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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Salvini gela Berlusconi e Meloni: "Non tornerò mai con il vecchio centrodestra"

"Alla maggioranza parlamentare non corrisponde più la maggioranza elettorale", dice Forza Italia dopo il voto in Sardegna. "La fine del governo si sta avvicinando", tuona Giorgia Meloni. E' davvero così?

Il centrodestra sembra godere di ottima salute, a giudicare dai risultati delle regionali in Sardegna. Evidenti, invece, le difficoltà del Movimento 5 stelle: il partito di Di Maio è passato dal 40% all'11% in un solo anno (il confronto è tra elezioni politiche e le ultime regionali). E' legittimo chiedersi se, dopo il voto alle regionali, l'alleanza tra Lega e M5s avrà vita breve. Gli equilibri di governo non cambiano, secondo Matteo Salvini. "Io col vecchio centrodestra non tornerò mai, questo deve essere chiaro. Governiamo insieme nelle regioni, nei comuni. Ma finisce lì". Nemmeno questo 47% le fa cambiare idea? "No". Lo sottolinea il ministro dell'Interno, commentando con 'la Repubblica' i risultati delle elezioni regionali in Sardegna.

A proposito del tonfo del M5s il vicepremier e leader della Lega osserva: "E' stato un voto locale, che non incide affatto sulle scelte nazionali. Io non mi sento più forte e Luigi non deve sentirsi più debole". Con Di Maio "ci siamo sentiti. Ci vedremo nelle prossime ore. Non ha bisogno del mio conforto. Va tutto bene, andremo avanti". L'intesa con i 5 Stelle andrà avanti "anche dopo" le europee, assicura Salvini. "Io - rimarca il ministro dell'Interno - ho dato la mia parola e la mia parola vale cinque anni, non cinque mesi".

Gelati dunque gli alleati di coalizione, Berlusconi e Meloni.

"Ho ragione io, il centrodestra è la maggioranza naturale del Paese e Forza Italia resta una sua componente essenziale... Ogni giorno dico a Salvini di staccare la spina a questo governo, ora che i Cinque stelle vengono sempre più abbandonati dagli italiani, è arrivato il momento di farlo". Dopo la vittoria in Abruzzo, Silvio Berlusconi considera il bis in Sardegna un risultato positivo, soprattutto per la sua creatura politica lanciata nel '94 e la sua leadership. Il crollo dei Cinque stelle e la Lega che non sfonda, secondo il Cav, gli consentono di restare in carreggiata e di marcare stretto Matteo Salvini.

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E nello stesso tempo, sono due fattori che rappresentano un segnale molto incoraggiante per le europee. Della serie: Matteo non può fare a meno di noi, i voti di Forza Italia restano determinanti. "Senza Fi e il centrodestra la Lega non va da nessuna parte", esultano gli azzurri. Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari, lo dice chiaramente:

''Il voto in Sardegna offre innanzitutto un dato preciso e chiarissimo: alla maggioranza parlamentare non corrisponde più la maggioranza elettorale. Nella coalizione di centrodestra nessuna forza politica è autosufficiente...''.

Prima di mandare una lunga nota a fine giornata - dove definirà il ''centrodestra maggioranza naturale degli italiani'' e parlerà del ''declino irreversibile dei Cinque stelle'' e di un ''centrosinistra in crisi'' senza mai citare direttamente Salvini - il leader azzurro si congratula con tutti i vertici forzisti nell'isola, a cominciare dal coordinatore regionale Ugo Cappellacci.

"Dopo questo nuovo tracollo del M5s - aveva invece commentato ieri Giorgia Meloni - mi sembra che la fine del governo si stia avvicinando". Non proprio, a giudicare dalle parole di Salvini. 

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