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Martedì, 23 Aprile 2024
CRONACA

Greta e Vanessa, parla il ministro: "Salvare gli ostaggi è un dovere dello Stato"

Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri, scrive una lettera ad Anna Bulgari Calissoni (che aveva denunciato la differenza di trattamento rispetto al caso di Greta e Vanessa): "E' un dovere dello Stato salvare la vita di un proprio cittadino"

ROMA -  Non si placano le polemiche sul ritorno di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due giovani volontarie rapite in Siria. Il Corriere della Sera ieri ha pubblicato una lettera che Anna Bulgari Calissoni indirizza al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni accusando lo Stato italiano di aver trattato molto diversamente il suo caso da quello che ha coinvolto le due ragazze. Nel 1983 la donna fu vittima di un rapimento nella sua casa in campagna insieme al figlio Giorgio, all'epoca 17enne.

In risposta alla signora Bulgari, oggi il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha ribadito che salvare la vita degli ostaggi è dovere dello Stato. "Quando riesce a salvare la vita di un proprio cittadino, e lo fa senza deflettere minimamente dall'impegno senza quartiere contro i terroristi, lo Stato compie il proprio dovere. Non sempre è possibile", ha scritto Gentiloni in una lettera aperta pubblicata sul "Corriere della Sera" e indirizzata ad Anna Bulgari, che ieri aveva parlato di "inaccettabile disparità di trattamento".

"Il terrorismo islamico non è l'anonima sequestri, non lo si combatte allo stesso modo. Si tratta di una minaccia senza precedenti" che "va sconfitta innanzitutto sul piano militare", ma anche "sul piano politico", ha precisato il titolare della Farnesina, pur ammettendo che "ci sono aree del mondo in cui non si deve andare". "Oggi non possiamo permetterci imprudenze. Ma ho trovato inaccettabili le accuse a Greta e Vanessa di 'essersela andata a cercare'", ha aggiunto Gentiloni, prima di concludere: "So di non aver risposto, cara signora Bulgari, al suo angoscioso interrogaticvo sulle scelte del 1983. Ho provato a spiegare, per quanto possibile, quelle di oggi".

"All'epoca - attaccava la Bulgari - nessun rappresentante del governo si fece vivo con la mia famiglia, fummo lasciati soli a trattare con feroci criminali". Una linea d'azione completamente diversa - secondo la signora - da quella messa in atto nel caso di Greta e Vanessa, per cui il governo ha pagato un riscatto. 

Vanessa e Greta, le due italiane rapite in Siria (Foto Facebook)

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