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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Governo Renzi: una riforma al mese per cambiare il Paese

Napolitano ha conferito l'incarico a Renzi: domani le consultazioni, poi la definizione della squadra di governo e la fiducia alle Camere. L'ormai ex sindaco di Firenze indica già la road map del "governo della rottamazione" (e della costruzione)

ROMA - Si è dato cento giorni per cambiare l'Italia. Per provare a "cambiare verso" al Paese e farlo uscire dalla palude, per smetterla di rottamare da Firenze e cominciare (finalmente) a costruire da Roma, Matteo Renzi ha subito messo sul tavolo delle trattative per la formazione del nuovo governo le quattro riforme che intende portare a termine nei primi cento giorni del suo esecutivo.

IL CORAGGIO E LE RESISTENZE - "Con tutta l'energia e il coraggio che abbiamo, #lavoltabuona", ha cinguettato su Twitter. La volta buona che però deve far fronte a numerose resistenze, fin dal principio: quelle, per esempio, dei numeri e degli equilibri delle forze politiche che sosterranno il governo (da definire nei prossimi giorni attraverso le consultazioni con i partiti), quelle della squadra di governo, con nomi di ministri che entrano, ballano e spariscono in una manciata di ore. E quelle dei cittadini, ai quali spiegare con i fatti la bontà di quella che molti hanno avvertito come una manovra da Prima Repubblica, un "giochetto di Palazzo" compiuto senza la legittimazione del voto.

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ECCO IL PIANO - Dopo il colloquio con Giorgio Napolitano, che gli ha conferito l'incarico di presidente del Consiglio, accettato - come da prassi istituzionale - con riserva, il premier in pectore ha elencato idee e tempi del percorso riformatore. Un passo al mese, obiettivi ambiziosi: a febbraio le riforme istituzionali, prima tra tutte la legge elettorale da far approvare alla Camera, a marzo quella del lavoro, ad aprile quella della pubblica amministrazione e a maggio quella del fisco. Per la messa a punto della squadra di governo, invece, ci vorrà ancora qualche giorno. Oggi Renzi ha incontrato i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso, prima di rientrare a Firenze dove ha dato l'addio alla città. Le consultazioni formali con le forze politiche, invece, cominceranno il 18 febbraio.

DEMOLITION MAN - L'attenzione ai contenuti e non alle poltrone: questo il monito di Renzi. Il tutto entro maggio 2014, un timing serratissimo sul quale si giocherà la tenuta del prossimo governo, anche se l'orizzonte politico resta il 2018. "C'è un impegno di allungamento della prospettiva politica di questa legislatura", ha tenuto a precisare l'ex sindaco fiorentino. Renzi ci riuscirà? Certo è che dopo l'entusiasmo è arrivato il tempo delle sfide per "demolition man", come lo definisce il Times di Londra.

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