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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Su Gregorio De Falco si scatena la caccia alle streghe del Movimento 5 stelle

Espulso o costretto a dimettersi? A Gregorio De Falco non risulta di essere sotto procedimento del Collegio dei Probiviri "almeno ufficialmente", ma il senatore M5s è finito nel mirino degli attivisti pentastellati. E non è il solo

"Non credo ci sia un rischio reale di espulsione perché non ho fatto nulla di male, ho semplicemente espresso un voto". Così il senatore del Movimento 5 stelle Gregorio De Falco ai microfoni di Agorà, il programma di Rai3 giustifica il suo voto con l'opposizione ad un emendamento sul decreto Genova su cui il governo aveva espresso parere contrario. "Un voto volto alla tutela dell'ambiente che è una delle cinque stelle del Movimento".

Alla domanda se sia sotto procedimento del Collegio dei Probiviri, Gregorio De Falco risponde: "Ufficialmente non mi risulta. Di solito si fa così: prima della sentenza si fa il processo, prima del processo si formula un'accusa".

Nel frattempo il senatore pentastellato è finito nel mirino degli attivisti 5stelle come testimoniano i commenti che si leggono sotto i suoi post:

"Adesso che ha avuto il suo momento di visibilità come lo sfigato Pizzarotti, sparisca e dimetta immediatamente GRAZIE"
La prego gentilmente di dimettersi e tornarsene a casa. Grazie."
Si legge tra gli altri

Chi è Gregorio De Falco

"Vada a bordo, ca...." Chi non ricorda l'improperio pronunciato dal capitano di fregata che cerco di convincere Francesco Schettino a tornare a bordo della Costa Concordia durante il naufragio davanti all'isola del Giglio. L'ex capo della sezione operativa della direzione marittima di Livorno era tra i volti della società civile che il Movimento 5 stelle aveva arruolato alle ultime elezioni politiche, e che non trovò neppure le preferenze per battere lo sfidante di Centrodestra nel collegio uninominale in cui era stato candidato alle elezioni del 4 marzo scorso: a palazzo Madama ci entrò grazie alla candidatura bloccata nei collegi plurinominali.

Ora il senatore grillino a un passo dall'espulsione stando ai rumors, spiega all'Adnkronos: "Sento di buffe esternazioni, ma credo le sentenze debbano seguire non precedere le accuse. Io non sono affatto dissidente, ma coerente con le idealità del Movimento 5 Stelle"

"Non credo che esaminare istanze di condono attraverso una legge ripescata dal passato possa essere una deroga razionale al principio generale del diritto per il quale 'tempus regit actum'", dice De Falco citando una locuzione latina che sta per 'il tempo regola l'atto'. Se quello introdotto dal governo nel dl Genova "non è un condono - rimarca dunque il senatore - dovrebbero spiegare perché si fa riferimento a una legge dell'85".

E sul condono di Ischia, che ieri ha incassato il suo voto contrario in commissione, "vedo una deviazione rispetto ai principi e ai fondamenti del M5S, che ho sempre rappresentato"

A chi gli chiede se lascerà il M5S, il capitano De Falco risponde citando il comunicato numero 45 di Beppe Grillo (che risale al 2011): "ogni eletto - rimarca con forza - deve rispondere al programma e alla propria coscienza e ha la libertà di esprimersi in Parlamento senza chiedere il permesso a nessun capobastone. I cittadini si facciano Stato - rimarca infine De Falco citando sempre il fondatore del M5S - non si sostituiscano ai partiti con un altro partito".

Dissidenti e maggioranza, il governo rischia davvero?

A quanto apprende l'Adnkronos i vertici del M5s averebbero già deciso per l'estromissione sia dal gruppo parlamentare che dal Movimento. "Lui è sicuramente fuori", viene spiegato da una fonte di primo piano del M5S. Quella riservata a De Falco sarebbe la punizione più 'severa'. All'altra dissidente Nugnes, infatti, potrebbe toccare una sospensione (dal gruppo e dal M5S). Si va verso una sospensione temporanea anche per gli altri tre dissidenti (Elena Fattori, Matteo Mantero e Virginia La Mura) che lo scorso 7 novembre hanno scelto di non partecipare al voto di fiducia al governo sul decreto Salvini. Ma una decisione definitiva non è stata ancora presa. In queste ore i vertici pentastellati stanno facendo le loro valutazioni, pallottoliere alla mano.

La maggioranza gialloverde al Senato si regge su una manciata di voti. Per questo motivo, molto probabilmente, non si assisterà a una 'cacciata' di massa dei dissidenti, come invece si è visto nel corso della passata legislatura. In gioco c'è la tenuta del governo e del Movimento 5 Stelle, anche nell'ottica dei rapporti con i partner della Lega, alla quale risulterebbe poi difficile per i grillini giustificare un 'indebolimento' della compagine parlamentare già a pochi mesi dalla nascita dell'esecutivo guidato da Giuseppe Conte.

Anche perché nelle prossime settimane il dissenso che già serpeggia all'interno dei gruppi pentastellati potrebbe riaffiorare su molti temi sensibili: dalla legittima difesa ai temi economici e ambientali, dalle grandi opere all''eterna' questione dei migranti. Alla Camera diversi parlamentari M5S appartenenti all'area che fa riferimento al presidente Roberto Fico stanno preparando emendamenti al "decreto Salvini", che dopo l'ok incassato al Senato si prepara ad approdare sui banchi di Montecitorio.

I probiviri prendono tempo per il momento. Tant'è vero che, come viene spiegato da alcuni senatori ribelli, la notifica dell'avvio dell'istruttoria non è stata ancora inviata.

dissidenti m5s-2

Da sinistra Gregorio De Falco,Elena Fattori, Paola Nugnes, Matteo Mantero e Virginia La Mura. Sui cinque senatori dissidenti il M5s ha avviato un'istruttoria

Ma chi sono i dissidenti? Come mette in evidenza Domenico Ferrara su Il Giornale sono anche altri ribelli che al momento sembrano passati indenni dalla forca grillina. Basta scorrere OpenParlamento, il sito che monitora l'attività dei parlamentari, per rendersi conto che, soltanto in questa legislatura, alla Camera 38 deputati hanno votato contro il M5s, mentre al Senato sono stati in 69. E nella classifica De Falco è fuori dalla "top ten" dei disertori che evidentemente fanno meno notizia.

Senato

senatori ribelli m5s-2

Camera
deputati ribelli m5s-2

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