uso delle intercettazioni e le pene previste.

Per il reintegro dei medici no vax in anticipo rispetto alla precedente scadenza, Mulè parla di "perplessità" ed "esempio sbagliato". La capogruppo al Senato Licia Ronzulli insiste: "Forse si sarebbe potuta attendere la scadenza naturale della misura, il 31 dicembre, così da evitare che la maggioranza silenziosa di chi, onorando il camice, si è responsabilmente vaccinato si sentisse sconfitta dalla minoranza chiassosa dei no vax. Ma se lo chiede a me, chi è No vax, e quindi va contro la medicina e la scienza, non dovrebbe operare in campo sanitario".  

Neppure la revisione del Superbonus piace, così come formulata, a Forza Italia. L'azzurro Giuseppe Mangialavori, presidente della commissione Bilancio della Camera, spiega: "Giusto, forse, abbassare la percentuale di sostegno, ma bisogna farlo con gradualità, senza creare disagio alle imprese che hanno già iniziato o alle famiglie che si erano organizzate diversamente. Per questa ragione Forza Italia proporrà dei correttivi alla proposta del governo". 

Anche i migranti e la linea dura del governo sono, a sorpresa, criticate da Berlusconi. "Li avrei accolti tutti", le parole del Cavaliere. 

Il principio di azione-reazione sembra proprio comandare le relazioni tra Fratelli d'Italia e Forza Italia. Dall'equilibrio Berlusconi-Salvini contro Meloni si è passati a quello Berlusconi contro Salvini-Meloni. Si vedrà quale traduzione avrà questo in Parlamento quando i provvedimenti dovranno essere votati. Allo stesso modo si vedrà se, come si vocifera, gli alleati troveranno sponda in altri schieramenti. Numeri alla mano è già successo per l'elezione del presidente del Senato Ignazio La Russa.

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